Sostenibilità, scelte responsabili e attenzione all’ambiente sono concetti, oggi più che mai, importantissimi. Una nuova tendenza è quella della progettazione di un giardino sostenibile… ma come fare senza spendere un capitale?
Secondo un’indagine di Nomisma del 2020, dopo il periodo di lockdown il numero di persone appassionate di piante e giardini è cresciuto dai 16 ai 19 milioni di utenti. In quest’ottica sempre di più si sono interessati alla progettazione di giardini sostenibili, con una cura e un riguardo nei confronti dell’ambiente che è ormai dovere del singolo. Ma cosa significa, in primo luogo, progettare un giardino sostenibile? Si parla di ambienti pensati per ridurre al minimo gli sprechi, utilizzare al meglio le risorse disponibili e aiutare il pianeta.
Il metodo di irrigazione
Un giardino sarà tanto più sostenibile quanto minore sarà l’acqua di cui necessita, dal momento che quando si parla di giardinaggio l’acqua è la risorsa più importante da salvaguardare. Il risparmio idrico è una pratica indispensabile nella progettazione di un giardino sostenibile. I modi per salvaguardare l’ambiente, da questo punto di vista, sono molti. Uno dei più semplici prevede sicuramente la disposizione in giardino di contenitori di raccolta per l’acqua piovana, che possa in seguito essere utilizzata per l’irrigazione delle piante. Il livello successivo sarebbe la messa a punto di vero e proprio impianto, un sistema basato su un ciclo di autosostentamento, in grado di raccogliere l’acqua piovana in taniche o cisterne sotterranee. Chiaramente, quando necessario, sarà sempre possibile integrare il fabbisogno di acqua utilizzando un metodo di irrigazione efficiente. Un metodo per rendere più efficiente il sistema di irrigazione è irrigare al mattino, in modo che l’acqua evapori meno velocemente. Può essere utile anche raggruppare le piante in base alle loro esigenze idriche, il che ha anche il vantaggio di aiutare a combattere i parassiti. Costruire quindi sistemi di raccolta è utile per un duplice motivo: da un lato, permette di riciclare una risorsa esauribile; dall’altro, consente di ridurre i consumi domestici.
La scelta delle piante
Per la realizzazione di un giardino ecofriendly, oltre alla tipologia di irrigazione scelta, si dovrebbe puntare alla scelta di fiori e piante adatti a quell’ambiente o a quel determinato clima. Questo è cruciale, perché permette di risparmiare sulle cure di cui le specie necessitano. Le piante più indicate per la creazione di un giardino sostenibile sono quelle che producono molti frutti e che non necessitano di particolari cure per la loro crescita: due esempi sono rappresentati dal melograno e dalla buganvillea.
In linea di massima, il criterio migliore sarebbe selezionare specie autoctone. Non piante esotiche, difficili da crescere e mantenere perché non in sintonia con le condizioni climatiche, per quanto i mutamenti del clima possono anche cambiare considerazioni che sembravano certe. Per essere poi sicuri che durino a lungo, si dovrebbe prestare attenzione al tipo di terreno. Molto importante è infatti valutare la composizione e la preparazione del terreno del proprio giardino sostenibile, dato che le piante saranno scelte primariamente sulla base di questo criterio. Il fine ultimo è quello di creare un ecosistema in grado di essere autosufficiente, senza necessità di un eccesso di cure. Se si riesce, l’ideale sarebbe anche puntare sulla diversificazione delle specie, privilegiando quelle che crescono naturalmente nei terreni limitrofi. La pluralità di specie vegetali avrà anche il merito di attirare una grande varietà di specie animali, tra cui insetti “amici del giardino” come api, coccinelle e farfalle, che favoriscono l’impollinazione di fiori e fungono da antiparassitari naturali.
Fertilizzanti e pesticidi
Il tema della sostenibilità non può che esplicarsi anche attraverso l’uso cosciente di pesticidi e fertilizzanti: la priorità, in questo caso, è che siano naturali. Piante come le rose, la borragine, la lavande, le margherite e il trifoglio funzionano molto bene come pesticidi naturali, dato che sono in grado di tenere lontani mosche, zanzare, afidi e pidocchi dalle piante. I pesticidi possono anche essere realizzati in casa, con ingredienti naturali: il latte, ad esempio è un ottimo fungicida, mentre il bicarbonato è perfetto contro le muffe. Il macerato di ortica è una scelta oculata per la sua duplice funzione: da un lato, infatti, funziona come concime dato che favorisce la crescita delle piante; dall’altro, permette di allontanare i parassiti. Un altro rimedio naturale per allontanare insetti pericolosi per piante e fiori del proprio giardino sono gli spicchi d’aglio. Basterà porre 6 spicchi d’aglio in un litro di acqua bollente e lasciare riposare l’infuso finché non raggiunge temperatura ambiente. A questo punto si potrà spruzzarlo sulle piante e fungerà da insetticida naturale.
