Il governo è intenzionato a rinviare l’introduzione della sugar tax e della tassa sulla plastica: entrambe produrrebbero un gettito di 650 milioni ma soprattutto disincentiverebbero l’uso delle due sostanze. L’Italia ai primi posti in Europa per la presenza di zucchero nei soft drink. Il nostro confronto
Si va verso l’ennesimo – il sesto – rinvio per l’introduzione della sugar tax e plastic tax. Fonti della maggioranza hanno riferito l’intenzione del governo di posticipare di nuovo nella legge di Bilancio l’applicazione delle due tasse che produrrebbero un gettito di 650 milioni di euro. Sopratutto, come è avvenuto in altri paesi, la sugar tax stimolerebbe comportamenti virtuosi nelle aziende che abbasserebbero il contenuto di zucchero nelle bevande analcoliche edulcorate.
In Gran Bretagna il gettito atteso nel 2018 era di 550 milioni di sterline mentre a conti fatti lo Stato ha incassato solo 246 milioni: tutti evasori? No i produttori hanno diminuito il contenuto di zucchero. Di seguito un nostro confronto del luglio 2018 che mostra come il deterrente della sugar tax abbia influito in Francia e Gran Bretagna:
La ratio delle due imposte è proprio quella di ridurre, da una parte, l’utilizzo di contenitori di plastica monouso (plastic tax) e il consumo delle poco salutari bevande zuccherate.
QUANTO “COSTA” IN EUROPA
In Gran Bretagna la sugar tax è in vigore dal 1° gennaio 2018 e prevede un sovrapprezzo di 0,20 euro al litro per bibite in cui la quantità di zucchero varia tra 5 e 8 grammi su 100 millilitri e di 0,27 euro al litro se lo zucchero supera gli 8 grammi per 100 millilitri. Chi impiega meno zucchero ovviamente non versa alcun tributo. Questo ha portato il 50% dei produttori (circa 326 aziende), a ridurre di circa 45 milioni di chili lo zucchero impiegato. Come abbiamo spiegato pochi giorni fa, dal 2015 ad oggi il peso medio dello zucchero sulle bevande è diminuito del 2,9%.
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In Francia dal 2018 è stata introdotta una tassazione progressiva in base alla percentuale di zucchero (ma una tassa sullo zucchero c’era dal 2012 anche se ha funzionato più da spauracchio che da prelievo vero e proprio) , e si va da 0,045 euro/litro per bevande con il 4% di zuccheri a 0,235 euro/litro per bevande con il 15% di zuccheri.
In Italia la sugar tax “costerebbe” 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
La plastic tax invece è un’imposta dal valore fisso di 0,45 euro che produttori, importatori e consumatori dovrebbero pagare per ogni chilo di prodotti in plastica, venduti o acquistati.