Batterie auto: due su tre sono scariche (anche da nuove)

BATTERIE AUTO

Il Salvagente ha messo alla prova 21 batterie per auto vendute da ipermercati e negozi del fai da te. Il risultato? Solo un terzo è venduto con una buona carica iniziale. Molte rischiano di non far accendere l’auto appena istallate

 

Lasciare la macchina ferma per molto tempo, soprattutto quando le temperature scendono, come durante il periodo invernale, può portare a brutte sorprese: una su tutte, la batteria che si rifiuta di fare il suo lavoro, lasciando il conducente a piedi. Se l’inconveniente può anche essere messo in conto nel caso di accumulatori di energia vecchi di anni, sarebbe una vera sorpresa se con un prodotto appena sostituito la spia dell’accensione rimanesse spenta.

L’inchiesta del Salvagente sulle batteria auto è pubblicata integralmente sul numero di febbraio. In edicola o in versione digitale QUI

Per quanto strano possa sembrare, infatti, anche le batterie in vendita a volte si trovano in condizioni del tutto inadeguate. E spesso la qualità dell’acquisto non dipende dal produttore, ma dalle condizioni in cui vengono conservate da chi li mette in vendita. Soprattutto negli ipermercati o negli store del bricolage, i tempi di stoccaggio lunghissimi, magari in luoghi caldi o molto freddi, possono consegnare al cliente un prodotto al di sotto delle aspettative. E non è solo una questione di carica.
Anche se le batterie auto possono essere acquistate presso centri di ricambi specializzati o dai concessionari, spesso per una questione di comodità e di prezzo, il consumatore preferisce comprarle negli ipermercati o nei grandi magazzini del bricolage.
I supermercati tendono ad abbassare i prezzi anche grazie all’ordine di ampi stock di prodotti, che inevitabilmente rimangono sugli scaffali anche per diversi mesi.

La nostra prova

Il Salvagente è andato nei punti vendita a Roma di Conad, Obi e Leroy Marlin per testare le condizioni delle batterie in vendita, tramite un tester ad hoc. Tra le marche provate a campione, troviamo le più popolari, da Bosch a Varta, fino a Magneti Marelli. Solo un terzo delle 21 batterie testate ha superato la prova con un giudizio “Buono” pieno. Per il resto, 9 le abbiamo classificate come da ricaricare, 1 da evitare e 4 da buttare (ovviamente, la performance del singolo prodotto non è indicativa della qualità del modello, viste le tante variabili che possono contribuire al momento del test).

sponsor

Continua dopo la tabella


Le proporzioni tra le batterie in ottima condizione e le altre sono peggiorate rispetto a un analogo test che abbiamo condotto nel 2016 in alcune catene italiane (allora più della metà ottennero un giudizio “buono”). Ma come allora anche questa volta si può notare che le batterie con potenza più bassa (da 40 a 59 Ah), quindi appartenenti alla fascia più adatta alle utilitarie, presentano delle condizioni generali migliori rispetto a quelle destinate alle automobili più energivore, come le berline, le diesel di cilindrata media e i veicoli con molti componenti e comfort elettronici.

La fotografia che esce dalle nostre prove sul campo potrebbe essere legata al maggior commercio delle prime, e quindi al maggior ricambio sugli scaffali, rispetto alle seconde.

In generale una cosa che abbiamo notato è che le catene non fanno un lavoro di “alfabetizzazione” rispetto alle caratteristiche della batterie nei confronti dei clienti, che non hanno punti di riferimento per capire quale modello sia più adatto alla propria auto. Fortunatamente, alcune marche inseriscono in confezione la silhouette della categoria di auto per cui sono pensate. A non mancare, in alcuni casi, invece, è stata la polvere sulle batterie, indice di una lunga permanenza tra gli scaffali, che come si è capito, può essere sintomo di una condizione del prodotto non eccellente.