La distanza giusta per guardare il televisore (e perché spesso non è al posto giusto)

calcio TELEVISORE

Secondo i test del mensile britannico Which?, la maggior parte dei televisori è collocata alla distanza sbagliata. Ecco quelle ideali per ogni “taglia” dello schermo

Nella maggior parte dei casi, i televisori non si trovano nel punto ideale per garantire una visione ottimale. Eppure davanti a quello schermo gli italiani passano diverse ore al giorno e vi investono cifre considerevoli. Sfruttarne appieno le potenzialità visive significa ottenere un’immagine più definita, una resa cromatica più precisa e un’esperienza di visione complessivamente migliore.

Come si determina la distanza ideale

Nei laboratori di Which? il mensile britannico indipendente di test, la distanza ottimale è stata calcolata con un metodo empirico ma rigoroso: a persone di età e genere diversi è stato chiesto di guardare schermi di varie dimensioni, spostando la sedia finché l’immagine non appariva perfetta. I risultati raccolti sono stati poi mediati per individuare la distanza più adatta a ciascun formato.

Le prove hanno evidenziato che le donne tendono a preferire una posizione leggermente più arretrata rispetto agli uomini. Ma soprattutto, che la maggior parte delle persone non guarda la TV alla distanza corretta.

Quando si è troppo vicini a uno schermo grande, l’occhio è costretto a muoversi per coglierne i bordi, perdendo la visione d’insieme di una scena panoramica o di un primo piano. Viceversa, una distanza eccessiva riduce la percezione dei dettagli, rendendo inutile la qualità di un televisore 4K, che in queste condizioni offre un risultato simile a un normale HD.

Un problema frequente è anche l’abbinamento tra uno schermo troppo piccolo e un soggiorno ampio: sedersi a tre metri da un televisore da 43 pollici, per esempio, significa non poter apprezzare i dettagli che la tecnologia oggi consente di vedere.

sponsor

Le distanze consigliate in base alle dimensioni dello schermo

Secondo le misurazioni di Which?, la distanza di visione ideale è la seguente:

  • TV da 32 pollici – circa 2 metri

  • TV da 40-43 pollici – circa 2,5 metri

  • TV da 48-50 pollici – tra 2,7 e 3 metri

  • TV da 55 pollici – tra 3,4 e 3,7 metri

  • TV da 65 pollici – circa 4 metri

La distanza va calcolata dal punto in cui si è seduti (idealmente dal cuscino posteriore del divano) fino al centro dello schermo.

Anche uno spostamento minimo può fare la differenza: arretrare o avvicinare il televisore di pochi centimetri può migliorare la nitidezza e aumentare il senso di immersione nelle immagini.

Quando conviene ripensare la disposizione del salotto

Prima di stravolgere la disposizione dei mobili, conviene fare una prova: spostare temporaneamente il televisore in avanti o indietro e valutare la resa dell’immagine. Se la differenza è percepibile, un piccolo riassetto dell’arredamento può valere la pena.

Chi desidera un risultato più stabile e preciso può optare per il montaggio a parete, scegliendo un supporto che permetta di regolare sia l’inclinazione orizzontale sia quella verticale.

Dall’indagine condotta da Which? emerge che pochi consumatori sono disposti a spostare i mobili per migliorare la visione, ma conoscere questi dati è utile soprattutto in vista di un nuovo acquisto: la dimensione dello schermo e la distanza di visione devono essere considerate insieme, perché il comfort visivo e la qualità dell’immagine dipendono da questo equilibrio.

Anche l’angolo di visione conta

Oltre alla distanza, l’angolazione gioca un ruolo importante. I televisori di qualità mantengono un’immagine nitida e colori stabili anche se osservati lateralmente, mentre altri modelli mostrano toni sbiaditi già con un’inclinazione di 45 gradi rispetto al centro.