Secondo quanto emerso da alcuni studi scientifici, l’intensità dei tornado in Italia è in costante aumento
Prima di parlare del perché l’intensità dei tornado è in costante aumento in Italia, è utile capire qual è la differenza tra tornado e tromba d’aria, si tratta infatti di due concetti che spesso vengono erroneamente ritenuti uguali, ma che in realtà non lo sono affatto. La differenza tra il tornado e la tromba d’aria consiste sostanzialmente nella differenza di dimensioni, che i due diversi fenomeni meteorologici hanno.
Nello specifico, per tornado si intende una perturbazione, che ha una breve durata e ha un diametro di qualche centinaio di metri; le trombe d’aria, nonostante siano anch’esse delle perturbazioni, hanno delle dimensioni notevolmente inferiori, rispetto a quelle dei tornado, che solitamente non superano mai il centinaio di metri.
Tra tornado e tromba d’aria vi è anche una seconda differenza, che riguarda la potenza distruttiva, se infatti il tornado è una perturbazione considerata ad elevatissima potenza distruttiva, lo stesso non si può dire della tromba d’aria, che di fatto ha una potenza distruttiva nettamente inferiore.
Infine, non bisogna dimenticare che esistono anche le trombe marine e i cosiddetti diavoli di fuoco. Per quanto riguarda le trombe marine, si tratta di perturbazioni che nascono in mare e sono simili alle trombe d’aria, la loro intensità in genere può aumentare notevolmente se riescono a raggiungere la terraferma.
I diavoli di fuoco sono invece delle perturbazioni che si verificano più raramente e che si formano in seguito alla risalita di aria incandescente e rovente proveniente da gravi ed intensi incendi.
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Tornado intensità è in aumento
L’intensità dei tornado in Italia è in costante aumento e tale constatazione è destinata a peggiorare di anno in anno, il motivo? L’innalzamento della temperatura superficiale marina a causa del riscaldamento globale.
Secondo quanto emerso da una ricerca scientifica condotta sull’argomento, che è stata poi pubblicata sull’autorevole rivista scientifica “Atmospheric Research“, più avanti andremo nel tempo e più si farà concreto il rischio che nei mari italiani si verifichino frequentemente trombe d’aria, trombe marine e come se non bastasse tornado sempre più intensi.
Se ad oggi, l’intensità media dei tornado che si sono verificati in Italia non ha mai superato il grado 3 della scala Fujita, fatta eccezione per la Tromba del Montello del 1930, non è da escludere l’ipotesi che nei prossimi anni l’incidenza dei tornado e il relativo grado d’intensità siano destinati ad aumentare, a causa soprattutto di un sempre maggiore accumulo di calore e di energia disponibile per le supercelle temporalesche.
Lo studio precedentemente menzionato ha preso in esame un tornado che si è verificato in Puglia nel 2012 e più precisamente a Taranto, che nel complesso ha causato la morte di una persona e circa 60 milioni di euro di danni, da quest’analisi è emerso che il tornado si sarebbe intensificato a causa del riscaldamento del Mar Ionio, che di fatto era di 1°C superiore rispetto alla media.
La correlazione tra l’aumento dell’intensità dei tornado e il riscaldamento della superficie marina, sembrerebbe che sia la causa dell’aumento dell’intensità di questi eventi; questo è un serio problema su cui è importante cominciare a riflettere sin da subito, perché nel prossimo futuro, a causa dei continui cambiamenti climatici, lo scenario rischia di aggravarsi sempre di più.
I tornado in Italia negli ultimi anni
Non tutti lo sanno, ma anche se in Italia i vortici non sono mai intensi come quelli che si verificano frequentemente negli Stati Uniti, ci sono stati diversi episodi piuttosto intensi nel nostro Paese anche nel corso della storia recente.
Soltanto negli ultimi dieci anni, si stima che in Italia si sono verificati almeno 24 tornado, con intensità pari o superiore corrispondente alla categoria 2 della scala EF, ossia della Scala Fujita, che di norma ha un range di valutazione variabile da 0 a 5.
Nello specifico, tra i tornado che si sono abbattuti in Italia negli ultimi anni, si ricorderà certamente quello di Taranto del 2012 e anche quello di Mira e Dolo, in provincia di Venezia, nel 2015.
Andando più indietro nel tempo, è importante ricordare anche quella che fu denominata come Tromba del Montello, una violentissima tromba d’aria, che fu classificata come E5 e che causò danni ingentissimi, nonché la morte di 23 persone.
