Il Salvagente, nel numero di luglio, ha messo a confronto 12 gelati, tra stecchi e biscotti. Abbiamo anche chiesto a Gianfranco Trapani, pediatra e nutrizionista, quali siano i pro e quali i contro nel proporli ai bambini. Ecco cosa ci ha risposto
“Qual è il rapporto fra gelato e l’essere umano? Tutti lo amiamo. Il rapporto col gelato è molto viscerale perché è dolce e legato ai primi alimenti che abbiamo assaggiato e apprezzato da piccoli. La texture del gelato spinge il bambino a mangiarlo. Ma il gelato non deve sostituire il pasto, soprattutto nei bambini”. Gianfranco Trapani, pediatra ed esperto in nutrizione, analizza il rapporto fra bambini e gelato a partire dalle occasioni in cui è più consigliabile mangiarlo e dalle porzioni, che vanno adeguate all’età. Il gelato è adatto a un consumo occasionale, tre volte a settimana come merenda, ma non va proposto ai bambini al posto del pasto.
Il Salvagente nel numero di luglio ha confrontato 7 gelati biscotto e 5 stecchi. Fra questi due “classici”, il Cucciolone e il Magnum, in versione mini. Potete leggere i risultati qui
A proposito del formato, i gelati analizzati hanno porzioni piccole. Questo è un dato positivo oppure non cambia molto perché i bambini tenderanno a fare il bis? “Molto meglio – spiega Trapani – la porzione ridotta europea che la porzione grande americana. La porzione ridotta aiuta a controllare la portata calorica, anche se il bambino tende a mangiare un secondo gelato. Può però servire come educazione. Educando il bambino a mangiare meno gelato, con la porzione piccola, educhiamo noi stessi a controllare il desiderio. La scatola di gelato biscotto ne ha 8 e in casa siamo in quattro? Se ne mangia uno a testa per due volte”.
La porzione giusta di gelato
Una giusta porzione di gelato si aggira intorno agli 80 grammi ma va rapportata alla fascia di età. La domanda d’estate è allora ricorrente: quanto gelato si può dare al bambino? Spiega Trapani: “Sotto l’anno meglio di no, sotto i 2 anni veramente poco, un assaggio dal cucchiaino, evitando il gelato industriale. A 3 anni si può arrivare a 30/40 grammi di gelato artigianale. Di base è meglio il gelato artigianale perché ha meno additivi, ma bisogna stare attenti all’aggiunta dei grassi. Dai 3 ai 6 anni si può dare un piccolo cono gelato da 60 grammi. Da 6 a 12 anni fino a 100 grammi di porzione. Il problema di queste porzioni sono sempre gli zuccheri”.
Quelli del gelato si sommano infatti allo zucchero complessivo assunto durante la giornata anche dagli altri alimenti. Si rischia allora facilmente di sforare i livelli di sicurezza e di avere problemi di salute a lungo termine. “L’American Health Association dice che fra i 2 e i 18 anni non si devono consumare più di 25/30 grammi di zucchero al giorno, ovvero 6-7 cucchiaini”, ricorda Trapani.
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Troppi ultraprocessati
I gelati industriali sono inoltre alimenti ultraprocessati. Gli ultraprocessati, spiega ancora il pediatra, “sono alimenti prodotti dall’industria e trattati con conservanti, coloranti, additivi, stabilizzanti. E sono prodotti che possono favorire le patologie a trasmissione non infettiva: obesità, diabete 2, malattie cardiovascolari e disturbi metabolici. Il cibo antiage inizia adesso. Dare al bambino cibo ultraprocessato significa favorire il suo invecchiamento perché provoca stress ossidativo alle cellule. Additivi, conservanti, dolcificanti, coloranti, aromi artificiali, oli idrogenati, che servono per rendere appetibile e conservabile il prodotto, aumentano il contenuto di calorie, riducono il valore nutrizionale, migliorano la conservabilità, e non si sa mai che effetto hanno sull’organismo. A maggior ragione, il gelato non può sostituire il pasto per i più piccoli, può essere dato come merenda a livello occasionale”.
