Nella proposta di bilancio si prevede l’estinzione del processo in caso di omesso o parziale pagamento del contributo unificato. È un tentativo, già effettuato nel 2022 ma ritirato per incostituzionalità, che per l’Associazione nazionale forense tende a rendere inaccessibile la giustizia a chi ha ridotte possibilità economiche
“Nella proposta di bilancio è stata inserita una disposizione che introduce il nuovo articolo 307 bis nel codice di procedura civile, che prevede l’estinzione del processo in caso di omesso o parziale pagamento del contributo unificato. È un tentativo che era già stato effettuato nel 2022, ma che poi il governo era stato costretto a ritirare per evidente incostituzionalità”. Lo dichiara alla Dire il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense (Anf) Giampaolo Di Marco, in merito ai contenuti della legge di bilancio presentata al Parlamento pochi giorni fa.
“Ancora una volta, dobbiamo ribadire che è inaccettabile mettere con le spalle al muro il cittadino che intende rivolgersi alla giustizia impedendo la celebrazione del processo in caso di mancato versamento della gabella del contributo unificato, dato che ciò viola chiaramente il diritto che la Costituzione riconosce a tutti di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”, aggiunge. Ancora “una volta vi è la sgradevole sensazione di uno Stato che fa pagare le proprie inefficienze ai cittadini. La lotta all’evasione non si fa sopprimendo diritti costituzionali, ma la si fa organizzando un sistema in grado di recuperare tempestivamente i tributi evasi”.
Continua Di Marco: “La giustizia è un bene irrinunciabile e universale, come la tutela della salute. Introdurre una previsione di questo tipo significa di fatto rendere inaccessibile la giustizia a chi abbia ridotte possibilità economiche. Ma l’accesso alla giustizia non può essere un diritto solo per i più abbienti”. Per questo, “l’Associazione Nazionale Forense auspica che in sede di discussione parlamentare questa previsione venga stralciata e il ministero della Giustizia ad impegnarsi perché non vengano mai assunte iniziative legislative che negano il diritto di accesso alla giustizia di cui all’articolo 24 della nostra Costituzione”.