Come fare detersivi ecologici fai da te

detersivi

Realizzare in casa detersivi per la pulizia quotidiana ha notevoli benefici non soltanto sui costi ma anche sulla salute dell’ambiente.

Infatti, molti detersivi presenti in commercio sono ricchi di tensioattivi e sostanze chimiche che possono causare danni alle persone e all’ambiente.

Alla base della preparazione di detersivi ecologici vi sono alcuni ingredienti facilmente reperibili, quali acido citrico, percarbonato di sodio, carbonato di sodio, aceto e sale.

Acido citrico

Si tratta un ammorbidente, brillantante e anticalcare ecologico, essendo alla base di praticamente qualunque detersivo fai da te. Per la preparazione basterà versare 150 g di acido citrico in un flacone da 1 litro, aggiungere circa 1 litro di acqua demineralizzata e alcune gocce di olio essenziale nel caso in cui si voglia utilizzare il preparato come ammorbidente.

Il composto potrà essere utilizzato:

  • versandolo nella vaschetta dell’ammorbidente della lavatrice;
  • come brillantante nella lavastoviglie;
  • si può dotare il flacone di soluzione anticalcare e versarlo sulle superfici da pulire, facendo attenzione a non utilizzare su marmo, pietre e legno.

Precarbonato

Ideale per sbiancare il bucato, il precarbonato ha un potere sbiancante che si manifesta con lavaggi ad almeno 40 gradi. A meno che non si utilizzi un attivatore (il Taed) del precarbonato, i lavaggi dovranno essere quindi effettuati a questa temperatura. Basterà aggiungere due cucchiai di precarbonato nella vaschetta insieme al detersivo per il bucato o nel cestello della lavatrice per ottenere gli effetti desiderati. In alternativa, potrà essere utilizzato anche per pre-trattare lo sporco, spargendone una piccola quantità sulla macchia, inumidendo in acqua tiepida e lasciando agire per circa 10 minuti prima di procedere con un normale lavaggio.

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Utile anche per igienizzare le stoviglie, potrà esserne aggiunto un cucchiaio alla polvere della lavastoviglie.

Carbonato e bicarbonato

Entrambi i composti hanno potere sgrassante e abrasivo, principalmente in virtù della loro composizione in polvere piuttosto che per le caratteristiche chimiche. Entrambi possono essere utilizzati per eliminare lo sporco dagli abiti e per sgrassare il piano di lavoro della cucina e ogni tipo di superficie. Potranno essere utilizzati per acciaio, marmo, porcellana ma anche per pentole, stoviglie e taglieri.

Per avere pavimenti splendenti, una coppia vincente è quella formata dal mix bicarbonato e sapone di Marsiglia. Basterà riempire un secchio con circa 3 litri di acqua e aggiungervi tre cucchiaini di bicarbonato e 5 di alcol denaturato. Infine, sciogliere all’interno del sapone di Marsiglia e mescolare per amalgamare gli ingredienti.

Aceto e sale

La combinazione aceto e sale viene spesso utilizzata nella pulizia delle macchie anche più ostiche, come potrebbero essere quello del forno. Sarà possibile preparare un detersivo in casa con ½ litro di aceto di vino bianco e 250 g di sale, mischiando gli ingredienti fin quando il sale non si sarà sciolto. A questo punto basterà porre il liquido in uno spruzzino e vaporizzarlo nel forno tiepido, facendo asciugare e raffreddare il forno per poi rimuovere i residui di sale con un panno morbido.

Cera “fai da te”

Per la realizzazione di una cera fai da te, si potranno utilizzare ingredienti naturali quali olio di lino, cera d’api, cera naturale e aceto bianco. In un contenitore basterà versare un misurino di olio di lino, unito a 4 cucchiai di cera naturale, 4 di cera d’api e mezzo bicchiere di aceto bianco. Il composto dovrà essere mescolato e riscaldato fin quando non si sarà sciolto. A questo punto basterà travasare il liquido in un contenitore di vetro e lasciarlo solidificare in frigorifero.

Detersivo fai da te per lavatrice

Un detersivo di questo tipo si può ottenere facilmente con ingredienti naturali, quali:

  • 200 g di sapone vegetale a scaglie;
  • 100 g di bicarbonato di sodio;
  • 5 litri di acqua;
  • 25 gocce di olio essenziale alla lavanda.

Dopo aver portato l’acqua ad ebollizione, bisognerà grattugiarvi il sapone e mescolare fino a quando non sarà del tutto sciolto. In seguito si potrà aggiungere il bicarbonato e mescolare ancora, per aggiungere in ultimo l’olio di lavanda.

Sgrassatore fai da te

Una buona soluzione per la pulizia dei vetri, naturale e non tossica, è data dalla combinazione di acqua, alcol, aceto bianco e qualche goccia di detersivo per piatti. Il composto, ben agitato, darà risultati davvero soddisfacenti!

Detersivi ecologici in commercio: come riconoscerli?

