Rc-auto, così la clausola sulle riparazioni danneggia l’assicurato

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Federcarrozzieri denuncia come le imprese assicuratrici da tempo, “utilizzando impropriamente la loro posizione dominante nel settore delle polizze auto” condizionano e controllano il mercato dell’autoriparazione. Con conseguenze anche per gli assicurati, come racconta un’inchiesta del Salvagente

Federcarrozzieri denuncia come le imprese assicuratrici da tempo, “utilizzando impropriamente la loro posizione dominante nel settore delle polizze auto” condizionano e controllano il mercato dell’autoriparazione. Con conseguenze anche per gli assicurati, come racconta un’inchiesta del Salvagente.

Spiega l’associazione delle carrozzerie italiane: “In Italia la legge sulla concorrenza del 2017 è rimasta inattuata, anche se la normativa all’art.11 bis prevede ‘per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di riparazione di propria fiducia’, ancora oggi le compagnie assicurative, anche attraverso le reti agenziali e peritali, richiamando clausole contrattuali illegittime, condizionano pesantemente i danneggiati nella scelta del riparatore, indicando le carrozzerie presso cui eseguire obbligatoriamente gli interventi e limitando così la libertà del consumatore e il suo diritto ad ottenere una riparazione a regola d’arte”.

“Una clausola vessatoria”

Una prassi, secondo i carrozzieri, “vessatoria, contraria al quadro normativo comunitario in tema di concorrenza (art. 101 TFUE), e in piena violazione sia dell’art. 16 della Carta Diritti Fondamentali UE sulla libertà d’impresa, sia dell’art. 41 della Costituzione che tutela il diritto alla libera iniziativa privata”. Per i carrozzieri si tratta di un vero e proprio “abuso di posizione dominante” che danneggia in primo luogo i cittadini: “le politiche liquidative imposte dalle imprese assicuratrici sono infatti al ribasso e non riconoscono i costi aziendali delle carrozzerie, costrette quindi ad eseguire interventi di riparazione sempre più superficiali e “low cost”, con ripercussioni anche sul fronte della sicurezza stradale”.

Monteleone (Mc): tutto parte dal risarcimento diretto

Anche Sonia Monteleone, avvocata e responsabile settore assicurazioni del Movimento consumatori, aveva raccontato nel servizio dedicato alle Rc-auto, nel Salvagente di gennaio 2023, queste clausole. Secondo Monteleone, alla base di tutto c’è il regime di risarcimento diretto dei sinistri, secondo cui a restituire i soldi al danneggiato è la sua stessa compagnia assicurativa, e non quella del responsabile del sinistro. “Il problema del risarcimento diretto è che c’è questo forfait”, spiega l’esperta, “Se tu vieni risarcito poco, quando la tua agenzia va a prendersi il forfait dal tuo sinistro sta guadagnando. Da qui nascono tutta una serie di clausole, inserite nel contratto Rc-auto, anche se non è possibile farlo, perché è vietato”. Monteleone continua: “Queste clausole obbligano a riparare il veicolo dal carrozziere convenzionato con la compagnia, per contenere i costi. Il consumatore non sa che sono clausole vietate. Se la compagnia gli dice: ‘Hai firmato il contratto e sei obbligato ad andare dal mio carrozziere”, l’assicurato esegue. In genere parliamo di un carrozziere sottopagato, che lavora a tariffe bassissime”. Una convenienza per l’assicurazione ma non certo per il consumatore. “Tra l’altro, le compagnie impongono, spesso e volentieri, il metodo di riparazione, quali ricambi usare, quali sostituire e quali riparare. Alcune compagnie producono addirittura ricambi” aggiunge Monteleone, facendo qualche esempio: “Auto presto e bene, di Unipol Sai: loro producono ricambi. Il carrozziere convenzionato con loro li compra lì”.

 

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