Secondo le nuove regole dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli i giochi d’intrattenimento senza vincita in denaro (come il biliardino) sono soggetti ad una procedura di autorizzazione e omologa, nonché al pagamento di un’imposta, come le slot machine. Una norma senza senso che non piace al Terzo Settore
Il calcio balilla come gioco d’azzardo? Non è una bufala ma è quanto prevede la determina direttoriale dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli che, nel tentativo di riordinare il settore dei giochi senza vincita in denaro ha di fatto paragonato il gioco simbolo dell’estate – in spiaggia e nei circoli ricreativi – alle slot machine. Sulla questione si è mossa già la politica e il terzo settore per cercare una via di fuga. Intanto già si registrano qualche sanzione a carico proprio degli stabilimenti balneari e la rimozione dei biliardini per paura delle multe.
Ma facciamo un passo indietro. La determina 151294/RU del 18 maggio 2021 prevede che vengono sottoposti a certificazione onerosa giochi come i calciobalilla, carambole, biliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini senza vincita, come le video-lottery e AWP o slot dei bar. Insomma paragona i giochi senza vincita di denaro (il calcio-balilla) a quelli che la prevedono. Un’equiparazione che comporta una serie di incombenze per i gestori (e anche per produttori e importatori). E non di poco conto.