“Ci scusiamo per i disagi, MA…”, l’odissea di chi prende la metro a Roma

METROLITANA A ROMA

Una cronaca minima di chi quotidianamente prende la metropolitana a Roma, tra stazioni fatiscenti, scale mobili non funzionanti e tempi di attesa poco incoraggianti

“Ci scusiamo per i disagi, MA poi sarà migliore” recitano i volantini affissi lungo le stazioni della metro A, ma è realmente così?

Quella che raccontiamo è la cronaca di quanto quotidianamente si può vivere utilizzando i mezzi romani.

Partiamo da lontano (ma non troppo). Già da prima dell’inizio dei lavori sulla metro A, risalenti all’8 aprile 2024, sono stati promessi grandi cambiamenti lungo la linea metropolitana arancione, ma i vecchi problemi di sempre sono rimasti: il 15% delle scale mobili, ascensori e tapis roulant non era in funzione durante l’anno 2024, anche dopo la riapertura per la fine dei lavori di “miglioria”; varie stazioni sono rimaste fatiscenti e mal curate, basti vedere quella di Termini, sicuramente la più frequentata poiché unisce le linee metropolitane A e B e il capolinea ferroviario, dove le scale mobili spesso sono bloccate, mettendo in difficoltà coloro che non possono accedere attraverso le scalinate, i disabili innanzitutto, e anche quanti possono affrontare gli scaloni dove la pulizia è scadente e i viaggiatori sono sottoposti al pericolo costante dei borseggiatori.

L’associazione T.U.Tra-p-APS, di promozione sociale, nata per tutelare gli utenti del trasporto pubblico, smentisce i dati riportati dal Comune di Roma sull’efficienza del trasporto pubblico, dichiarata del 99%, mentre a loro risulta essere dell’85% in media. Anche la metro B non è esente da problematiche: i tempi d’attesa continuano ad essere lunghi poiché c’è stato uno slittamento nelle tempistiche dei treni in revisione, mentre i nuovi treni in arrivo per il Giubileo… sono in leggero ritardo: l’approdo è previsto solo per la primavera del 2025.

La metro C sembra presentare il servizio migliore, tranne per gli ascensori delle stazioni di Torre Gaia e di Finocchio che non funzionano e non vengono riparati da diversi anni.

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Per quanto riguarda la viabilità ferroviaria regionale e non, la situazione non è certamente migliore: scioperi, ritardi, cancellazioni… Spostarsi in treno è diventato sempre più difficile per chi ha necessità di questo mezzo.

Quest’anno gli scioperi sono stati molteplici: riporta il Garante scioperi che nel 2024 è stato raggiunto il record di 622 scioperi (dei 1603 proclamati), in media 51 al mese, e già per il corso di quest’anno dobbiamo adattarci all’idea che ci saranno altrettanti scioperi, almeno finché non verranno soddisfatte le richieste dei lavoratori del servizio, rimaste fino ad ora inascoltate (Sole 24 ore). I problemi però non finiscono una volta saliti a bordo: nonostante l’aumento di 35mila posti con l’aggiunta di un vagone, i treni regionali sono pochi, scarsamente sparsi durante la giornata perciò spesso pieni all’inverosimile, molti passeggeri sono costretti a viaggiare in piedi con il rischio di cadere per una brusca frenata.

La tratta Roma-Cassino è sempre piena perché utilizzata soprattutto da pendolari, che ne usufruiscono da stazioni di paesini vicino Roma, e perché ferma in zone di transito come Ciampino, dove si trova l’aeroporto, ma per l’ennesima volta è stata interrotta a causa di lavori di manutenzione dal 27 al 29 gennaio, spostando il capolinea a Roma Tiburtina e mettendo in difficoltà molti viaggiatori, che purtroppo sono costretti a prendere mezzi alternativi come le navette (che spesso non ci sono o presentano ritardi di ore).

E quella che abbiamo fatto finora, vi assicuriamo, è solo una piccola parte dei disagi di chi utilizza il trasporto su rotaie per raggiungere il lavoro. Lasciamo ai nostri lettori-viaggiatori la compilazione del cahiers de doléances sui mezzi pubblici romani.