Carta nell’organico? Solo in alcuni casi. Ecco cosa sapere per non sbagliare

CARTA ORGANICO

Non tutta la carta può essere smaltita nell’organico: solo in casi limitati e con molte eccezioni. Fondamentale seguire le indicazioni locali. Noi abbiamo controllato cosa prevedono Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli

Cartoni delle uova, carta da cucina, bustine del tè e sacchetti per alimenti: sono solo alcuni esempi di materiali cartacei che spesso finiscono nel contenitore per l’organico, ma che generano dubbi nei consumatori.

Si possono buttare o no in quel bidone? La risposta, come spesso accade quando si parla di raccolta differenziata, è: dipende. Ed è proprio questa incertezza a rendere necessarie alcune precisazioni.

Non tutta la carta è davvero compostabile

In linea generale, il contenitore per l’organico non è destinato allo smaltimento della carta, spiegano gli esperti. Le quantità maggiori di carta, anche se sporca, dovrebbero finire nella raccolta della carta o nel secco indifferenziato, a seconda del tipo di carta e del livello di contaminazione.

Va però detto che una piccola quantità di carta può non creare problemi se è composta da cellulosa pura, come nel caso della normale carta da cucina. Il problema nasce quando la carta è trattata con polimeri, agenti chimici per il rafforzamento a umido o contiene troppe sostanze coloranti, come accade con le brochure pubblicitarie patinate.

I due casi in cui la carta è “tollerata”

Ci sono solo due eccezioni in cui l’uso della carta nel contenitore per l’organico può essere accettato:

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  1. Quando viene utilizzata come ausilio per raccogliere i rifiuti, ad esempio per foderare i contenitori domestici e mantenerli puliti.

  2. Quando è parte dell’imballaggio di un rifiuto organico, come nel caso del filtro del caffè o della bustina del tè.

Tuttavia, anche in questi casi ci sono delle limitazioni.

Carta da cucina, giornali e sacchetti: cosa è consentito davvero?

Per facilitare la raccolta dell’umido e ridurre i cattivi odori, alcune carte possono essere usate per foderare i contenitori domestici. Tra queste:

  • Carta da cucina (in piccole quantità),

  • Carta di giornale (non riviste patinate),

  • Sacchetti di carta leggeri, come quelli da panetteria poco stampati,

  • Sacchetti compostabili in carta acquistati nei negozi.

E la carta da cucina unta di grasso? In alcuni impianti con digestione anaerobica, il grasso può addirittura essere utile, spiegano gli esperti. Ma la quantità conta: due fogli vanno bene, venti no.

5 città molti dubbi

Che la situazione sia differente da città a città lo dimostra anche la ricerca del Salvagente che è andata a guardare cosa indicano i siti di alcune delle grandi municipalizzate italiane. Ecco cosa abbiamo trovato.

Milano

Il Comune di Milano, tramite Amsa, sottolinea che la raccolta dell’umido deve essere separata dalla carta, che va depositata nel cassonetto dedicato (o raccolta porta a porta), preferibilmente pulita e senza residui organici.
Conclusione: Carta e cartone NON possono essere inseriti nel contenitore per l’organico. Devono andare nel contenitore specifico per carta.

Torino

Secondo il Comune di Torino (InformAmbiente/Amiat), la carta sporca, come tovaglioli usati o fazzoletti, può essere conferita nell’organico perché biodegradabile e aiuta ad assorbire i liquidi, mentre la carta pulita appartiene alla raccolta della carta.
Conclusione: Non c’è divieto assoluto, ma la carta asciutta o pulita va nella carta, non nell’organico.

Bologna

Il regolamento comunale (2024) non menziona il divieto totale di carta nell’umido, ma le linee guida locali distinguono tra carta unta/sporca (ammessa) e carta asciutta o cartone pulito (che va conferita separatamente).
Conclusione: Carta sporca sì (umido), carta pulita no (carta).

Roma

A Roma, la carta pulita e asciutta non può essere inserita nel contenitore marrone (organico): va ben separata e conferita solo nel contenitore blu dedicato. L’unica eccezione riguarda carta sporca o unta (tovaglioli, carta assorbente usata), che può essere considerata come frazione organica.
Conclusione: La carta deve essere raccolta separatamente, non nell’organico con poche eccezioni.

Napoli

A Napoli i fondi di caffè e filtri in carta sono ammessi nell’organico, così come tovaglioli o carta unta. Ma la carta pulita o cartone deve essere conferita nella raccolta della carta/cartone, mai nell’umido.
Conclusione: Carta sporca va nell’organico, carta asciutta/pulita no.

Il dubbio sui filtri di tè e caffè

Il contenuto – fondi di caffè o tè usato – è organico e va raccolto correttamente. Ma la bustina o la cialda che lo contiene può essere un problema. I filtri tradizionali di carta per caffè non pongono ostacoli, ma molte cialde e bustine da tè contengono plastiche, colle o stabilizzanti chimici.

Alcuni produttori stabilizzano la carta con polimeri sintetici o altri trattamenti che impediscono la biodegradazione, precisa chi si occupa di compostaggio. La conseguenza è che i gestori dei rifiuti danno indicazioni diverse sull’idoneità di questi materiali.

Dal 2028 nuove regole europee

La buona notizia è che la normativa europea si sta aggiornando. Dal 2028, tutte le bustine di tè e le cialde di caffè saranno considerate imballaggi e, come tali, dovranno essere compostabili. Ma il significato di termini come “compostabile” o “biodegradabile” è ancora incerto. E anche con una definizione formale, spetterà comunque al singolo impianto di compostaggio decidere se accettare certi materiali.

Il consiglio de Il Salvagente

Per sapere con certezza cosa si può buttare nel contenitore dell’organico nel proprio Comune, è sempre bene:

  • Consultare il sito web dell’ente locale di gestione dei rifiuti,

  • Contattare direttamente l’azienda o l’ufficio ambiente, per ricevere indicazioni aggiornate e sicure.

Solo così si evitano errori che possono compromettere l’intero processo di compostaggio.