Non hanno necessità di fare buchi nel muro o nelle finestre e promettono di far calare le temperature delle nostre stanze grazie al raffreddamento per evaporazione dell’acqua. Ma vale la pena acquistare i raffrescatori d’aria?
Alla ricerca di un po’ di fresco, sono molti i nostri lettori che ci hanno chiesto un consiglio sui raffrescatori (chiamati anche climatizzatori a evaporazione), la via di mezzo, sempre più diffusa, tra condizionatori e semplici ventilatori. Un recente lavoro di 60 millions de consommateurs, mensile dei consumatori francesi, può venire in aiuto per chiarirsi le idee.
Varietà e prezzi dei raffrescatori
I raffrescatori d’aria sono disponibili in un’ampia gamma di prezzi, che variano da 20 a 450 euro. Tra i marchi più noti troviamo Beko, De’Longhi, Domo, Equation, Honeywell, Klarstein, Proline e Trotec. Questi dispositivi sono venduti nei grandi magazzini, nei negozi specializzati in elettrodomestici o bricolage e nei marketplace online. Tuttavia, è difficile trovare un apparecchio efficace a meno di 50 euro.
Come funzionano
Il raffrescatore d’aria funziona secondo il principio del raffreddamento per evaporazione dell’acqua, noto anche come principio adiabatico. Un ventilatore aspira l’aria calda della stanza, che viene poi spinta attraverso un filtro costantemente umidificato. L’evaporazione dell’acqua raffredda l’aria, che viene quindi rimandata nella stanza. Questo processo rende il rinfrescatore d’aria più efficace di un semplice ventilatore, che si limita a far circolare l’aria, o di un umidificatore, che aumenta l’umidità dell’aria senza raffrescarla.
Il confronto con i climatizzatori
Pur non essendo paragonabili ai climatizzatori mobili in termini di prestazioni, i raffrescatori d’aria offrono alcuni vantaggi. Non utilizzano fluidi refrigeranti che, in caso di fuga, generano gas a effetto serra, e non richiedono l’installazione di tubi attraverso finestre aperte o fori nel muro. Inoltre, consumano meno energia rispetto ai climatizzatori: tra 1.500 e 2.500 W per i climatizzatori contro i circa 100 W dei raffrescatori d’aria. Alcuni modelli di alta gamma arrivano a 200 W.
Efficienza e rumorosità
Per raffrescare efficacemente una stanza, la portata d’aria del modello che scegliamo è fondamentale. Ad esempio, per una camera di 20 m² occupata da due persone, è necessario un raffrescatore con una portata minima di 75 m³/h. In un soggiorno di 30 m² occupato da quattro persone, la portata minima deve essere di 300 m³/h. Come i ventilatori, i rinfrescatori d’aria possono essere più o meno rumorosi, con livelli di rumore che variano tra i 50 e i 65 dB. Modelli con più velocità di funzionamento o modalità “notte” sono consigliati per un uso in camera da letto.
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Autonomia e funzionalità
La capacità del serbatoio determina in parte l’autonomia del rinfrescatore d’aria, con serbatoi che variano da 2 a 15 litri, fino a 30 litri per modelli di alta gamma. Alcuni produttori indicano l’autonomia dei loro dispositivi: per esempio, De’Longhi segnala sei ore per il suo modello EV250 con un serbatoio da 4,5 litri, mentre Domo attribuisce sette ore al serbatoio da 5 litri del modello DO153A.
Oltre alla modalità “notte”, i raffrescatori d’aria possono offrire funzioni come la programmazione di intervalli di funzionamento, l’attivazione della sola ventilazione o dell’umidificazione, la purificazione dell’aria e l’oscillazione del flusso d’aria. Alcuni modelli possono essere controllati anche con un telecomando.
Valgono la pena?
In conclusione, sebbene questi apparecchi non possano competere con i climatizzatori mobili in termini di potenza di raffreddamento, rappresentano una soluzione più ecologica e pratica per affrontare le ondate di calore, specialmente in ambienti secchi. Per chi cerca un’alternativa efficiente e meno costosa, i rinfrescatori d’aria possono offrire un comfort significativo nelle calde giornate estive.