Nel caso in cui si voglia propendere per l’acquisto di un detersivo presente in commercio, bisogna sapere che spesso, anche quelli che vengono definiti “ecologici”, non lo sono. A tal proposito l’unico metodo per avere una certezza è quello di leggere l’etichetta. I detersivi biologici, come gli altri prodotti dell’industria della cosmetica, possiedono infatti l’Inci (International Nomenclatura of Cosmetic Ingredients). L’etichetta indicherà la presenza, con relative quantità, degni ingredienti con i quali il prodotto è realizzato. Se, all’interno del detersivo, sono presenti gli elementi di questa lista (anche inferiori al 5%), esso non può più essere considerato biologico:

  • Sodium laureth sulfate
  • Mea laureth
  • ammonium laureth
  • magnesium laureth
  • Sles

Ma i detergenti fai-da-te funzionano davvero?

Il Salvagente tenta di rispondere a questa domanda, conducendo uno studio in collaborazione con il Gruppo Maurizi e i suoi laboratori specializzati, al fine di valutare l’efficacia battericida e fungicida sulle superfici. Nell’analisi sono stati presi in considerazione i tre prodotti più utilizzati per la preparazione di detersivi ecologici: aceto, bicarbonato e limone. A titolo comparativo, è stata misurata l’efficacia anche di un comune disinfettante industriale.

Lo studio ha contaminato le superfici oggetto d’indagine con quattro differenti colture pure mediante una muffa, un lievito e due batteri, per una carica totale complessiva 10^6 UFC/cm2. I tre disinfettanti sono stati lasciati agire per un periodo compreso tra i 15 e i 30 minuti, dopo i quali è stato effettuato un campionamento con tampone di superficie ricercando gli stessi microrganismi inoculati.

I risultati più interessanti sono stati i seguenti:

  • dopo 15 minuti di azione, l’aceto è in grado di avere la stessa efficacia di un disinfettante industriale. Le superfici trattate con aceto sono risultate infatti completamente prive di colonie.
  • I disinfettanti naturali, come noto, hanno tutti un’azione battericida, fungicida e lieviticida, ma non agiscono in modo omogeneo.
  • Il composto aceto+bicarbonato non ha ottenuto i risultati sperati, dato che la carica di microrganismi è diminuita soltanto della metà. La minore efficacia, si ritiene, potrebbe essere dovuta alla variazione di pH. Il pH alcalino del bicarbonato, infatti, neutralizza la soluzione permettendo ai microrganismi di sopravvivere in un ambiente meno acido di quello dell’aceto.
  • Il bicarbonato, da solo, ha un’efficacia migliore rispetto al composto aceto+bicarbonato, diminuendo la carica di microrganismi di circa il 57%.
  • Il limone ha abbattuto del 75% circa la carica microbica presente, in virtù della proprietà battericida legata al pH acido del succo di questo agrume.

I consigli del Salvagente: quando non utilizzare l’aceto

Un’ulteriore prova di laboratorio condotta da Consumer Reports mette in guardia sull’impiego dell’aceto su determinate superfici o in alcune circostanze. L’associazione nordamericana dei consumatori elenca quindi i casi in cui si dovrebbe evitare di utilizzare l’aceto e preferire il ricorso ad un detergente diverso. Ecco quali:

  • ferro da stiro: secondo quanto riportato non si dovrebbe mai aggiungere dell’aceto nel serbatoio, dato che ciò potrebbe danneggiare permanentemente il ferro. La maggior parte dei modelli a vapore presenta infatti un rivestimento protettivo che può essere corroso dall’aceto, che ne attacca le parti metalliche. Un’alternativa valida è utilizzare la funzione autopulente;
  • pietra: in particolare, bisognerebbe evitare marmo e superfici calcaree dato che l’aceto incide e opacizza le pietre naturali. Piuttosto, meglio fare ricorso a una spugna o ad uno strofinaccio imbevuto di un detergente delicato;
  • lavastoviglie: i tester di Consumer Reports hanno provato in laboratorio se l’aceto aiuti a contrastare la durezza dell’acqua e gli odori persistenti. La risposta è no, oltre al fatto che l’utilizzo di aceto può compromettere e corrodere le parti in gomma dell’elettrodomestico;
  • schermi elettronici: nonostante l’aceto sia ottimo (se miscelato) per eliminare gli aloni dalle finestre, lo stesso non vale per gli schermi elettronici di pc, smartphone, tablet o tv. Di fatto, il rischio è che danneggi le proprietà antiriflesso e renda il touch screen meno reattivo. Per pulire lo schermo basterà utilizzare una spugna morbida e un panno inumidito con acqua; per macchie ostinate, si potrà far ricorso ad una soluzione di detersivo per piatti molto diluita;
  • pavimenti: attenzione in particolare ai parquet, dato che l’aceto diluito può dissolvere la finitura che protegge il legno, lasciandolo opaco e graffiato. Lo stesso vale per i mobili o per le piastrelle in pietra;
  • lavatrici: spesso l’aceto viene utilizzato come ammorbidente o per eliminare le macchie e gli odori dal bucato, ma anche in questo caso il rischio è che danneggi le guarnizioni in gomma e i tubi. Ad essere particolarmente suscettibili, secondo l’analisi di Consumer Reports, sarebbero le lavatrici a carica frontale.