Nei giorni di black out a Catania abbiamo dovuto pagare un’autobotte. Chi ci rimborsa?

acqua

Un lettore segnala che a Catania il suo condominio ha dovuto riempire ogni giorno le vasche condominiali pagando un’autobotte. Non è che anche il consumo di questa acqua, ci chiede, verrà conteggiato dai contatori? Ci aiuta Valentina Masciari di Konsumer Italia

 

Caro Salvagente, nei giorni di black out in provincia di Catania abbiamo riempito la vasca condominiale con decine di metri cubi di acqua pagando un autobotte al giorno. Quest’acqua non fornita dal gestore, passando dai contatori, figurerà come consumo in bolletta di fatto costringendoci a pagare per una fornitura non ricevuta.
Si può chiedere il rimborso di questi consumi?
Grazie
V. Scardamaglia

Caro lettore, abbiamo girato la sua legittima domanda a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia. Ecco quanto ci ha risposto.

Consideriamo innanzitutto che non si conosce la struttura del sistema idrico del condominio, nel senso che non sappiamo se c’è un contratto unico per l’intero condominio e quindi, un unico contatore che misura il consumo totale del palazzo e poi l’amministratore divide le spese idriche in base ai singoli misuratori che rilevano i consumi di ogni appartamento, oppure se ci sono tanti contratti privati per tanti singoli proprietari,  che quindi ricevono ciascuno una singola fattura.

Inoltre, quando parla di vasche condominiali, bisognerebbe anche capire cosa intende esattamente, perché tale soluzione è un po’ obsoleta e superata attualmente dalla presenza dell’autoclave.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

L’autoclave, come si sa, viene utilizzato per sfruttare una riserva d’acqua accantonata per i momenti di necessità. In pratica, quando il flusso di acqua nel circuito idrico si riduce, entra in gioco l’autoclave.

Comunque, tenderei a dire che il flusso dell’acqua entra dal punto di ingresso e poi va verso tutti i punti di erogazione o utilizzo all’interno dell’edificio.

Tale punto di ingresso, è quello dell’acqua proveniente dall’acquedotto, ed è identificato con il contatore dell’acqua, quindi ciò che “transita” da questo punto, verrà pagato al fornitore.

In sostanza, considerando che tale quantitativo di acqua non è stato fornito dal gestore, non verrà pagato.

Quello che invece suggerirei, è di chiedere un rimborso al distributore di zona, in quanto il danno che hanno subito è scaturito da un blackout elettrico aggravato, oltre che da un periodo di forte caldo, sicuramente dalla presenza di reti vecchie, fatto che non fa altro che aumentare il rischio di eventi di tale natura. E non mi sembra infondato avviare una richiesta di rimborso, documentando i costi e i danni subiti.