Risparmiatori costretti ad acquistare le azioni della banca per ottenere un mutuo. Con questa ipotesi di pratica commerciale scorretta l’Antitrust ha aperto un’istruttoria contro Veneto Banca. Il modus operandi dell’istituto è simile a quello per il quale l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato la Popolare di Vicenza per 4,5 milioni di euro.
Il precedente Popolare di Vicenza
In quell’occasione l’Agcm ha accertato che per ottenere i cosiddetti mutui soci, finanziamenti ipotecari che prevedono condizioni economiche agevolate rispetto ai prodotti di mutuo ordinario, i clienti della Popolare di Vicenza sono “stati condizionati: ad acquistare pacchetti minimi di azioni della banca (pari a 100 azioni) e a non vendere tali pacchetti azionari, per continuare a beneficiare delle condizioni economiche agevolate”.
“Finanziamenti condizionati”
Nel caso di Veneto Banca il meccanismo sembra essere analogo. “La Banca – scrive in una nota l’Agcm – avrebbe nei fatti condizionato l’erogazione di finanziamenti (mutui, tra i quali i cosiddetti mutui soci, prestiti personali, aperture di credito in conto corrente) a favore dei consumatori all’acquisto da parte degli stessi di proprie azioni“.
Nel caso dei mutui soci, anche per Veneto Banca, l’Antitrust precisa che ” prevedono condizioni economiche agevolate rispetto ai prodotti di mutuo ordinari, al fine di ottenere gli stessi i consumatori non soci sarebbero stati condizionati a: acquistare pacchetti minimi di azioni della Banca, necessari per diventare soci e poter accedere ai prodotti di mutuo in questione riservati ai soci; a non vendere tali pacchetti azionari, al fine di mantenere la qualifica di soci e conseguentemente non perdere le condizioni economiche agevolate”. L’Agcm vuol vederci più chiaro e per questo ha aperto un’istruttoria nei confronti dell’istituto di credito ipotizzando una “pratica commerciale scorretta, in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione ai prodotti di finanziamento”.
Movimento consumatori: “Al via azione collettiva”
Intanto il Movimento consumatori, che da diverso tempo segue il caso Veneto Banca, chiama a raccolta gli azionisti che vogliano aderire alle iniziative collettive lanciate dall’associazione per ottenere il risarcimento dei danni conseguenti all’azzeramento del valore delle azioni, precipitato da 40 euro (nel 2013 e nel 2014) ai 10-50 centesimi attuali.
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“Veneto Banca – spiega Alessandro Mostaccio, segretario nazionale dell’associazione – ha ignorato i nostri ripetuti appelli a impostare un percorso finalizzato alla ricerca di soluzioni conciliative a favore degli azionisti che oggi, per ottenere giustizia, non hanno altra via se non quella di rivolgersi al tribunale”.
L’associazione mette a disposizione la proprie sedi per verificare la regolarità della vendita delle azioni (non soltanto in caso di erogazione di finanziamenti condizionati all’acquisto di azioni, ma anche in caso di altre violazioni della normativa a tutela del risparmiatori) e costituisce sul territorio la “classe” di coloro che intenderanno avviare azioni in sede civile o penale in caso di rinvio a giudizio degli imputati indagati dalla procura della Repubblica di Roma.
Per informazioni o assistenza, è possibile contattare i numeri 011-5069546 o 342-7038900 oppure scrivere a [email protected].