
Wwf Italia segnala l’approvazione della deroga per l’utilizzo in campo aperto del pesticida Closer, basato sul principio attivo sulfoxaflor, un neonicotinoide, già vietato in Francia dal 2020
Wwf Italia segnala l’approvazione della deroga per l’utilizzo in campo aperto del pesticida Closer, basato sul principio attivo sulfoxaflor, un neonicotinoide, già vietato in Francia dal 2020. Nella lettera indirizzata al ministero per le Politiche agricole, Wwf Italia scrive:”Desideriamo manifestare il nostro stupore in merito all’ autorizzazione del prodotto fitosanitario Closer (numero di registrazione 16886) a base della sostanza attiva sulfoxaflor come uso di emergenza per il controllo di Scaphoideus titanus e Planococcus ficus. In particolare, secondo il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/686, l’uso della sostanza attiva sulfoxaflor è consentito solo in serre permanenti ed il periodo di tolleranza è terminato il 19 maggio 2023″. Si tratta di uno dei cinque principi attivi neonicotinoidi il cui utilizzo in pieno campo è vietato perché è stato scientificamente dimostrato il loro impatto mortale per le api e gli altri insetti impollinatori.
La deroga
Con il Decreto Ministeriale del 09 aprile scorso, l’Italia ha concesso l’utilizzo del prodotto Closer in deroga per situazioni di emergenza e per un periodo limitato di 120 giorni, contro S. titanus e P. ficus in vite.
Wwf: ci sono già molte alternative
“Ci preme sottolineare che in commercio è presente un’ampia scelta di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive diverse da sulfoxaflor per il controllo sia di S. titanus sia di P. ficus in vite”. Il Wwf allega un elenco di 122 farmaci. Nello specifico, “Dalla lista dei prodotti fitosanitari attualmente registrati in Italia si evidenzia infatti la presenza di 148 diversi formulati efficaci per il controllo di Scaphoideus titanus e di 122 diversi formulati efficaci per il controllo di Planococcus ficus. Il Wwf denuncia la decisione irresponsabile del Governo italiano in considerazione dell’ampia varietà di prodotti fitosanitari disponibili sul mercato italiano (vedere elenco allegato), specificamente indirizzati contro le avversità fitosanitarie causate dai due insetti bersaglio e della possibilità di ricorrere all’uso di formulazioni a base di sostanze attive più sicure e non soggette a restrizioni ai sensi della normativa europea”. Da segnalare inoltre che le aziende agricole certificate in biologico adottano già tecniche per il controllo di questi insetti senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi, dimostrando la fattibilità di alternative più sostenibili per l’ambiente.
Wwf: stoo alle deroghe di pesticidi vietati
Il Wwf denuncia pubblicamente la decisione del Governo italiano di consentire l’utilizzo di questo pesticida mortale per le api e gli altri insetti impollinatori in presenza di valide alternative. Il continuo ricorso alle deroghe all’uso di pesticidi vietati dalla Ue da parte dell’Italia è ancora più grave considerando che il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è scaduto dal 2019 e non è mai stato aggiornato, recependo tutte le limitazioni e prescrizioni per la tutela della salute umana e della biodiversità, in particolare per la tutela delle api e altri insetti impollinatori. È allora legittimo chiedere ai nostri decisori politici il perché di questa deroga, il sospetto è che sia motivata solo dalla volontà di tutelare specifici interessi economici dell’industria dei pesticidi e delle potenti corporazioni agricole. Ancora una volta la tutela degli interessi economici di pochi soggetti privati prevale sulla tutela di beni pubblici come la salute umana e la Natura.
Sulfoxaflor, la storia
Il sulfoxaflor è stato approvato per la prima volta nell’Ue nel 2015. Può essere utilizzato come trattamento delle sementi per colture attrattive per le api, ma è più comunemente applicato come spray fogliare. Secondo il Consiglio consultivo scientifico delle accademie europee, la sua sostanza insetticida viene assorbita e distribuita sistematicamente in tutta la pianta, quindi può esporre le api sia attraverso la coltura che indirettamente attraverso le infestanti in fiore presenti nei campi o nei frutteti. Alcuni studi dimostrano che dosi di sulfoxaflor realistiche in campo influenzano il tasso di deposizione delle uova e il successo riproduttivo dei bombi, ma non la loro capacità di foraggiamento e le prestazioni cognitive. Uno studio semi-campo sulle api ha rilevato un aumento della mortalità durante la fase di esposizione. Negli studi di tossicità orale sulle api, il sulfoxaflor è risultato meno tossico di imidacloprid, tiametoxam e clothianidin, ma molto più tossico di acetamiprid e thiacloprid, tutti neonicotinoidi.
Le limitazioni dell’Efsa
La valutazione post-approvazione dell’Efsa ha concluso che sussiste un rischio elevato (acuto) per api e bombi derivante dall’uso di sulfoxaflor in campo e in strutture/serre non permanenti, e che non erano disponibili dati sufficienti per finalizzare la valutazione dei rischi cronici per i bombi o dei rischi acuti e cronici per le api solitarie. Di conseguenza, nel 2022 la Commissione ha emanato una norma che limita l’uso di sulfoxaflor alle serre permanenti.