
Le maggiori organizzazioni agricole italiane si schierano pubblicamente a favore dei nuovi Ogm con il “Manifesto per la promozione delle Tea per il sostegno del Made in Italy”, firmato tra gli altri da Coldiretti, Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura
Il manifesto entuasiasta di Coldiretti e company
Nel manifesto i firmatari scrivono: “Il 5 luglio 2023, la Commissione europea ha adottato una proposta di Regolamento delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea, in inglese Ngt) di mutagenesi e cisgenesi, in maniera tale da creare una differenziazione fra le Tea stesse e gli Ogm. Questa differenziazione risulta quantomai necessaria: le Tea ricomprendono molteplici approcci e metodologie, tra cui gli interventi di correzione o revisione del genoma più innovativi (c.d. genome editing), con cui si può operare con interventi mirati, senza stravolgere il corredo genetico, vale a dire senza trasferire Dna estraneo da una specie all’altra. Ciò significa che si può intervenire per correggere un aspetto genetico di una coltura, ottenendo ad esempio un organismo vegetale resistente alle fitopatie che a causa dei cambiamenti climatici diventano sempre più difficili da contrastare, oppure che richieda minori risorse idriche per essere coltivato. Queste tecniche, tra l’altro, risultano ancora più utili in relazione al bisogno di preservare colture tradizionali che rischiano di essere perdute e di tutelare le eccellenze del Made in Italy minacciate da una situazione climatica in peggioramento”.
Ma la scienza sui nuovi Ogm ha più di una perplessità
In realtà, come il Salvagente ha già raccontato, diversi studi dimostrano che il genoma editing non è affatto esente da rischi di errori e conseguenze imprevedibili. Come ci spiegava il biologo ed esperto Gianni Tamino, “Dubbi sono emersi proprio sulla tecnica del taglia-incolla del Dna con il metodo Crispr. Come afferma la pubblicazione ‘New Techniques in Agricultural Biotechnology- Brussels, 28 April 2017, Directorate-General for Research and Innovation’, quando un nuovo gene viene introdotto sia con metodi di NBT come di vecchia transgenesi, questo gene può interagire con l’intera serie di geni endogeni dell’organismo ricevente, come già aveva evidenziato Dulbecco. I potenziali effetti desiderati e indesiderati non possono sempre essere previsti”.
Le richieste dei sostenitori dei Tea
Intanto, nel manifesto, Coldiretti, Cia e gli altri, scrivono: “Riteniamo cruciale sottoscrivere un Manifesto per la Promozione delle Tea, strumento strategico nella conservazione e valorizzazione della produzione agroalimentare Made in Italy, nonché chiave per coniugare le sfide del comparto -rafforzamento della produzione e della qualità, minore dipendenza dall’estero, tutela dei suoli, contrasto ai cambiamenti climatici – con le esigenze dei consumatori”. Queste le richieste alle istituzioni:l’istituzione di un Comitato interministeriale per garantire l’approvazione della proposta di Regolamento Ue sulle Tea; l’istituzione di un Tavolo permanente sulle Tea che veda la partecipazione di tutte le figure coinvolte; l’attivazione di una campagna istituzionale di comunicazione nel Paese al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle Tea per la tutela delle nostre produzioni e la sicurezza alimentare nazionale; la costituzione di una rete di centri di ricerca pubblica e privata per moltiplicare gli sforzi del progresso scientifico sulle Tea nel nostro Paese, anche tramite la sperimentazione in campo aperto el’istituzione, da parte del Ministero dell’Agricoltura di un Fondo destinato alla ricerca di base e applicata nel campo delle Tea.