Uno dei principali pericoli per il cane durante la bella stagione sono i forasacchi: ecco di cosa stiamo parlando e come è possibile proteggere la salute dei nostri amici a quattro zampe in questi casi.
Con l’arrivo dei primi caldi torna a ripresentarsi per tutti i proprietari degli animali domestici un pericolo da non sottovalutare: i forasacchi, le spighe vegetali che sono in grado di infilarsi in diverse parti del corpo dell’animale, soprattutto del cane, causandogli anche danni piuttosto seri. C’è in ogni caso una serie di accortezze da tenere a mente per non dover rischiare di incorrere in conseguenze gravi, ecco quali.
Cosa sono i forasacchi
Anche chiamati strozzacavalli, si tratta di una parte delle graminacee che inizia a spuntare nei campi durante la stagione estiva, più precisamente fra aprile/maggio e agosto/settembre. Concretamente si tratta del seme della pianta.
Incontrare questo tipo di spighe è molto comune: sono infatti presenti non soltanto nei campi incolti ma anche ai margini delle strade, nei parchi pubblici, ovunque in Italia. Sono particolarmente insidiose perché hanno una specifica conformazione: dalla forma pungente e acuminata, presentano un tipo di peluria che si può facilmente attaccare al pelo del cane. La spiga contiene inoltre una piccola cuticola con un uncino che le permette di avanzare, senza scivolare verso l’esterno.
Ovviamente, giocando liberamente nella natura, il cane può ritrovarsi inconsapevolmente queste spighette attaccate addosso, uno scenario sfortunatamente molto frequente. Il problema è che in breve tempo la spiga può penetrare in diverse parti de corpo dell’animale, con conseguenze gravi. Ecco dunque che una tranquilla passeggiata si può facilmente trasformare in un’occasione di seria preoccupazione.
Perché i forasacchi sono così pericolosi
Il loro pericolo principale sta proprio nella loro capacità di penetrazione: in breve tempo possono insinuarsi in diversi orifizi del cane, causando importanti disturbi che potrebbero necessitare dell’intervento immediato di un medico veterinario.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Tra i punti più delicati in assoluto ci sono la zona delle ascelle, gli spazi fra le dita delle zampe, ma anche tutti gli orifizi esterni come occhi, narici, prepuzio, vagina e ovviamente bocca e orecchie. La loro penetrazione in profondità va a causare fistole o cavità interne che possono condurre a infezioni molto gravi, soprattutto se non curate per tempo.
Le parti del corpo più a rischio
Alcuni punti specifici del cane potrebbero sicuramente entrare in contatto con queste spighe con maggior probabilità. È il caso della testa, che viene infilata molto spesso dall’animale all’interno di fitti cespugli alla ricerca di qualcosa che ha annusato. Ecco che in questo caso più probabilmente il forasacco tenderà ad infilarsi nel naso, penetrando in profondità nelle cavità nasali. Molto a rischio sono anche le orecchie, soprattutto nel caso di animali con orecchie lunghe e pelose (che servono a convogliare gli odori verso il naso se l’animale annusa a terra).
Un’altra parte del corpo dell’animale a cui prestare attenzione è lo spazio interdigitale: fra un dito e l’altro delle zampe, infatti, i cani presentano una pelle molto sottile dove la pianta può penetrare con una certa facilità.
Infine, anche la parte del petto è spesso interessata dal fenomeno della penetrazione del forasacco, soprattutto quando si parla di animali con il pelo molto lungo abituati a vivere in aree di campagna o in generale a stretto contatto con la natura. Non è dunque raro trovare in questi animali delle importanti ferite causate dalla presenza di queste infide spighe.
Lo scenario più pericoloso
La situazione più preoccupante in assoluto è rappresentata dalla possibilità che il cane ingerisca una di queste spighette, magari correndo a bocca aperta. Spesso e volentieri piuttosto che riuscire ad inghiottirlo il cane tende a far penetrare il forasacco involontariamente nella trachea, facendolo così arrivare nei bronchi.
Inizialmente si potrebbe pensare che il cane non abbia nulla, visto che potrebbe sviluppare una polmonite in forma paucisintomatica (cioè con pochi sintomi evidenti). Il problema è che il forasacco può in queste condizioni penetrare ancor più in profondità, andando così a perforare la pleura.
Il forasacco a questo punto è persino in grado di spostarsi indisturbato all’interno dell’organismo dell’animale, con conseguenze sovente mortali.
