L’azienda svizzera di calzature sportive, On AG, è al centro di un’indagine dettagliata condotta dal mensile dei consumatori elvetici K-Tipp, che solleva interrogativi sulla trasparenza dei prezzi e sulla qualità delle famose scarpe “Cloud”.
L’azienda, con sede a Zurigo, vanta le sue scarpe come prodotti di alta qualità, promettendo di far correre gli appassionati su nuvole grazie a una tecnologia di ammortizzazione unica. Tuttavia, secondo i dati doganali consultati da K-Tipp, i prezzi di acquisto delle scarpe On in Vietnam, dove vengono fabbricate, sollevano domande scomode. Un esempio eclatante è la scarpa “Cloudaway“, venduta al pubblico a 200 franchi (212 euro circa), ma acquistata dall’azienda stessa per soli 20,73 franchi (22 euro), con costi di spedizione e doganali che ammontano a circa 1.70 franchi. Un bel ricarico che solleva domande sulla trasparenza e sull’equità nei confronti dei consumatori svizzeri e non solo, visto che questo marchio è diffuso anche da noi.
Alta qualità?
Mentre On sostiene di offrire prodotti di alta qualità, i test del K-Tipp mettono in discussione questa affermazione. Sportivi, ortopedici e clienti lamentano la morbidezza e la durata limitata delle scarpe, citando problemi come tendiniti e usura rapida. Nel test degli
scarponi da trekking, il modello “Cloudrock Waterproof” di On si classifica solo al nono posto su 12 modelli testati, evidenziando carenze nella resistenza all’abrasione e nell’assorbimento dell’umidità.
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Il confronto con altre marche di calzature sportive effettuato dalla rivista dei consumatori svizzeri, rivela una disparità nei ricarichi applicati da On. Mentre i prezzi di acquisto da fornitori vietnamiti sono inferiori per On rispetto ad Adidas e Puma, On applica markup più elevati rispetto alle due famose marche rivali. Il coinvolgimento di Roger Federer nella linea “Roger Advantage” solleva ulteriori domande, dato che il prezzo di vendita supera di oltre dieci volte il costo di produzione.
I costi sociali delle On
L’inchiesta del K-Tipp evidenzia anche aspetti sociali, rivelando che le operaie calzaturiere in Vietnam guadagnano solo il salario minimo, che, anche con molte ore straordinarie, non è sufficiente per coprire il costo di vita di una famiglia. Nel frattempo, i dirigenti di On hanno ricevuto compensi significativi, sollevando interrogativi sulla giustizia salariale all’interno dell’azienda.
In risposta alle critiche, On afferma di prendere sul serio le preoccupazioni dei clienti e di cercare costantemente di migliorare la qualità dei propri prodotti. Tuttavia, la trasparenza sui prezzi di produzione e le condizioni di lavoro in Vietnam rimangono questioni aperte e gettano un’ombra di nebbia sulle scarpe che fanno correre sulle nuovole.
