Gas e luce, fine del tutelato: le cose essenziali da sapere per evitare brutte sorprese

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Quali categorie sono esenti dal passaggio al libero mercato? Cosa succede se non si sceglie? Entro quando, invece, tocca cambiare per la luce? Come scegliere al meglio? Le risposte alle domande più frequenti a poche settimane dalla fine della maggior tutela per il gas

Il passaggio obbligatorio al mercato libero per il gas si avvicina: a partire dal 10 gennaio 2024, infatti, non sarà più possibile per i clienti domestici, ripararsi sotto l’ombrello del servizio a maggior tutela, anche se con qualche eccezione. Ecco le risposte alle domande più frequenti a poche settimane dalla fine della maggior tutela per il gas.

Quali categorie sono esenti dal passaggio al libero mercato?

Per i clienti vulnerabili rimarrà la tutela. Vediamo chi sono, come scritto sul sito dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), i clienti domestici ritenuti vulnerabili per il gas. Si tratta di coloro che, alternativamente: si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus); sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92; hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi; hanno un’età superiore ai 75 anni

Per chiunque appartenga a questa categoria e sia ancora utente del servizio a maggio tutela, da gennaio 2024 il venditore continuerà ad erogare la fornitura con il servizio di tutela della vulnerabilità, alle condizioni economiche  previste per il servizio di tutela gas definite dall’Autorità e con le  condizioni contrattuali dell’offerta Placet di gas naturale (ad eccezione della modalità di ricezione della bolletta, che sarà uguale a quella già in uso da parte del cliente nell’ambito del servizio di tutela). Nell’offerta Placet, la struttura di prezzo e le condizioni contrattuali (ad esempio garanzie, rateizzazione) sono stabilite dall’Autorità e inderogabili.

Che succede se il cliente ha diritto ma non è inserito tra i vulnerabili?

Ce lo spiega la stessa Arera: “Il cliente servito in tutela gas che non è stato identificato come vulnerabile può richiedere al proprio o altro venditore di essere servito nel servizio di tutela della vulnerabilità compilando il modulo che riceverà anche dal proprio venditore nel mese di settembre 2023″. Il Modulo autocertificazione vulnerabilità è reperibile sul sito di Area, nell’area consumatori. Anche il cliente vulnerabile può in ogni momento scegliere un’offerta del mercato libero, con le modalità e tempistiche previste dalla regolazione. Allo stesso modo, un cliente vulnerabile che si trova già nel mercato libero può richiedere di essere fornito alle condizioni definite dall’Autorità (servizio di tutela della vulnerabilità).

Cosa succede se non si sceglie?

Siamo qui di fronte  ai cosiddetti “utenti inerti”, cioè quelli che per scelta, pigrizia o ignoranza, al 10 di gennaio non comunicheranno alcunché al proprio fornitore. In questo caso, come spiega Arera, “il venditore continuerà a erogare il servizio a con condizioni economiche e contrattuali simili a quelle delle offerte Placet di gas naturale a prezzo variabile. Il cliente potrà comunque in ogni momento scegliere una diversa offerta nel mercato libero”.

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Nel dettaglio, le condizioni economiche prevedono una componente a copertura dei costi di approvvigionamento del gas naturale equivalente a quella impiegata per le offerte Placet di gas naturale a prezzo variabile, che segue l’andamento del mercato all’ingrosso, una componente in quota già definita per il servizio di tutela attuale e una componente in quota fissa (espressa in euro/anno) stabilita liberamente dal venditore e monitorata da Arera. Le condizioni economiche hanno una durata di 12 mesi e sono rinnovabili secondo le modalità e tempistiche già previste per le offerte Placet.

Entro quando, invece, tocca cambiare per la luce?

Per quanto riguarda invece i contratti di energia elettrica, la situazione è più complessa. E questo perché, per gestire la fase, durata anni, di passaggio al mercato libero obbligatorio, sono state create delle società ad hoc scorporate dalle divisioni operanti senza tutele (per esempio nella Capitale, Acea ha dato vita a Servizio elettrico Roma). Essendosi posto il tema di evitare che tramite queste controllate gli utenti inerti, probabilmente milioni, finissero per consolidare rendite di posizione e sfavorire nuovi operatori, il governo ha deciso di procedere con un asta per assegnare gli utenti inerti alle migliori proposte nelle 26 aree geografiche corrispondenti al territorio nazionale. Le aste si sono svolte lo scorso 11 dicembre, mentre la comunicazione dei dati necessari ad Arera da parte dei vincitori deve essere completata entro il 10 gennaio 2024.

A questo punto, visto che le informazioni per gli utenti necessitano di tempo, è stato previsto un periodo cuscinetto (detto di “tutele graduali”), in cui anche chi non facesse alcuna scelta rimarrà comunque alle condizioni del mercato tutelato. Per questo, la fine del servizio a tutele graduali dovrebbe arrivare il 1° aprile 2024, anche se il governo sta provando a contrattare con l’Ue una proroga almeno fino a settembre-ottobre.

Come scegliere al meglio?

Per scegliere l’offerta migliore, tra quelle disponibili nel mercato libero, consigliamo di andare sul sito www.ilportaleofferte.it, il portale ufficiale di Arera e Gestore unico per la comparazione delle tariffe. Inserendo i propri dati di consumo e la città di residenza, il portale proporrà le offerte più vantaggiose in ordine di convenienza. Le compagnie infatti sono tenute a inserire le proprie tariffe anche nel portale (purtroppo però non sempre lo fanno in maniera esaustiva). L’importante è sapere che se un’offerta è presente nel portale, la compagnia contattata al telefono è tenuta ad attivarla. Questa precisazione è necessaria perché spesso gli operatori provano ad accampare scuse e a proporre in cambio tariffe più convenienti per la compagnia.