Con un’opinione pubblicata su the Lancet molti esperti dell’Oms ribadiscono l’utilità di un’etichetta che avvisi i consumatori delle relazioni tra alcol e tumori. E si riaprono le polemiche sulle proposte europee di warning
Mentre in Europa si discute sull’etichetta che informi i consumatori sui possibili danni dell’alcol, con le prese di posizione nettamente contrarie delle associazioni agricole italiane, preoccupate dal possibile calo dei consumi di vino, l’Oms – o almeno molti dei suoi esperti – sembrano non avere dubbi. Serve un “warning” sulle bottiglie che spieghi ai consumatori la potenziale cancerogenicità dell’alcol.
È quanto spiegano su the Lancet alcuni degli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanitò, tra cui Carina Ferreira-Borges, Daša Kokole e Gauden Galea (dell’ufficio regionale per l’Europa).
In un articolo pubblicato il 13 febbraio scorso sul prestigioso giornale medico, gli autori spiegano: “Nel gennaio 2025, il Surgeon General degli Stati Uniti ha pubblicato un avviso sul consumo di alcol e il rischio di cancro, evidenziando come l’alcol sia una delle principali cause prevenibili di cancro negli Usa e nel mondo. Secondo il rapporto, il consumo di alcol provoca circa 100.000 casi di cancro all’anno negli Stati Uniti e 750.000 casi a livello globale”.
La cancerogenicità dell’alcol, del resto, non è una novità. Già oltre trent’anni fa, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e il Continuous Update Project del World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research avevano stabilito che esisteva una prova sufficiente per affermare che l’alcol causa alcuni tipi di tumore. L’elenco attuale dei tumori attribuibili al consumo di alcol, pubblicato dalla IARC, include il cancro della cavità orale, dell’orofaringe, dell’ipofaringe, dell’esofago (carcinoma a cellule squamose), del colon, del retto, del fegato, delle vie biliari intraepatiche, della laringe e della mammella femminile.
L’importanza delle etichette di avvertimento sui prodotti alcolici
L’aspetto innovativo dell’avviso del Surgeon General riguarda le raccomandazioni per azioni concrete: tra queste, l’aggiornamento delle etichette di avvertimento sugli alcolici per prevenire i tumori attribuibili all’alcol. L’Irlanda ha già adottato una legislazione in tal senso, rendendo obbligatorio, a partire da maggio 2026, l’inserimento di avvisi sui rischi di cancro sulle etichette delle bevande alcoliche. Attualmente, solo un altro paese, la Corea del Sud, ha introdotto misure simili, sebbene con la possibilità per i produttori di utilizzare etichette alternative che non menzionano il cancro.
Nel piano d’azione globale dell’Oms sull’alcol 2022-2030, gli Stati membri sono stati invitati a garantire misure adeguate di protezione dei consumatori attraverso requisiti di etichettatura che forniscano informazioni essenziali per la tutela della salute. Anche l’Unione Europea ha commissionato rapporti che giungono alla stessa conclusione: se progettate adeguatamente, le etichette di avvertimento possono essere uno strumento efficace per informare i consumatori sulle proprietà cancerogene dell’alcol.
Scarsa consapevolezza dei rischi nella popolazione
“Nonostante le prove scientifiche disponibili, la popolazione generale non è sufficientemente informata sui rischi oncologici del consumo di alcol”, spiegano i responsabili dell’Oms. E aggiungono: “Studi hanno ripetutamente evidenziato una limitata consapevolezza globale riguardo alla connessione tra alcol e cancro, con meno della metà degli intervistati in molti paesi consapevoli di questo legame. L’associazione tra alcol e cancro al fegato è relativamente più riconosciuta, mentre il legame con il cancro al seno è molto meno noto: in alcuni paesi, meno del 10% degli intervistati ne è consapevole”.
Divulgare informazioni sui rischi oncologici legati all’alcol è essenziale, poiché il rischio non ha una soglia minima, secondo gli esperti. Una revisione sistematica e meta-analisi del 2024 ha mostrato che il consumo di meno di un’unità standard di alcol al giorno (10 grammi di alcol puro) aumenta significativamente il rischio di cancro al seno nelle donne. Questo dato è particolarmente rilevante dato che molte donne consumano alcol in quantità inferiori rispetto agli uomini. Complessivamente, il 14% dei casi di cancro attribuibili all’alcol a livello globale deriva dal consumo di meno di due drink al giorno, ovvero oltre 100.000 casi all’anno.