Fibra tessile naturale di origine vegetale, la juta è una delle fibre naturali più economiche in commercio, seconda soltanto al cotone per quantità prodotta e varietà d’uso.
Le fibre di juta sono composte, per lo più, da materiali vegetali derivati da cellulosa e lignina. La juta fa parte delle fibre di rafia, il floema della pianta (spesso anche chiamata “pelle di pianta”) insieme a kenaf, canapa, lino e ramia. Le fibre variano nel colore da bianco a marrone, e la loro lunghezza si aggira tra 1 e 4 metri.
Le origini
Pare che la juta sia arrivata tardi in Europa rispetto ad altre fibre tessili naturali, ma che sia stata parte integrante della cultura del Bengala e del Bangladesh. Solo dal XVII secolo, gli inglesi iniziarono a commerciare la juta; in particolare, essa trovava impiego per realizzare i famosi “sacchi da trincea”.
Da questo primo utilizzo, la juta è stata poi scelta per molteplici scopi: è utilizzata nella pesca, nell’edilizia, nell’arte e nell’industria delle armi, oltre che nel tessile.
Il boom dell’industria della juta può essere rintracciato nella scoperta, quasi accidentale, che era possibile lavorarla anche a macchina se trattata con olio di balena.
La pianta
La pianta di juta fa parte della famiglia delle Malvaceae; viene seminata e raccolta ogni anno e cresce bene nei climi monsonici. Per la sua macerazione, infatti, la juta richiede ingenti quantità di acqua. La macerazione consiste nell’immergere la pianta tagliata in acqua di laghetto a lento scorrimento, per pulire e ammorbidire la fibra e consentirne la rimozione dal gambo.
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Le caratteristiche della pianta di juta rendono la sua coltivazione a basso impatto ambientale, dato che quasi nulla viene sprecato. Persino lo stelo della pianta, infatti viene utilizzato come legna da ardere.
La juta nel tessile: proprietà e caratteristiche
La fibra tessile di juta può essere estratta dalla pianta in due modi principali, chimicamente o naturalmente. I processi meccanici, ad oggi, sono più diffusi di quelli chimici. Si presenta ruvida al tatto e la sua lucentezza e finezza è direttamente proporzionale alla sua qualità: più il filato è fine e lucido, maggiore sarà la sua qualità.
Tra le caratteristiche più importanti della juta, si citano:
- la fibra di juta è biodegradabile e riciclabile al 100%, proprietà che la rende uno dei tessuti ecologici più green in commercio insieme alla canapa;
- ha elevata resistenza alla trazione;
- garantisce una buona traspirabilità dei tessuti;
- si presta bene a miscelazioni con altre fibre tessili, come la lana o la seta;
- elevata igroscopicità, cioè un’ottima capacità di assorbire l’acqua;
- è duttile e morbida;
- incredibile versatilità, dato che può essere utilizzata per la creazione di sacchi e imballaggi, accessori e vestiti, nonché essere miscelata con altre fibre come lana e cotone.
Vantaggi del tessuto in juta
Oltre che possedere buone proprietà isolanti e antistatiche, bassa conduttività termica e ritenzione moderata dell’umidità, la juta può anche essere molto confortevole, specie se miscelata con altri tessuti. Questo è certamente un vantaggio, quando il tessuto in juta viene utilizzato per l’abbigliamento. Si citano poi il basso impatto ambientale e la possibilità, della juta, di essere riutilizzata più e più volte. Queste proprietà rendono la juta un materiale versatile e sostenibile, un tessuto forte ed economicamente conveniente.
Impieghi della juta
Data l’estrema versatilità, l’aiuta trova applicazione in molteplici settori. Tra questi, un ruolo di rilievo viene svolto dalla juta nel:
- settore agricolo, in cui serve a contenere le radici e a riparare il fusto delle piante;
- settore edile, in cui è molto diffusa sotto forma di materiali geotessili per la coibentazione e l’isolamento;
- settore tessile, in cui è impiegata per la creazione di borse, portafogli, scarpe, cinture e cappelli;
- settore dei trasporti, in cui trova impiego per gli imballi, specie in campo alimentare, perché traspirante.