Il nostro confronto
Nel valutare 12 gelati per il test del numero di luglio del Salvagente, abbiano analizzato quattro voci su tutte: la quantità di zucchero rapportata su 100 grammi, il tipo di latte usato, i grassi e gli ingredienti sgraditi.Vediamo in dettaglio cosa è emerso.
Zuccheri
Lo zucchero è l’ingrediente per eccellenza dei prodotti dolci. In tutte le sue varianti, perché qui troviamo anche lo sciroppo di glucosio-fruttosio, quasi sempre in combinazione con lo sciroppo di glucosio. Inevitabile per un prodotto dolce, ma attenzione alla quantità di zucchero complessivo presente su 100 grammi di gelato. Chi ne contiene meno è Pan di Stelle con 20 grammi, seguito dai Baiocchi con 21 grammi. Gli stecchi hanno un contenuto di zucchero maggiore, fino ad arrivare al record dei 29,1 g/100 g del Pocket Coffee e ai 29,7 g/100 g del Kinder Chocolate ice cream. Significa che con un solo stecco si fa già il pieno di zuccheri giornalieri consigliati ai bambini (la dose ottimale secondo l’Organizzazione mondiale delle Sanità è 12,5 grammi) e si arriva alla metà del massimo assumibile secondo l’American Health Association, per la quale nei bambini e ragazzi dai 2 ai 18 anni il consumo di zucchero complessivo non dovrebbe superare i 25/30 grammi giornalieri.
Latte
Chi usa il latte fresco nella ricetta lo rivendica anche sul packaging. Sono molti i gelati biscotti che fanno ricorso al latte fresco di alta qualità: Baiocchi (22%), Gocciole (18%), Pan di Stelle (19%), Ringo (26,5%) e Cucciolone (28%), nonché il Pan goloso che ha il latte fresco come ingrediente principale della crema di latte. La presenza di latte fresco è stata premiata nel giudizio complessivo. Le altre forme del latte sono intero e scremato in polvere, il siero di latte in polvere, il latte scremato reidratato (negli stecchi).
Grassi
In questa voce rientrano olio di girasole e olio di cocco, che in molte formulazioni ha sostituito l’olio di palma. Tanto è vero che “senza olio di palma” è diventato un claim di successo, rivendicato anche da alcuni gelati del nostro campione: è il caso di Baiocchi, Gocciole, Pan di Stelle. Il grasso di palma resiste invece fra gli ingredienti del Kinder chocolate ice cream che fa ricorso a grassi vegetali di palma e cocco. Altri grassi, che rimandano a ingredienti di maggior qualità, sono panna, burro, burro anidro, panna fresca.
Ingredienti sgraditi
In tutti i gelati del campione sono presenti i mono-e digliceridi degli acidi grassi, una classe di additivi emulsionanti che hanno funzione stabilizzante e conservante. Diversi studi hanno dimostrato che possono avere effetti dannosi specialmente in caso di dislipidemie (aumento di colesterolo o trigliceridi nel sangue). Noti anche come E471, hanno la capacità di standardizzare il gusto, neutralizzando sapori e odori sgradevoli. Alcune ricerche hanno dimostrato che gli elementi della famiglia dei gliceridi possono ostacolare una normale crescita. Un’altra categoria di ingredienti evidenziati come sgraditi sono lo sciroppo di glucosio e lo sciroppo di glucosio-fruttosio: questi dolcificanti infatti sono ritenuti capaci di interferire con le funzioni epatiche, senza contare che troppi zuccheri favoriscono i picchi di glicemia. Fra gli ingredienti sgraditi abbiamo evidenziato anche altri additivi, presenti negli stecchi: carragenina, farina di semi di carrube, gomma di guar e gomma di xanthano. Uno studio dell’Università la Sorbonne a Parigi del 2024 ha sollevato dubbi sulla carragenina perché comporterebbe un rischio più elevato di sviluppare il cancro. Effetti gastrointestinali indesiderati potrebbero essere legati all’alto consumo di farina di semi di carrube, mentre la gomma di guar, in dosi elevati, può avere effetti negativi sulla flora intestinale e la gomma di xanthan avere proprietà pro-infiammatorie (come sintetizzato nell’Enciclopedia degli additivi che il Salvagente ha pubblicato da aprile 2024).