Il governo ha approvato un decreto per la revisione delle accise sui carburanti “tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro”, con una riduzione sulla benzina e un aumento, nella stessa misura sul gasolio
Il Consiglio dei ministri ha appravato oggi un decreto legislativo con la revisione delle disposizioni in materia di accise sui carburanti. In sostanza per ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, il governo potrà nei prossimi 5 anni – a partire dal 2025 – aumentare le accise sul gasolio con una riduzione contestuale di quelle sulla benzina.
In particolare in ciascuno degli anni del quinquennio sarà applicata, in un range compreso “tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro“, una riduzione dell’accisa sulla benzina e un aumento, nella stessa misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante. A fissare l’aliquota delle accise sarà comunque un decreto interministeriale dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura.
Gli eventuali maggiori introiti fiscali saranno utilizzati per potenziare il trasporto pubblico locale.
Secondo i calcoli dell’associazione Unione nazionale consumatori, in pratica con l’aumento dell’accisa del gasolio di 1 cent al litro, considerando anche l’Iva al 22%, un pieno di 50 litri costerebbe 61 centesimi in più, con un rincaro annuo a famiglia pari a 14 euro e 64 cent, nell’ipotesi di due rifornimenti al mese. Se invece salisse di 1,5 cent allora un pieno sarebbe più caro di 91 cent e su base annua l’aggravio sarebbe di 21 euro e 96 cent. Per chi ha una vettura a benzina, queste cifre diventerebbero invece un risparmio se le accise venissero ridotte di 1 o 1,5 cent.