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Ai fini di una concimazione sostenibile risultano utili anche gli scarti alimentari, una soluzione estremamente ecologica per nutrire le piante. Tra questi si possono citare i gusci d’uovo e i fondi di caffè, che hanno anche una buona azione antiparassitaria. I rifiuti organici non vanno quindi eliminati, anzi! Possono essere dei validi alleati come fertilizzanti naturali, molto nutrienti per il terreno e che permettano di evitare l’impiego di sostanze chimiche dannose per l’ambiente. L’ideale è creare il compost, il fertilizzante naturale ottenibile previa decomposizione dei rifiuti organici. Ecco alcune cose compostabili:
- scarti del taglio di erba e siepi;
- avanzi di frutta e verdura crude;
- fondi di caffè, bustine di tè e tisane plastic-free;
- giornali e cartone.
Sfalci di prato pre-essiccati, potature di alberi sminuzzate, foglie, frutta selezionata e alcuni scarti di verdura: tutti questi elementi possono essere gettati in un cumulo di compost e utilizzati per la concimazione dopo la decomposizione
Piantare degli alberi
Perché no? Piantare degli alberi è sempre una buona idea per un giardino, sia per questioni estetiche che per tutta una serie di benefici ambientali. Da un lato, gli alberi producono ossigeno e purificano l’aria, rendendola più salubre e vivibile. D’altro canto, creano ombra e contribuiscono a mantenere casa e giardino freschi, specie nelle torride giornate estive. Al contempo, forniscono riparo e abitazione per molti animali ed insetti!
Coltivazione biologica
Autoprodurre frutta e verdura dà un valore aggiunto al proprio giardino, dal momento che permette il rispetto della stagionalità dei prodotti, sostiene l’ambiente contro l’inquinamento e riduce gli sprechi alimentari. Ciò garantisce anche la provenienza dei prodotti, con il vantaggio di poter seguire un’alimentazione sana. Esempi di ortaggi facilmente coltivabili in Italia sono lattuga, carote, zucche, patate, pomodori, cetrioli, cavolfiori, rape, bietole, cipolle e verza. Per quanto riguarda la frutta, invece, la selezione spazia da numerose varietà di frutti di bosco a mele e pere, fino ad arrivare a mele cotogne e mirabelle.
Salvaguardare le specie locali
Creare un habitat confortevole significa anche attenzione alla salvaguardia delle specie locali, in particolare di piccoli pennuti, che in sempreverdi e arbusti trovano protezione e nutrimento anche nei mesi invernali. Persino non estirpare tronchi di alberi morti è una scelta che sostiene la loro vita. Basta pensare che, secondo uno studio della National Wildlife Federation degli Stati Uniti, riportato dal New York Times, la rimozione di materiale “morto” dalle foreste costituisce la perdita dell’habitat per un quinto delle specie dell’ecosistema. Una scelta gentile sarebbe predisporre strutture di sostegno in giardino, come casette in legno e mangiatoie, ottimi ripari per gli uccellini nei periodi più freddi. Se si fa anche attenzione a disporre delle fonti d’acqua qua e là, si è arrivati alla creazione di un ecosistema perfetto per le piccole specie locali.
Una cura particolare dovrebbe essere rivolta alle api, indispensabili per il mantenimento dell’ecosistema e specie estremamente a rischio. Perché il giardino sia accogliente, si potrebbe pensare di costruire per loro un rifugio (aiuteranno, tra le altre cose, a combattere le zanzare!).
Arredi
Se si sta pensando di arredare il proprio giardino, la scelta dovrà ricadere su mobili green. Il materiale più quotato è sicuramente il bambù, uno dei più utilizzati nell’arredo ecosostenibile e particolarmente adatto per i mobili da esterno. Si tratta infatti di un materiale resistente, che può essere esposto ad agenti atmosferici come sole e pioggia senza alterarsi. Si tratta anche di un materiale ecologico. Alcune alternative sono rappresentate da Balau, Acacia, Teak e Rattan. Anche in questo caso ci si trova di fronte materiali resistenti, durevoli e adatti all’esposizione all’aperto. Un’alternativa interessante è quella rappresentata dal riciclo. Esiste infatti la possibilità di creare mobili interamente a partire dal pellet di scarto industriale, cosa che sempre più aziende si accingono a fare.