Le microplastiche finiscono anche nell’olio di oliva e di semi

MICROPLASTICHE OLIO

Una ricerca dell’Università di Bologna su olio extravergine e altre tipologie in bottiglia di Pet e vetro – prodotti in Spagna e Italia – ha messo in evidenza una presenza elevata di microplastiche

L’Università di Bologna, come riporta TeatroNaturale, ha indagato per la prima volta la presenza di microplastiche in diversi oli vegetali commestibili (olio extravergine di oliva, olio di oliva, olio di semi e olio misto) in bottiglie di Pet e vetro, prodotte in Italia e Spagna.

Nell’analisi dei campioni di olio, è stata trovata un’abbondanza media di microplastiche di 1.140 x 350 MP / L. Le microplastiche osservate, essendo la maggior parte di esse frammenti (81,2%), avevano dimensioni di 100 microm (77,5%) e principalmente composti da polietilene (50,3%) e polipropilene (28,7%), tra gli altri. L’analisi statistica, ricorda il portale diretto da Alberto Grimelli,  ha rivelato che non c’erano differenze significative nell’abbondanza di particelle tra tipi di olio vegetali o di packaging.

Le microplastiche, ricordiamo, sono piccole particelle di materiale plastico, di dimensioni comprese tra 1 µm e 5 mm, che solo recentemente sono state identificate come un problema globale emergente. Il principale veicolo di questi inquinanti in agricoltura sono i fanghi di depurazione usati nei campi come ammendanti e fertilizzanti.