È latte per neonati ma somiglia ai soft drink: il lato nascosto delle formule

LATTE PER NEONATI

Uno studio delle Università Usa del Kansas e dell’Idaho ha svelato che la maggior parte delle formule di latte per neonati contiene zuccheri aggiunti in quantità paragonabili a due bibite zuccherate al giorno. Le conseguenze negative sulla salute infantile

 

I neonati statunitensi (e probabilmente non solo loro) potrebbero assumere l’equivalente di due soft drink al giorno sotto forma di latte artificiale. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su ScienceDirect, che ha analizzato 73 formule per neonati vendute negli Stati Uniti nel 2022. Lo studio ha rivelato che la maggior parte di questi prodotti contiene quantità elevate di zuccheri aggiunti, in netto contrasto con le raccomandazioni delle autorità sanitarie.

Secondo i ricercatori, molte formule per neonati contengono più del 50% di zuccheri aggiunti, e in alcuni casi questa percentuale supera l’85-90%. Il problema è particolarmente evidente nelle formule etichettate come gentle (delicate) o senza lattosio, che tendono a contenere meno lattosio – il principale zucchero naturale presente nel latte materno – e più zuccheri raffinati come sciroppo di mais, fruttosio e glucosio.

La conseguenza? Un aumento del rischio di rapido aumento di peso, obesità infantile e squilibri metabolici.

Zuccheri aggiunti e latte per neonati: un’accoppiata pericolosa

Gli esperti sottolineano che il consumo di zuccheri aggiunti nei primi anni di vita può avere effetti negativi sulla salute a lungo termine. Secondo le Dietary Guidelines for Americans (2020-2025) e l’American Heart Association, i bambini sotto i due anni non dovrebbero assumere zuccheri aggiunti. Tuttavia, la ricerca ha evidenziato che molti neonati nutriti esclusivamente con formula possono ingerire fino a 60 grammi di zuccheri aggiunti al giorno, una quantità paragonabile a quella contenuta in due lattine di soft drink zuccherati.

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Al latte in formula era dedicato il test di copertina del Salvagente di settembre 2020

Il problema è che gli zuccheri aggiunti non sono indicati chiaramente sulle etichette delle formule per neonati. A differenza degli alimenti per adulti, dove è obbligatorio riportare il contenuto totale di zuccheri e quelli aggiunti, le normative della Food and Drug Administration (FDA) permettono ai produttori di indicare solo i carboidrati totali, senza specificare la loro origine.

Di conseguenza, i genitori non possono sapere esattamente quanto zucchero stanno somministrando ai loro figli.

 

Le differenze tra le formule:

Lo studio ha confrontato tre tipologie di formule per neonati:

  1. Standard → contengono principalmente lattosio, ma anche una percentuale significativa di zuccheri aggiunti.
  2. Gentle (delicate) → hanno un ridotto contenuto di lattosio e un’alta percentuale di zuccheri aggiunti (85%).
  3. Senza lattosio → contengono principalmente saccarosio e sciroppo di mais, con un contenuto di zuccheri aggiunti che può arrivare al 90%.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che molte formule gentle e senza lattosio contengono anche amido, un ingrediente utilizzato per raggiungere il requisito minimo di carboidrati imposto dalla FDA. Tuttavia, l’amido non è presente nel latte materno e il suo effetto sul metabolismo infantile non è ancora del tutto chiaro.

Il latte per neonati in formula è davvero l’alternativa più sicura?

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita, proprio per evitare il rischio di sovrappeso e obesità legato alle formule artificiali. Tuttavia, in molti casi, l’uso del latte artificiale è una necessità, specialmente negli Stati Uniti, dove la mancanza di congedo parentale retribuito e di supporto alle madri rende difficile l’allattamento esclusivo.

Gli esperti sottolineano che, se l’uso della formula è inevitabile, almeno dovrebbe essere priva di zuccheri aggiunti e contenere solo lattosio, il principale zucchero presente nel latte materno.

Purtroppo, lo studio ha rivelato che solo il 8% delle formule analizzate conteneva prevalentemente lattosio naturale. E paradossalmente tutte queste formule appartenevano a una linea di prodotti (Enfamil LIPIL) che non è più disponibile sul mercato statunitense.

Norme più severe

Alla luce di questi dati allarmanti, gli esperti chiedono normative più severe per proteggere la salute dei neonati:
Obbligo di dichiarare il contenuto di zuccheri aggiunti sulle etichette delle formule per neonati, come avviene già per gli alimenti destinati agli adulti.
Limitazione dell’uso di zuccheri raffinati e amidi nelle formule, favorendo l’uso esclusivo di lattosio come zucchero principale.
Maggiore supporto all’allattamento materno, con politiche che agevolino le madri lavoratrici.

Secondo gli autori dello studio, il problema della qualità delle formule infantili non dovrebbe essere scaricato sulle famiglie, ma affrontato come una questione di salute pubblica. In un contesto in cui molte madri non hanno altra scelta che affidarsi al latte artificiale, l’industria dovrebbe essere regolamentata per garantire prodotti che non mettano a rischio la salute dei neonati.

Nel frattempo, i genitori dovrebbero essere consapevoli del fatto che non tutte le formule per neonati sono uguali, e che alcune possono contenere quantità di zucchero inaccettabili per un bambino nei suoi primi mesi di vita.