Anguille, uno dei piatti natalizi più famosi: ma attenti alla diossina

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Durante le festività invernali, uno dei piatti tradizionali più presenti sono le anguille. Ma occhio alle contaminazioni: uno studio  ha rivelato la presenza di diossina, policlorobifenili simil-diossina (Pcb-Dl) e composti non simil-diossina (Pcb-Ndl) nelle anguille presenti nel Lago di Garda 

 

Durante le festività invernali, uno dei piatti tradizionali più presenti sono le anguille. Uno studio pubblicato nel 2025 ha rivelato la presenza di diossina, policlorobifenili simil-diossina (Pcb-Dl) e composti non simil-diossina (Pcb-Ndl) nelle anguille presenti nel Lago di Garda.

La presenza di diossina

“Le notizie sulla contaminazione dell’anguilla – ha dichiarato Vittoria Gnetti di MedReAct, una rete di attivisti insieme per contrastare la perdita di biodiversità del Mar Mediterraneo – rendono la situazione ancora più assurda: l’anguilla europea è una specie in pericolo critico di estinzione che Paesi come Italia, Francia, Spagna e altri in Europa sfruttano e consumano abitualmente, soprattutto durante il periodo natalizio. La possibile presenza di diossina e altri composti tossici rappresenta un elevato rischio sanitario: per proteggere la salute umana e salvaguardare allo stesso tempo una specie sotto minaccia di estinzione è necessario vietare qualsiasi sfruttamento e commercializzazione dell’anguilla europea.”

Lo studio

Lo studio ha rilevato che quasi un terzo delle anguille campionate (28 su 90) superava i limiti UE per diossine e composti simil-diossina, alcune di oltre cinque volte il livello massimo consentito per policlorobifenili non diossina-simili, un sottogruppo di Pcb che, pur non avendo la stessa tossicità delle diossine sono comunque pericolosi per la salute umana e ambientale. Secondo MedReact, basandosi sulla dose settimanale tollerabile (Twi) stabilita dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per diossine e composti diossina-simili, anche il consumo occasionale di anguille contaminate “potrebbe portare al superamento della dose raccomandata, con rischi particolarmente elevati per bambini e donne in gravidanza”. I risultati del campionamento hanno portato il Ministero della Salute a vietare l’immissione sul mercato e il consumo delle anguille del Lago di Garda e la Regione Veneto e a bandirne la pesca, misure che andrebbero estese a titolo precauzionale anche nel resto d’Italia. L’anguilla europea, una specie in pericolo critico di estinzione, è comunemente presente nei mercati ittici di tutta Europa e il suo consumo è diffuso.

 

Gli altri casi di anguille contaminate

Quello del Lago di Garda non è tuttavia di un caso isolato. Anguille contaminate da policlorobifenili (Pcbs), sono state rinvenute in Francia, nelle zone umide della Camargue. Tracce di accumulo di metalli sono state riscontrate nelle anguille in Calabria: nella Foce del Crati, nella laguna di Laghi la Vota di Gizzeria e nel torrente Raganello. In Spagna, sono stati rilevati metalli pesanti e microplastiche nelle anguille campionate negli estuari della baia spagnola di Biscaglia. Nei Paesi Bassi, uno studio ha dimostrato la presenza di inquinanti organici persistenti (Pop) nei consumatori di anguille provenienti dai fiumi altamente inquinati del paese. A causa del loro elevato contenuto di grassi, le anguille accumulano inquinanti organici persistenti (Pop), come i policlorobifenili (Pcb), i pesticidi organoclorurati (Ocp), le diossine, metalli pesanti come cadmio e piombo, e microplastiche.

L’accumulo di microplastiche

Paesi come Italia, Francia, Regno Unito, Portogallo e Spagna segnalano elevate concentrazioni di microplastiche nelle acque costiere e negli estuari, fenomeno che si aggiunge all’alta concentrazione di microplastiche riscontrate nelle anguille cieche. In Italia il consumo è  alimentato anche da certificazioni di presunta sostenibilità come per le anguille di Comacchio. Il recente Consiglio Ue della pesca dell’11-12 dicembre non ha voluto ancora una volta fermare la pesca dell’anguilla, nonostante l’ultimo parere scientifico che chiede di azzerare le catture in tutte le fasi del ciclo vitale dell’anguilla e in tutti gli habitat.