La rivista tedesca Oko-test ha portato in laboratorio 22 creme corpo multiuso e in alcune di queste ha trovato sostanze critiche come i Moah, il Bht, i composti Peg e l’acido salicilico
Presenti nelle case di ognuno di noi, le creme idratanti multiuso vengono spesso usate da tutti i componenti della famiglia: sono comode, economiche (non proprio tutte) e si adattano ad ogni esigenza. Hanno una formulazione abbastanza semplice che ci porta a considerarle più che sicure per la nostra pelle, ma è davvero così? Purtroppo no: in diversi casi contengono sostanze critiche come i Moah (idrocarburi aromatici degli oli minerali), il Bht (butilidrossitoluene), i composti Peg e l’acido salicilico.
I risultati del test
È quanto è emerso dall’ultimo test effettuato dalla rivista tedesca Oko-test che ha portato in laboratorio 22 creme multiuso, di cui 6 certificate come cosmetici naturali, nella fascia di prezzo compresa tra 0,92 e 26,40 euro per 200 millilitri.
La buona notizia è che la metà dei prodotti sono altamente raccomandabili perché hanno ottenuto il giudizio “molto buono”. Le altre creme, invece, lasciano più che perplessi. In alcuni prodotti sono state trovate paraffine, grassi e oli a base di petrolio, e, in tutti questi casi, le analisi hanno confermato una contaminazione (a livelli anche elevati) da Moah, sostanze che possono contenere componenti cancerogeni. Tra queste ci sono la crema corpo Love di Dove, la crema alla camomilla Florena e la crema Satina. In quest’ultima, oltre ai Moah, è stato trovato il Bht, che è attualmente oggetto di una revisione da parte dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche per il sospetto di avere effetti ormonali. Questo ingrediente viene utilizzato nei prodotti cosmetici come protezione dai processi ossidativi, ma sarebbe meglio eliminarlo. Tra i prodotti peggiori anche la crema balsamo per la pelle Glysolid che contiene composti Peg, che possono rendere la pelle più permeabile alle sostanze estranee.
Acido salicilico nella crema Yves Rocher
Il prodotto peggiore, che ottiene un voto “insufficiente”, è la crema alla camomilla di Yves Rocher che, oltre ad avere composti Peg, contiene il controverso acido salicilico. Questa sostanza, impiegata nella terapia contro l’acne o come conservante, è ufficialmente classificata come probabilmente tossica per la riproduzione (categoria 2) ed è attualmente sotto revisione da parte dell’Echa per il sospetto di avere effetti ormonali. Inoltre, può causare danni agli occhi. Sebbene i limiti stabiliti dalla normativa europea siano rispettati, ci si aspetta che una semplice crema corpo, che magari utilizziamo anche sulla pelle dei bambini, non contenga questa sostanza. Infatti l’acido salicilico è vietato nei cosmetici destinati a bambini sotto i tre anni e, secondo la normativa, i prodotti che contengono questo ingrediente e “potrebbero essere utilizzati su bambini di età inferiore ai tre anni” devono riportare un avviso specifico. E la crema Yves Rocher non riporta alcun avviso e non si può escludere che i genitori la applichino anche sui bambini piccoli.
Un’altra evidenza negativa, emersa dal test, riguarda i composti plastici. Mentre i recenti test effettuati su altri tipi di cosmetici, come scrub, shampoo e gel doccia, hanno mostrato una tendenza a contenerne sempre meno, nelle creme multiuso sono ancora presenti. Ben 6 delle creme testate contengono polimeri sintetici difficili da degradare nell’ambiente. Inoltre, parlando di ambiente, solo in un caso il packaging è più sostenibile perché contiene oltre il 30% di materiale riciclato.
I prodotti migliori
Chiudiamo con i prodotti migliori che, ricordiamo, sono la metà di quelli testati. Tra quelli che ottengono un voto “molto buono” troviamo la crema idratante Nivea e la softcreme Today, del produttore Penny, che costa appena 92 centesimi. Ci sono poi altri 6 prodotti che ottengono un giudizio “buono” e tra questi ci sono la Weleda e la Cien, che troviamo da Lidl a 92 centesimi.