
Si può firmare su change.org ed è promossa dal comitato da Stop Pesticidi Alto Adige/Südtirol: si chiede ai consorzi, come Melinda e La Trentina, di eliminare 4 pesticidi pericolosi (il glifosato, il captano, il ditianon e il fluazinam)
“Chiediamo ai Consorzi di produttori Assomela, Melinda, La Trentina, Vog e Vip che venga vietato l’uso dei pesticidi chimici di sintesi pericolosi che, più di altri, sono registrati durante i monitoraggi, ovvero il glifosato, il captano, il ditianon e il fluazinam“. Il gruppo di volontari Stop Pesticidi Alto Adige/Südtirol ha lanciato sulla piattaforma changhe.org una petizione (firma qui) per chiedere la messa al bando di almeno 4 principi attivi che stanno avvelenando le valli del Trentino, la principale regione europea per la produzione di mele.
L’appello, oltre che ai produttori, è rivolto agli assessori all’agricoltura e alla Salute delle Province di Trento e Bolzano, e l’obiettivo è quello di raggiungere almeno 2mila firme.
In Trentino-Alto Adige viene prodotta la maggior parte delle mele che troviamo in vendita sui banchi dei supermercati. Per ottenere, spiegano i promotori della petizione, un raccolto di mele sono necessari 20-25 trattamenti con pesticidi e altre sostanze chimiche di sintesi “che sono una delle principali fonti di inquinamento: contaminano l’acqua, il suolo e l’aria che respiriamo, causano la perdita di biodiversità e mettono a rischio la salute delle persone”.
Secondo i dati Istat, citati dal gruppo di volontari Stop Pesticidi Alto Adige/Südtirol, in regione vengono venduti circa 4.600.000 kg di pesticidi ogni anno, il Rapporto “Agricoltura Alto Adige 2020” di Eurac research stima per la Provincia di Bolzano l’impiego di 80-120 kg di prodotti fitosanitari per ettaro di superficie coltivata a melo.
“Chiediamo – si legge nell’appello – che venga vietato l’uso dei pesticidi chimici di sintesi pericolosi che, più di altri, durante i monitoraggi, vengono rinvenuti nelle zone sensibili (3), nell’aria (4) e nelle acque (5) e rappresentano un pericolo per la salute e l’ambiente:
– Il fungicida CAPTANO, nel corso di un anno può essere usato 10 volte nei campi di mele. Tra le indicazioni di pericolo: provoca gravi lesioni oculari, è sospettato di provocare il cancro, ed è molto tossico per gli organismi acquatici.
– Il fungicida DITIANON, può essere impiegato sei volte nel corso di un anno. Tra le indicazioni di pericolo: provoca gravi lesioni oculari, tossico se ingerito, sospettato di provocare il cancro, è molto tossico per gli organismi acquatici.
– Il fungicida FLUAZINAM può essere impiegato 6 volte nel corso all’anno. Tra le indicazioni di pericolo: provoca irritazione cutanea, sospettato di nuocere al feto, molto tossico per gli organismi acquatici.
– Il diserbante GLIFOSATO può essere usato 3 volte nel corso dell’anno sull’erba che si trova sotto agli alberi di melo. Lo studio tossicologico internazionale sul glifosato, condotto dall’Istituto Ramazzini Global Glyphosate Study, ha dimostrato che basse dosi di glifosato causano leucemie nei ratti”.
Netta la risposta da parte del Consorzio Mela Alto Adige come riporta il Corriere della Sera: “La frutticoltura altoatesina si basa su una protezione delle piante responsabile, scientificamente fondata e costantemente controllata. Tutte le mele dell’Alto Adige sono prodotte secondo i principi della Produzione Integrata (Agrios) o dell’agricoltura biologica, sistemi che prevedono standard più severi rispetto a quelli di legge. Il nostro principio resta chiaro il meno possibile, solo quando serve. Con responsabilità verso le persone, la natura e il futuro del territorio”. E si aggiunge: “Le analisi mostrano che le mele altoatesine presentano residui ben al di sotto dei limiti, in media meno di un terzo del valore massimo ammesso“.









