Troppi ormoni nei sieri per allungare le ciglia

Molti sieri venduti per far allungare ciglia e sopracciglia contengono le prostaglandine, sostanze usate nei farmaci per la cura del glaucoma. La Svezia le ha bandite dai cosmetici dal 2012, per i loro rischi. Il Salvagente ha trovato 8 prodotti che contengono prostaglandine o sostanze analoghe

 

Avete mai fatto caso che molti dei sieri venduti per far allungare ciglia e sopracciglia contengono le prostaglandine? Probabilmente no e ancora più certamente chi le usa non avrà mai sospettato che questa controversa sostanza è un ormone presente nel nostro corpo per regolare una serie di funzioni fisiologiche, tra cui l’infiammazione, la coagulazione del sangue e il controllo della pressione sanguigna, viene utilizzato in ambito farmaceutico per contrastare il glaucoma.

È proprio nell’ambito dell’uso terapeutico dei colliri a base di prostaglandine che ci si è accorti di un ulteriore “effetto collaterale“ che ha subito fatto gola all’industria farmaceutica ovvero la capacità di migliorare l’aspetto delle ciglia e di accelerarne la crescita. Da una ventina d’anni quindi il mercato cosmetico si è riempito di prodotti per la cura delle ciglia a base di prostaglandine sintetiche o sostanze analoghe, come il bimatoprost, il latanoprost, il norbimatoprost e il travoprost che, se applicate regolarmente, possono aiutare a stimolare la crescita delle ciglia, rendendole più lunghe e spesse. Tra i derivati delle prostagliandine ci sono anche l’Isopropil cloprostenato, il Dicloro-diidrossi-difluoro-etilcloprostenolamide e il Metilamido-diidro-noralfaprostal, anch’essi utilizzati nei sieri per ciglia.

Effetti collaterali importanti

Oltre a sconsigliarne l’uso in gravidanza e allattamento, tra gli effetti collaterali di tali sostanze si riscontrano cefalea, cataratta, fotofobia, bradicardia, uveite e irritazioni cutanee. In alcuni casi si può osservare un cambiamento del colore dell’iride e c’è il rischio di alterazione del tessuto adiposo della cavità oculare, tale da rendere infossato il globo oculare. “Il loro utilizzo espone a un rischio maggiore di infiammazione e infezioni oculari, come l’herpes”, scrive su 60 millions de consommateurs il professor Alexandre Denoyer, capo del servizio di oftalmologia presso l’ospedale universitario di Reims.

Vietate dal 2012 (in Svezia)

Il discorso è che una sostanza ad uso medico che non dovrebbe essere presente nei cosmetici. Per questo già nel 2012 l’Agenzia Nazionale Svedese responsabile per la regolamentazione e la sorveglianza dello sviluppo, produzione e vendita di droghe medicinali, dispositivi medici e cosmetici (MPA) ha vietato l’uso di tali sostanze nei cosmetici dopo aver trovato derivati delle  prostaglandine in 9 dei 26 prodotti analizzati (3 dei quali neanche li dichiaravano). I prodotti in questione erano: Xlash Eyelash Enhancer; Neulash e Neulash (New improved formula); NeuveauBrow e NeuveauBrow (New improved formula); RevitaLash; Nutraluxe MD Lash; M2 Lashes Eyelash activating serum; Peter Thomas Roth Lashes to die for Platinum.
Nel 2018 il German Federal Institute for Risk Assessment ha informato la Commissione Europea in merito al preoccupante dilagare di prodotti cosmetici contenenti questi farmaci e, in un parere del 2022, il Comitato scientifico europeo per la sicurezza dei consumatori (CSSC) ha evidenziato “preoccupazioni per la sicurezza degli analoghi della prostaglandina quando utilizzati in prodotti cosmetici“.

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Il Salvagente le trova in 8 prodotti

Sebbene quindi non ci siano ancora dei divieti ufficiali, a parte quello della Svezia, c’è una generale allerta verso l’uso delle prostaglandine nei cosmetici e ci si aspetta che le aziende produttrici sostituiscano queste sostanze con altre. Al momento non è proprio così. Nonostante ci siano già alcuni prodotti che vengono pubblicizzati con la dicitura “senza prostaglandina”, il mercato ne è ancora pieno.

Da una semplice ricerca online, abbiamo trovato il Bimatoprost nei seguenti prodotti:

  • il “Long Lashes Forever” di Caromed (45 euro), venduto anche sul sito delle farmacie del gruppo Igea
  • il “Long4Lashes” di Oceanic (27 euro)

A contenere il Dechloro Ethylcloprostenolamide sono:

  • il “Nanolash-Eyelash Serum” di Nanolash (39 euro)
  • il “Miralash” di Wimpernserum (37 euro)
  • il “Realash” di Orphica (60 euro)

Contengono il norbimatoprost:

  • l’ “Orolash-Eyelash Serum” di BeSwiss (39 euro)
  • il “Xsl Lash” Efficace Ultra Rapido di Kinier organics (25 euro)

Infine, l’ “Eyelash boosting serum” di Arcana 23 (65 euro) venduto anche sul sito delle farmacie del Gruppo Igea, utilizza (si legge nella descrizione) il composto a base di prostaglandine.

Purtroppo diversi prodotti che si trovano online non permettono di leggere l’elenco degli ingredienti quindi potenzialmente i sieri che contengono queste sostanze potrebbero essere molti di più.

Come si può sostituire la prostaglandina?

I sostituti delle prostaglandine sono dei peptidi inoffensivi, l’acido ialuronico, l’aloe vera e gli olii naturali. Spesso viene usato l’olio di ricino, che però può dare effetti collaterali come iperpigmentazione della linea delle ciglia e assottigliamento della pelle. Possiamo trovare anche il Black sea rod oil, una sostanza che viene estratta da un particolare tipo di corallo e che contiene un’elevata dose di lipidi bioattivi che funzionano come delle prostaglandine naturali, supportando la fase di anagenesi, cioè di crescita delle ciglia. Per salvaguardare l’ambiente viene prodotto in laboratorio.