
La Commissione Europea ha autorizzato l’importazione per dieci anni di una nuova varietà di soia Ogm per l’uso negli alimenti umani e nei mangimi per gli animali di allevamento
La Commissione Europea ha autorizzato l’importazione per 10 anni di una nuova varietà di soia Ogm per l’uso negli alimenti umani e nei mangimi per gli animali di allevamento.
Parere positivo dall’Efsa
La Commissione aveva l’obbligo giuridico di pronunciarsi su questa autorizzazione, in quanto gli Stati membri non avevano raggiunto una maggioranza qualificata né a favore né contro l’autorizzazione. La varietà in questione era già stata giudicata sicura dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
L’iter di deregolamentazione per i nuovi Ogm
Questa autorizzazione arriva quando è in atto un dibattito a Bruxelles sulla proposta di deregolamentazione dei nuovi Ogm in Ue. Lo scorso marzo, l Consiglio dell’Unione europea ha approvato il mandato negoziale per regolamentare le piante ottenute con nuove tecniche genomiche (Ngt, in Italia chiamati anche Tea) e i loro prodotti alimentari e mangimi. I rischi di una strada senza ritorno
La proposta crea due percorsi distinti per l’immissione sul mercato degli impianti NGT:
- piante NGT di categoria 1 : potrebbero verificarsi naturalmente o attraverso metodi di allevamento convenzionali; sarebbero esentate dalle norme attualmente stabilite nella legislazione sugli Ogm e non sarebbero etichettate; tuttavia, i semi prodotti attraverso tali tecniche dovrebbero essere etichettati.
- impianti NGT di categoria 2 : tutti gli altri impianti Ngt; si applicherebbero le norme della legislazione sugli Ogm (inclusa una valutazione del rischio e un’autorizzazione prima della loro immissione sul mercato); sarebbero etichettati come tali.
Nuovi Ogm, l’appello di 200 organizzazioni europee contrarie
Eliminare le regole in vigore per coltivazione e commercio di nuovi Ogm può generare effetti irreversibili per l’agricoltura europea. A dirlo sono 200 organizzazioni europee, tra cui Greenpeace, Via Campesina, Crocevia, Ifoam, Isde, Aiab e Federbio, vicina a Coldiretti, che invece pochi giorni prima si è schierata apertamente a favore del genoma editing. Tra le 200 firmatarie dell’appello, ci sono associazioni contadine e biologiche, piccole realtà di selezione delle sementi, associazioni della società civile, della trasformazione e distribuzione alimentare.