I campanelli d’allarme
Ovviamente il cane non potrà esplicitare di essere entrato in contatto con questo corpo estraneo, se non con una serie di segnali da non sottovalutare, soprattutto se si manifestano subito dopo una scampagnata in mezzo a prati incolti o una normale passeggiata.
Sarebbe importante alzare il livello dall’allarme se il cane continuasse a starnutire ripetutamente e in modo improvviso, se manifestasse un intenso prurito e si grattasse in continuazione il naso con la zampa, se dovesse raggrinzire la pelle della narice con frequenza, se dovesse lacrimare dagli occhi o se presentasse sangue dal naso.
A questo punto sarà necessario sottoporre l’animale a un approfondito controllo, spazzolando accuratamente il pelo alla ricerca di eventuali spighe e controllando, per quanto possibile, la presenza di elementi indesiderati negli orifizi.
Cosa accade se la spiga penetra nel naso
È una delle casistiche più frequenti in assoluto. In questa situazione il cane continuerebbe a grattarsi con insistenza, starnutendo frequentemente ed espellendo in certi casi anche poche gocce di sangue.
Il problema qui è che se non si dovesse intervenire per tempo la spiga potrebbe essere inglobata nel muco, senza dare più sintomi di sorta (questa possibilità dipende ovviamente anche dalle dimensioni dell’oggetto). Se nell’immediato il cane potrebbe apparire perfettamente sano, in realtà a lungo andare potrebbe sviluppare infezioni fungine o batteriche e anche importanti riniti.
Cosa accade se penetra negli occhi
Questo scenario è comune anche per i gatti. La penetrazione oculare di una spiga può facilmente portare a lacrimazione intensa, fotofobia (che spinge l’animale a tenere l’occhio chiuso) e forti dolori all’occhio.
E se penetra nelle zampe
In questo caso può essere difficile riconoscere sintomi precisi, in modo particolare nei cani che hanno molto pelo e non presentano particolari problemi nella deambulazione.
In questa situazione i sintomi tenderanno a presentarsi dopo molto tempo e potranno essere di difficile risoluzione: un forasacco penetrato a fondo tramite una zampa può ad esempio causare dolorose ferite o ascessi da cui potrebbe fuoriuscire del pus.
Se penetra nelle orecchie
Se la spiga si infila attraverso le orecchie il cane manifesta i sintomi in modo particolarmente evidente e anche violento. L’animale inizierà dunque a sbattere la testa in maniera vistosa e continua, perché avrà la sensazione di doversi liberare di un fastidioso corpo estraneo. Spesso il cane inizierà anche a grattarsi le orecchie e a inclinare la parte della testa dove sente la spiga.
Tanto più il cane si muove, tanto più è probabile che l’oggetto si spinga ancor più in profondità nel suo corpo, andando a perforare il timpano.
Come rimediare
Evidentemente il tipo di trattamento dipenderà dalla parte del corpo dove la spighetta si è infilata. A meno che l’oggetto non sia ancora visibile sul pelo dell’animale e sia quindi facilmente removibile a mano, sarà necessario affidarsi ad un veterinario.
Se l’oggetto indesiderato si fosse infilato nel naso, a livello superficiale, di norma è consigliabile utilizzare un particolare olio vegetale da inserire nelle narici per far scivolare via il forasacco naturalmente. Se invece il forasacco è penetrato in profondità l’unica possibilità è un’operazione in anestesia generale con la quale sarà possibile asportare la spiga tramite un endoscopio.
Anche nel caso in cui la spighetta si fosse infilata nelle orecchie si procederà a un intervento endoscopico, tramite quella che in termine tecnico si chiama otoendoscopia (a sua volta in anestesia generale, per non causare dolore all’animale).
Leggermente diverso invece è il discorso se la spiga si fosse infilata nelle zampe: qui di norma si effettua un’ecografia dell’animale per identificare il tratto dove è riuscito a penetrare. La sonda ecografica permetterà al veterinario di trovare l’oggetto e rimuoverlo chirurgicamente.
La prevenzione
Questo tipo di spighe secche sono molto comuni e trovandosi ovunque è dunque difficile riuscire a ridurre il rischio ai minimi termini. Tuttavia, per quanto possibile, bisognerebbe cercare di evitare di portare il cane in zone particolarmente a rischio e, se questo non fosse possibile, di controllarlo accuratamente dopo la passeggiata per evitare che eventuali spighe presenti possano penetrare nel suo organismo in modo indesiderato.
Qualunque tipo di sintomo sospetto, inoltre, dovrebbe ricevere la dovuta attenzione da parte del padrone.