Container di El Mordjene, crema spalmabile molto simile alla Nutella, sono stati bloccati nel porto di Marsiglia perché non rispettano le regole Ue sull’import di alimenti contenenti latte. Ma il prodotto è in vendita in Francia da tempo. Perché lo bloccano solo adesso?
Ferrero blocca la crema spalmabile algerina El Mordjene che, negli ultimi tempi, sta spopolando soprattutto in Francia, facendo concorrenza alla più famosa Nutella? È l’ipotesi avanzata da diversi giornali francesi che stanno denunciando a gran voce il caso piuttosto bizzarro del blocco, scattato venerdì scorso nel porto di Marsiglia, di container di vasetti di crema algerina.
L’elemento che fa pensare ad un coinvolgimento di Ferrero è rappresentato dal fatto che il prodotto algerino sia in vendita in Francia già da diversi anni, almeno dal 2022. Nessuno l’aveva bloccato, probabilmente perché era considerato un prodotto “di nicchia” mentre ultimamente sta conquistando quote di mercato, soprattutto grazie a video di influencer e food blogger che hanno iniziato ad elogiare il prodotto sui social network, paragonandola proprio alla Nutella.
Le autorità francesi si appellano alle regole Ue sull’importazione di alimenti contenenti latte
Sono scese in campo le autorità francesi che hanno bloccato l’importazione della crema algerina, tirando in ballo l’articolo 20 del regolamento europeo n. 2202/2292 che stabilisce che gli alimenti contenenti latte possono entrare nell’Unione europea solo se provengono da un paese “presente nell’elenco dei paesi terzi che hanno implementato un piano di controllo delle sostanze farmacologicamente attive, dei pesticidi e dei contaminanti approvato”. L’Algeria non fa parte di questo elenco e, poiché la crema spalmabile El Mordjene contiene latte scremato in polvere, è scattato il blocco alla dogana.
Contattato da 60 Millions de consommateurs, il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare ha confermato che “due spedizioni sono attualmente bloccate nei punti di controllo frontalieri francesi” perché “l’Algeria non soddisfa tutte le condizioni necessarie per consentire a un paese terzo di esportare verso l’Unione europea merci contenenti prodotti lattiero-caseari destinati al consumo umano nel rispetto delle normative europee in materia di salute animale e sicurezza alimentare. Il ministero quindi spiega che “l’importazione di questa merce non è autorizzata dal quadro normativo applicabile”.
Ma allora perché fin’ora il prodotto è stato importato in Francia?
Il ministero dell’Agricoltura ha risposto che è in corso un’indagine “per determinare i meccanismi di aggiramento che hanno permesso finora l’immissione sul mercato di questa merce”.
“Dato che questo prodotto è presente sul mercato europeo, compresa la Francia, da diversi anni senza problemi, ci chiediamo perché improvvisamente non sarebbe più conforme, soprattutto ora che sta guadagnando successo e quote di mercato rispetto ai concorrenti”, denuncia Mustapha Zebdi, presidente dell’Organizzazione di tutela dei consumatori algerina che definisce la decisione, “ingiusta, motivata da interessi economici, e accusa l’Ue di utilizzare misure regolamentari per proteggere i propri mercati dalla concorrenza”.
Irregolarità anche in etichetta
Nella polemica, soprattutto sulla stampa e sui social media, viene spesso puntato il dito contro Ferrero che temerebbe la concorrenza della Nutella algerina. L’azienda nega ogni coinvolgimento nel divieto e insiste sul fatto che solo le regole stabilite dall’Unione Europea decidono la commercializzazione di un prodotto.
“La crescente notorietà di questa crema spalmabile attraverso i social media potrebbe aver allertato le autorità, provocando un controllo”, spiega Xavier Lefebvre, ingegnere agroalimentare dell’Istituto Nazionale del Consumo (editore di 60 Millions de consommateurs) che ha individuato altri punti che potrebbero rappresentare un problema per la crema algerina e riguardano le informazioni in etichetta. “Le informazioni nutrizionali non sono chiare e non rispettano il formato standard francese ed europeo: non vengono indicate, ad esempio, le quantità di grassi saturi – spiega Lefebvre – Lo stesso vale per la lista degli ingredienti: infatti, quando un ingrediente viene evidenziato sulla confezione, come le nocciole in questo caso, la loro quantità deve essere indicata”. 60 Millions de consommateurs ha contattato Cebon, il produttore algerino, per chiedergli se intenda modificare l’etichetta dei vasetti destinati all’esportazione verso l’Unione europea, ma non ha ancora ricevuto risposta.