Quali sono le regioni più a rischio
Tra le aree d’Italia considerate maggiormente a rischio per quanto riguarda l’intensificarsi dei tornado nel nostro Paese, gli esperti stimano che vi siano:
- Il Veneto: con particolare riferimento a Vicenza, Treviso e Venezia;
- Il Friuli-Venezia Giulia;
- La pianura lombarda e la pianura emiliana;
- Il Piemonte;
- La Liguria.
Tra le Regioni esposte ad elevato rischio di tornado, si stima che vi siano anche: la Campania, la Puglia, la Sicilia, il Lazio e in ultimo la Toscana.
A tal proposito, ecco cosa hanno affermato i ricercatori a riguardo, secondo quanto riportato da “Il Meteo”:
“L’intensificazione di tali fenomeni, nel corso degli anni, è condizionata anche dal cambiamento climatico in atto, essendo confermato che esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi.
Le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite come un hot-spot per i tornado nell’area mediterranea. A tale riguardo, sono stati analizzati 32 anni di dati (1990-2021), isolando un numero considerevole di eventi tornadici ad elevata intensità (445 su tutta Italia).
Le analisi statistiche sono state condotte analizzando sia misure (radiosondaggi) sia output da modelli a grande scala (re-analisi), al fine di individuare le condizioni atmosferiche dominanti associate ai tornado individuati. È stato quindi possibile definire delle specifiche configurazioni atmosferiche prevalenti, potenzialmente favorevoli al loro sviluppo nell’area in studio”.
È possibile prevedere il pericolo?
Non sappiamo esattamente cosa ci riserverà il futuro nell’ambito dell’intensità e della frequenza con cui potrebbero verificarsi i tornado in Italia, ma ciò che è certo, è che secondo quanto emerso dagli ultimi studi scientifici condotti sull’argomento, potrebbe essere molto utile cominciare a sviluppare dei sistemi di ultima generazione, che siano in grado di prevedere qual è l’evoluzione di un tornado.
Se negli Stati Uniti, dove i tornado sono fenomeni che si verificano con un’altissima frequenza, da anni ormai esistono canali tv dedicati all’argomento e i meteorologi sono in grado di prevedere il percorso che effettuerà un tornado anche con la media di dieci minuti d’anticipo, in Italia e in moltissimi Paesi d’Europa, la strada da fare è ancora tanta.
Prepararsi a generare sistemi d’allerta efficienti, potrebbe essere la soluzione migliore per fronteggiare un eventuale aumento dell’intensità dei tornado in Italia, dal momento che i danni che questi eventi possono causare possono essere potenzialmente molto ingenti.
Ecco cosa hanno affermato i ricercatori a riguardo, secondo quanto riportato da “Il Meteo”:
“I risultati hanno mostrato come sia possibile prevedere con successo valori elevati di specifici indicatori d’instabilità atmosferica e di convezione profonda tipici dei tornado, nonché di simulare correttamente la struttura delle celle convettive responsabili della genesi di tali eventi.
Il risultato pone l’accento sull’importanza di un sistema meteorologico integrato modellistico/osservativo dedicato al monitoraggio e alla previsione operativa di tali fenomeni intensi”.
Allo stato attuale non è dunque ancora possibile prevedere con esattezza quando e dove potrebbero abbattersi i tornado in Italia, è per questo motivo che al fine di prevenire i danni che questi eventi potrebbero causare, è fondamentale progettare sistemi in grado di monitorare e prevedere il loro arrivo.
Cosa bisogna fare in caso di tornado
Generalmente parlando, è importante sapere cosa bisogna fare e cosa non bisogna fare in linea di massima, nel caso in cui improvvisamente vi troviate a dover fronteggiare un tornado.
Per prima cosa è bene sapere che se vi trovate in casa, non bisogna mai chiudere le finestre e non bisogna mai stare nelle immediate vicinanze delle finestre, poiché si potrebbe addirittura rischiare la vita.
La soluzione migliore in questi casi, è quella di recarsi al piano più basso dell’abitazione e cercare una stanza che abbia meno finestre possibile, dove potersi riparare in un angolo.
Qualora invece vi trovaste all’aperto e magari in auto, non sentitevi mai al sicuro all’interno dell’abitacolo, in questo caso la scelta migliore è quella di scendere dall’auto e cercare riparo in una struttura fisica, meglio se in cemento armato e ricordatevi di non cercare mai riparo sotto ad un albero, poichè potrebbe essere pericoloso.