Fatti per sprecare, quanto prodotto rimane nei flaconi delle creme?

Quanto prodotto rimane nei flaconi delle creme corpo, quando sembrano finite? È la domanda che ci siamo posti per la nostra prova, effettuata su quattro flaconi di crema corpo da 400 ml, acquistati in parafarmacia, che trovate sul numero di novembre

Quanto prodotto rimane nei flaconi delle nostre creme, quando sembrano finite? È la domanda che ci siamo posti per la prova che abbiamo realizzato per il numero di novembre, che si può acquistare online oltre che in edicola.
Il servizio, dal titolo “Fatti per sprecare (a spese nostre)”, contiene i risultati della nostra prova effettuata su quattro flaconi di crema corpo da 400 ml, acquistati in parafarmacia, ad un costo compreso tra 26,50 e 28,90 euro.

Spoiler: abbiamo ottenuto dei numeri ancora più alti dell’esperimento precedente, che avevamo condotto 7 anni fa su 10 cosmetici. In quel caso la percentuale di spreco più elevata si fermava al 25,5% mentre questa volta è arrivata al 35,3%, praticamente 10 punti in più. A toccare questo record negativo è stato il balsamo riparatore “Lipkar Baume” di La Roche-Posay. Si tratta di una quantità tutt’altro che trascurabile che si traduce in un danno economico di circa 10 euro per una crema corpo che ne costa in totale 28,90 euro.
Gli altri altri prodotti si sono “fermati” a percentuali più ridotte, ma non troppo. Il residuo del fluido Collistar è stato del 26,8% con un danno economico di 7,60 euro, mentre quello registrato dal fluido leggero idratante BioNike è stato del 15,5%, con 4,40 euro sprecati. La percentuale si residuo più bassa, quasi accettabile, è stata quella del balsamo idratante Avène Xeracalm che non ha superato l’8,5%, con un danno di appena 2,5 euro.

Ecco come abbiamo fatto i conti allo spreco

Per misurare la quantità di residuo interno ai prodotti comparati, abbiamo fatto ricorso allo stesso metodo utilizzato in precedenza sia da noi che dalla rivista svizzera. Innanzitutto abbiamo annotato con una bilancia di precisione il peso del flacone pieno che è stato quasi uguale per tutti, intorno ai 450 grammi. Abbiamo poi pompato fuori il prodotto tramite la pressione del dispenser e, quando dal contenitore non uscivano più parti di crema, abbiamo insistito, continuando a pressare almeno un centinaio di volte, procedendo anche a scuotere un paio di volte il contenitore per evitare gli accumuli di prodotto in parti lontane dalla cannula. Dopo diversi tentativi ci siamo arresi e abbiamo misurato il peso del contenitore svuotato, ma con ancora il residuo dentro. A questo punto abbiamo svuotato e lavato minuziosamente il contenitore dei nostri prodotti, assicurandoci che non fosse rimasta alcuna traccia di crema e, dopo averli asciugati li abbiamo ripesati vuoti. Da qui, si è ricavato il reale peso netto del cosmetico acquistato, che si aggira effettivamente sui 400 grammi, come indicato in etichetta, e quello del prodotto rimanente, calcolandone infine la percentuale di spreco.

Bisogna precisare che la quantità di residuo varia fortemente in funzione della viscosità del prodotto e, nel nostro caso, il balsamo La Roche-Posay era molto meno fluido degli altri. Influenzano la capacità di svuotamento anche la forma del contenitore, il sistema di pompaggio e la metodologia utilizzata per lo “svuotamento”. I nostri prodotti, a parte le differenze di texture, avevano un flacone molto simile per apertura e sistema di pompaggio, e il metodo utilizzato per svuotarli è stato identico.

A differire invece, come si vede anche nella foto dei prodotti, è la forma del flacone che nei casi di Avéne, BioNike e La Roche, con la sua parte superiore non inclinata ostacola anche chi si armasse di buona volontà e capovolgesse a lungo il contenitore per far scendere la crema.

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