A sorpresa la sostanza dannosa per la salute è stata trovata in 6 vasetti su 15 analizzati dalla rivista tedesca Oko-test. Nel caso del prodotto più contaminato, Sprösslinge Apfel Holsteiner Cox, la quantità potrebbe superare la dose giornaliera tollerabile addirittura di 181 volte
Allarme Bisfenolo A negli omogeneizzati di frutta per neonati. A trovare la sostanza dannosa per la salute è la rivista tedesca Oko-test che ha analizzato 15 vasetti di purea di frutta biologici per bambini. In ben sei prodotti è stata rilevata la presenza del Bisfenolo A che, essendo un componente di base per la plastica policarbonato, si trova in molti imballaggi e nel rivestimento di alcune lattine. Lo stupore principale, infatti, deriva proprio dal fatto che nessun prodotto analizzato era contenuto in lattina e, quando il laboratorio ha rilevato il BpA in sei prodotti, gli esperti di Oko-test sono rimasti più che sorpresi.
È noto da tempo che il BPA ha effetti ormonali; dal 2011 l’Ue ne ha vietato l’uso nei biberon in policarbonato, nel 2016 l’UE lo ha classificato come pericoloso per la riproduzione e ne ha vietato l’uso nella carta termica per ricevute. Nel 2023 l’Efsa ha concluso che potrebbe avere effetti negativi sulla salute umana già in quantità minima ed ha fissato la dose giornaliera tollerabile (TDI) a un livello 20 mila volte inferiore rispetto a prima: 0,2 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo.
Livelli di BpA anche 180 volte superiori al limite
Purtroppo i risultati del test non ci lasciano tranquilli: se un bambino di otto chilogrammi consuma 100 grammi di queste puree, potrebbe superare la dose giornaliera tollerabile da due a cinque volte. Nel caso del prodotto più contaminato, Sprösslinge Apfel Holsteiner Cox, addirittura di 181 volte.
I prodotti dove è stato rilevato il BpA sono: due omogeneizzati di Holle, uno ai frutti di bosco e mela (certificato Demeter), e uno alla mela e mango (certificato Bioland), l’omogeneizzato alla mela Sprösslinge di Nanny Pear Food (certificato Bioland), due omogeneizzati di Dm, il Babylove alla mela, lamponi e fragola e il Bio alla mela, lamponi e mirtillo, e, infine, l’omogeneizzato Fresche Freunde (amici biricchini ) di Erdbär.
Il vasetto alla mela e banana di Hipp si salva: ottiene un giudizio buono, ma ha un contenuto abbastanza elevato di zuccheri, pari a 12,5 grammi per 100 grammi di prodotto.
Chiamato in causa, nessun produttore ha fornito una spiegazione per questi valori; tutti hanno assicurato che il BPA non viene utilizzato nei loro imballaggi, nemmeno nei coperchi. Solo Nanny Pear Food (Sprösslinge) ed Erdbär (Freche Freunde) hanno dichiarato di voler indagare sulla causa per individuarne la fonte.
“Il BPA è ampiamente utilizzato in molti materiali nell’industria, quindi è possibile che la fonte non sia nel prodotto stesso” – afferma Jürgen Arning, esperto di sostanze chimiche presso l’Agenzia Federale dell’Ambiente – Non si degrada facilmente negli alimenti e può, ad esempio, trasferirsi nei materiali grezzi durante il trasporto a causa dell’imballaggio utilizzato.”
“Un’alzata di spalle non basta: i produttori di alimenti per l’infanzia devono urgentemente scoprire come il Bisfenolo A è finito nei loro vasetti – e come evitarlo in futuro” scrivono gli esperti di Oko-test.
Meglio del precedente test: niente pesticidi, microbi e PVC
Dal precedente test, effettuato nel 2019, ci sono stati molti miglioramenti: nessun prodotto è stato bocciato e 8 prodotti vengono consigliati con il giudizio “buono” o “molto buono”.
I risultati rispetto a pesticidi e microbi sono stati rassicuranti: nessun pesticida, nessuna patulina, nessun metallo pesante e nessuna carica microbica elevata. Nell’ultimo test, tutte le guarnizioni dei coperchi dei 20 vasetti contenevano ancora PVC/PVDC/composti clorurati, mentre ora, grazie alle alternative sempre più utilizzate dai produttori, solo in 4 vasetti è stato rilevato un risultato positivo.
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Inoltre la maggior parte dei vasetti contiene davvero solo frutta, mentre nel test del 2019 la frutta pura riempiva meno della metà del vasetto in alcuni prodotti, con succhi, concentrati e addensanti a fare da protagonisti. Questa volta, nella lista degli ingredienti di 12 vasetti su 15 c’è solo frutta. Si considera superflua l’aggiunta di vitamina C nel Bebivita Mela-Fra-gola-Lampone, poiché un’alimentazione complementare varia ne fornisce già a sufficienza.
Attenzione al contenuto di zucchero
L’altro aspetto da non sottovalutare quando si consumano questi prodotti è il contenuto di zucchero: anche se la maggior parte dei produttori sottolinea in modo evidente sulle etichette che le loro puree sono “senza zuccheri aggiunti”, nel testo in piccolo viene specificato che gli ingredienti contengono naturalmente zuccheri – e non pochi.
Il prodotto più dolce del test, Beauty Baby Banana-Ciliegia in Mela, contiene 13 grammi di zucchero per 100 grammi, quindi in un vasetto ci sono più di 8 zollette di zucchero. Il fruttosio non è un “zucchero migliore” solo perché proviene dalla frutta. Un eccesso può comunque causare obesità, disturbi metabolici, carie e, più di altri tipi di zucchero, portare a fegato grasso. Poiché l’affermazione “senza zuccheri aggiunti” potrebbe essere interpretata come se il prodotto contenesse meno zucchero rispetto ad altri simili, viene considerato un difetto di dichiarazione. Nessun prodotto è stato penalizzato per il contenuto di zuccheri, ma va precisato che gli esperti hanno considerato penalizzante una quantità di zuccheri doppia rispetto a una mela consigliata come spuntino.
Non bisogna cadere nella trappola del considerare la purea di frutta un’altrenativa alla frutta fresca: una preparazione di frutta in purea, secondo la Società Tedesca di Pediatria e Medicina dell’Adolescenza, “provoca un aumento molto maggiore dei livelli di zucchero nel sangue e di insulina rispetto al consumo di frutta fresca”. Per questo motivo, una purea di frutta, contrariamente a quanto dichiarano molti produttori sulle loro etichette, non è un’opzione adatta come spuntino. “Le frutta frullate pronte non dovrebbero generalmente sostituire un pasto completo, ma essere offerte solo come parte di un pasto, ad esempio in un purè di frutta e cereali, o come complemento a un pasto”, afferma Antje Gahl della Società Tedesca di Pediatria e Medicina dell’Adolescenza.