Il caso paraquat: come Syngenta tenta di arginare migliaia di cause per il Parkinson

PARAQUAT

Una delle più grandi multinazionali di pesticidi, la Syngenta, sta tentando di chiudere migliaia di cause di agricoltori che imputano al diserbante paraquat l’insorgere del Parkinson. E la accusano di aver nascosto le evidenze

Syngenta, una delle principali aziende mondiali nel settore agrochimico, ha avviato un’operazione di conciliazione legale senza precedenti. L’obiettivo: chiudere migliaia di cause intentate negli Stati Uniti che accusano il suo diserbante paraquat di essere responsabile dell’insorgenza del morbo di Parkinson. Un tentativo di arginare non solo l’ondata giudiziaria, ma anche il crescente dissenso pubblico e politico contro l’uso di questa sostanza tossica.

Migliaia di cause legate al Parkinson

Secondo gli ultimi dati aggiornati ad aprile, sono oltre 5.800 le azioni legali attive nel contesto del Multi-District Litigation (MDL), un meccanismo che raccoglie cause simili presso un unico tribunale federale, in questo caso nell’Illinois. A queste si sommano oltre 450 procedimenti in corso in California e numerosi altri sparsi nei tribunali statali di tutto il paese.

I querelanti sono in gran parte agricoltori, lavoratori agricoli e residenti in aree rurali che accusano Syngenta di non averli adeguatamente informati sui gravi rischi neurologici legati all’uso del paraquat. Numerose ricerche scientifiche, pubblicate negli ultimi due decenni, hanno infatti trovato una correlazione significativa tra l’esposizione a questo erbicida e l’insorgenza del Parkinson, una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il sistema motorio.

Un accordo parziale, non trasparente

In un’udienza tenutasi il 16 aprile, raccontata dalla giornalista Carey Gillam,  l’avvocato Khaldoun Baghdadi, uno dei legali principali dei querelanti, ha dichiarato che le parti hanno firmato una lettera d’intenti e che i termini dell’accordo dovrebbero essere definiti entro 30 giorni. L’accordo, tuttavia, non riguarderà tutti i casi pendenti. Coprirà inizialmente solo quelli inclusi nel MDL federale e in parte delle cause californiane, lasciando fuori migliaia di altri querelanti.

Una scelta che ha sollevato forte preoccupazione tra gli avvocati che rappresentano i casi esclusi, i quali lamentano di non essere stati coinvolti nei negoziati e temono che l’accordo possa rallentare o indebolire le loro azioni legali. “Questi querelanti stanno morendo ogni giorno”, ha dichiarato l’avvocato Majed Nachawati durante un’udienza a San Francisco. “Sapere dell’accordo senza essere stati informati dai colleghi è stato uno shock”.

sponsor

La linea difensiva di Syngenta

Syngenta, da parte sua, continua a dichiararsi estranea alle accuse. In un comunicato ufficiale, l’azienda ha affermato:

«Syngenta ritiene che non vi sia alcun fondamento nelle rivendicazioni secondo cui il paraquat provocherebbe il Parkinson. Nessuno studio scientifico peer-reviewed ha mai dimostrato una relazione causale. Tuttavia, le controversie legali sono costose e distraenti, per questo motivo abbiamo deciso di esplorare la strada dell’accordo.»

L’azienda ribadisce inoltre la sua fiducia nella sicurezza del paraquat, nonostante più di 1.200 studi scientifici abbiano indagato i suoi effetti, molti dei quali evidenziando legami preoccupanti con patologie neurologiche.

Il precedente Monsanto-Bayer

La mossa di Syngenta ricorda da vicino quanto accaduto con Monsanto (oggi di proprietà di Bayer) per il diserbante Roundup, a base di glifosato. Dopo una serie di sentenze milionarie che hanno riconosciuto il legame tra il prodotto e diversi casi di cancro, Bayer ha dovuto affrontare un crollo in borsa e stanziare oltre 10 miliardi di dollari per risarcimenti. Syngenta, pur smentendo ogni responsabilità, sembra voler evitare un’escalation simile.

Le rivelazioni dei documenti interni

A rendere ancora più incandescente il caso paraquat, ci sono documenti interni di Syngenta ottenuti da The Guardian e The New Lede, che mostrano come l’azienda fosse a conoscenza, da anni, di studi che collegavano il paraquat a danni cerebrali. Secondo quanto emerso, Syngenta avrebbe anche finanziato ricerche con l’intento di confutare queste prove, cercando di influenzare il dibattito scientifico e proteggere il proprio prodotto di punta.

Un diserbante ancora largamente usato

Nonostante le crescenti evidenze scientifiche e le pressioni di gruppi ambientalisti e associazioni mediche, il paraquat continua ad essere ampiamente utilizzato negli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo. Viene impiegato in frutteti, coltivazioni di grano e cotone, pascoli e in numerose colture industriali. In Europa, invece, è vietato dal 2007.