La Cassazione accoglie l’azione collettiva dell’associazione contro gli istituti per violazione del divieto di anatocismo, ovvero di applicare gli interessi agli interessi. Come aderire
La Suprema Corte di Cassazione, con sentenza del 30 luglio, ha accolto il ricorso di Movimento consumatori contro otto banche cuneesi e ha riformato la sentenza della Corte d’Appello di Torino del 26 marzo 2019, affermando che è illegittima e contraria agli interessi collettivi dei consumatori l’applicazione di interessi anatocistici dal 1° gennaio 2014 (data di entrata in vigore del divieto introdotto dalla legge di Stabilità per il 2014).
Banco di Credito P. Azzoaglio, Cassa di Risparmio di Fossano, Cassa di Risparmio di Savigliano, BCC di Bene Vagienna, BCC Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori, BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura, BCC di Pianfei e Rocca de Baldi, Cassa Rurale e Artigiana di Boves, come all’epoca l’intero sistema bancario, scrive in un nota l’associazione presieduta da Alessandro Mostaccio, nonostante il divieto “in radice” di anatocismo, avevano continuato a “capitalizzare” gli interessi passivi ai danni dei correntisti.
Si stima che questi interessi, applicati solo al 2014 a danno dei correntisti, ammontino a 2 milioni di euro. L’illecito ha riguardato il periodo compreso tra il 2014 e il 2016.
“La Cassazione – afferma l’avvocato Paolo Fiorio, coordinatore del Servizio legale nazionale di Movimento consumatori – ha messo un punto fermo sulla vicenda e ha riconosciuto l’applicabilità del divieto di anatocismo, nonostante la mancata adozione delle disposizioni di attuazione. L’intero sistema bancario per oltre due anni ha continuato a capitalizzare interessi in maniera illegittima e ha portato la nostra associazione a lanciare la campagna Stop Anatocismo con la quale Mc ha ottenuto numerosi provvedimenti inibitori nei confronti di decine tra i principali istituti bancari”.
“Purtroppo – aggiunge Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – siamo rimasti soli. Le Autorità competenti, inspiegabilmente per oltre due anni, non hanno dato attuazione al divieto di anatocismo e non sono intervenute per fermare e sanzionare una pratica grave e diffusa in tutto il settore bancario. Un intervento tempestivo avrebbe consentito di interrompere prima e in maniera generalizzata questo illecito”.
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“Per chiedere la restituzione degli interessi anatocistici e per verificare la correttezza dell’operato della tua banca – scrive ancora l’associazione – contatta lo Sportello Consumatori allo 06 948 070 41 o compila il modulo di contatto dello sportello online“.