In occasione della Giornata mondiale delle api, proponiamo l’intervista a Elisa Prosperi, responsabile Qualità di Conapi, pubblicato sul numero di marzo in occasione del test sul miele Millefiori
“L’inquinamento ambientale causato dai pesticidi, specie i neonicotinoidi, rappresenta un problema per l’esistenza stessa delle api: serve una maggiore sensibilità istituzionale per proteggere quello che è un patrimonio per tutta l’umanità”.
Elisa Prosperi è la responsabile Qualità di Conapi, la più grande cooperativa di apicoltori italiani che associa più di 600 operatori e rappresenta un punto di vista privilegiato per conoscere più da vicino un settore sempre più minacciato dai pesticidi, dai cambiamenti climatici, ma anche dalle adulterazioni, specialmente oggi 20 maggio in occasione della Giornata mondiale delle api.
Nel numero di marzo 2025, l’avevamo intervistata in occasione del test su 14 mieli Millefiori.
“La nostra forza distintiva – aggiunge – è nella possibilità di essere una filiera produttiva unica nel nostro settore sia in Italia che in Europa: parliamo di oltre 600 apicoltori italiani su tutto il territorio nazionale che tutelano circa 5 miliardi di api. In poche parole, noi produciamo miele e prodotti dell’alveare, conoscendo da vicino il lavoro delle nostre api e dei nostri soci apicoltori, con oltre 100.000 alveari di proprietà in Italia. I raccolti sono purtroppo altalenanti e possono notevolmente variare, ma ogni anno vengono mediamente conferite circa 2.000 tonnellate di miele dai nostri soci. Alla produzione di eccellenza dei nostri soci, si aggiungono quantità variabili e limitate di prodotto che viene acquistato da fornitori accreditati e selezionati che adottano pratiche apistiche in linea con la nostra filosofia. Ciò al fine di sopperire alla mancanza di miele italiano e per rispondere alle richieste dei consumatori in termini di prezzo, disponibilità e caratteristiche del prodotto”.
I risultati ci sono, come confermano anche le nostre analisi con ben due prodotti Conapi sul podio della nostra classifica: il miele millefiori biologico Cuor di miele e il miele Mielizia a tavola.
Dottoressa Prosperi, in quali condizioni viene prodotto il miele biologico?
Rispetto alla produzione convenzionale, l’apicoltore biologico deve rispettare una serie di criteri molto stringenti che sono verificati dall’ente di certificazione. Innanzitutto, in un raggio di 3 chilometri dall’alveare l’ambiente deve essere bio ovvero non possono esserci coltivazioni convenzionali, centri urbani o strade, mentre sono consentite aree boschive e coltivazioni biologiche. Sono autorizzate api di razza autoctona provenienti da allevamenti biologici, si usa solo cera biologica, vi è una attenta selezione per i materiali delle arnie e le vernici e la cura degli insetti può avvenire solo con trattamenti naturali, come oli essenziali e acidi organici.
Ci faccia qualche esempio…
Si effettuano trattamenti con acidi organici come ossalico o formico. Per contrastare la varroa, il patogeno infestante letale per le api, si adotta anche la pratica fisica di ingabbiare l’ape regina: è l’unica che depone le uova dalle quali hanno origine nuove api e la varroa si sviluppa proprio in corrispondenza di queste celle nei primi stadi di vita delle larve. Con questo metodo si riduce il contagio dell’alveare.
Quanto sono letali per le api i pesticidi, soprattutto gli insetticidi neonicotinoidi?
Sono, insieme ai cambiamenti climatici, la minaccia principale. I neonicotinoidi attaccano il sistema nervoso delle api, gli insetti perdono l’orientamento e non riescono a tornare all’alveare. Da oltre dieci anni questo problema è centrale ma non solo per gli apicoltori: la vita delle api è il baricentro di tutta la biodiversità.
In questi anni diverse molecole della famiglia dei neonicotinoidi sono state bandite: a livello istituzionale si sta facendo abbastanza?
Conapi è sempre stata presente nei tavoli nazionali e comunitari per sensibilizzare i legislatori su questo tema: si deve fare di più senza dubbio perché la moria crescente delle api è un indicatore di quanto il nostro ambiente sia inquinato da sostanze di sintesi.
Nelle nostre analisi, nei campioni convenzionali, troviamo sempre tracce di neonicotinoidi, sostanze killer degli insetti dell’alveare, secondo lei perché?
Se questi trattamenti avvengono in fase di fioritura è facile spiegare perché li abbiate ritrovati nelle vostre analisi. Diciamo che la presenza di neonicotinoidi nel miele è un sintomo che sono stati usati durante la fioritura.
Conapi associa sia apicoltori biologici che convenzionali: come riuscite a mantenere un equilibrio?
Il punto di partenza per tutti è il benessere dell’ape: se non sta bene, o peggio muore, non c’è il miele. Questo vale tanto per gli apicoltori biologici che per quelli convenzionali. Per la cura delle api, il metodo biologico è quello che risulta essere più efficace. In Conapi oltre la metà dei nostri soci apicoltori sono biologici. Tutti i nostri soci lavorano con grande cura, sensibilità e attenzione a disciplinari interni molto restrittivi che puntano a raccogliere un prodotto di alta qualità, per il consumatore e per l’ambiente. Chi sceglie poi di lavorare in biologico, decide di adottare una gestione della propria azienda apistica certificata da enti e di seguire determinate normative che sono sicuramente una prova dell’estrema attenzione alla qualità.
La produzione del miele segue la fioritura botanica in un periodo che va dalla primavera all’autunno: come si fa a far produrre allo stesso alveare diversi mieli?
Molti apicoltori adottano il nomadismo delle arnie. Le fioriture durano circa 1-2 settimane e ad esempio l’acacia fiorisce tra maggio e giugno, mentre il castagno tra giugno e luglio. In accordo con i proprietari dei terreni, l’apicoltore trasferisce temporaneamente le cassette e consente alle api di nutrirsi del nettare dei fiori della specie. Nello stesso tempo le api offrono ai proprietari dell’area un servizio importantissimo per la riproduzione dell’ambiente stesso essendo degli impollinatori.
Dalle nostre analisi i vostri prodotti a marchio sono usciti molto bene: qual è il vostro valore aggiunto?
Come ricordato, siamo la più grande cooperativa italiana di apicoltori e lavorando assieme uniamo le nostre forze per affrontare al meglio il mercato e offrire un prodotto di eccellenza. Rappresentiamo una filiera autentica, trasparente, tracciata, sicura. “Siamo gli apicoltori”, effettuiamo controlli continui sul prodotto e curiamo la produzione, dalla raccolta in apiario al confezionamento. Grazie al nostro sistema di tracciabilità, su tutta la linea Mielizia 100% Italia il consumatore può risalire al nome dell’apicoltore inserendo il numero di lotto presente in etichetta sul nostro sito o tramite Qr code.