210 tonnellate di pellet non sicuro sequestrato dalla guardia di finanza

PELLET

210 tonnellate di pellet ritenuto non sicuro. Per di più con un marchio di certificazione  non autorizzato. È quanto hanno scoperto i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, che  hanno proceduto, nei giorni scorsi, al sequestro penale dell’intero quantitativo.

L’operazione, condotta dal Gruppo di Portogruaro e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone, è partita da un controllo su strada, effettuato presso la stazione di servizio “Fratta Nord”, lungo il tratto autostradale A4 direzione Venezia. Tra i mezzi pesanti che stavano effettuando la propria sosta programmata, veniva individuato un autoarticolato con rimorchio di nazionalità slovacca, il cui conducente, alla richiesta di esibire la documentazione di scorta del carico trasportato, consegnava documenti riportanti diverse cancellature e date non compatibili con il percorso effettuato.

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Spunta il marchio irregolare

Inevitabilmente insospettiti i finanzieri decidevano  un controllo più approfondito del mezzo sul quale venivano rinvenuti 21 tonnellate di pellet, divisi in sacchi di plastica, riportanti il marchio ENplus A1 ( la certificazione più diffusa su qualità del prodotto, tracciabilità e ciclo di vita del pellet. La categoria A1 attesta il pellet più pregiato).

Dagli accertamenti condotti però veniva constatato che l’azienda slovacca, produttrice del pellet, non era più autorizzata, da ottobre scorso, a commercializzare il prodotto con l’indicazione di tale marchio, perché non rispondente alle caratteristiche qualitative imposte dalla normativa comunitaria.

Caccia al pellet irregolare nei negozi

I finanzieri, quindi, si sono subito attivati, anche attraverso la collaborazione del Centro di Cooperazione Internazionale di Polizia di Thörl Maglern (Austria), per ricostruire i quantitativi della stessa tipologia di pellet importata in Italia, accertando che altri carichi, nei giorni precedenti, erano stati già consegnati a clienti/rivenditori italiani  principalmente nella regione lombarda. Attraverso perquisizioni locali presso le province di Bergamo, Cremona e Mantova, venivano rintracciate e sequestrate altre 190 tonnellate di pellet.

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Dalla Guardia di finanza fanno sapere che sono tuttora in corso attività di campionamento dei prodotti sequestrati per le opportune analisi di laboratorio, necessarie per accertare e/o escludere la presenza di eventuali sostanze chimiche tossiche e nocive per la salute umana.