A cosa serve l’acido clorogenico contenuto nel mate e nel the verde

acido clorogenico

In molti sostengono che l’acido clorogenico, contenuto ad esempio nel the verde, aiuti a perdere peso. In realtà non ci sono ancora studi che affermano con certezza questa sua proprietà mentre è invece più che certo che sia un potente antiossidante

 

Il caffè verde fa davvero dimagrire? O meglio, l’acido clorogenico contenuto in questa bevanda, ha un effetto positivo sul peso-forma? La risposta è che non ci sono prove scientifiche, quindi non si può affermare con certezza, anche se le revisioni di studi recenti sono piuttosto ottimiste. In ogni caso l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha autorizzato specifici claim pubblicitari che garantiscano l’effetto dimagrante, come molti degli slogan reclamizzati in rete assicurano. Le proposte delle indicazioni secondo cui questo elemento sarebbe in grado di mantenere a livelli fisiologici la concentrazione di glucosio nel sangue sono state rifiutate a causa della mancanza di accertamenti scientifici sufficienti.

In realtà questa sostanza organica naturale, ottenuta dalla combinazione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico, serve anche ad altro.

 A cosa serve l’acido clorogenico?

Questo estere, chimicamente noto anche con il nome di acido 3-caffeilchinico, è un polifenolo diffusissimo nei vegetali, in particolare nel caffè verde, dove sembra esercitare un importante ruolo biologico all’interno di una catena di processi ossidoriduttivi.

Oltre al caffè verde, i nutrizionisti dell’Irccs Humanitas ricordano che anche il mate, bevanda sudamericana, ne è una buona fonte utile come antiossidante. Questo polifenolo si trova inoltre in diversi vegetali comunemente consumati nella dieta mediterranea, in particolare:

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

  • Pomodori;
  • Melanzane;
  • Patate;
  • Pesche;
  • Pere;
  • Prugne;
  • Mele;
  • Fragole;
  • Mirtilli;
  • Bambù;
  • Biancospino.

Diverse sono le proprietà benefiche attribuite all’acido clorogenico motivo per cui questa sostanza viene inserita in diversi integratori alimentari. In sintesi, sarebbe in grado di:

  • Ridurre i valori della pressione sanguigna;
  • Avere capacità antiossidanti;
  • Garantire proprietà antinfiammatorie e antibatteriche (Qui una lista completa dei cibi antinfiammatori);
  • Agire sull’umore in modo positivo.

L’acido clorogenico fa dimagrire?

Come dicevamo, non esiste una risposta univoca a questa domanda. Le indagini scientifiche sono ancora in corso. L’ipotesi è che possa anche modulare il rilascio di glucosio nel sangue dopo aver mangiato, riducendo l’assorbimento dello zucchero a livello intestinale (riduzione della glicemia post-prandiale). Tutti effetti benefici per la salute umana che potrebbero risultare utili in caso di perdita di peso corporeo e nel trattamento della sindrome metabolica.

Recenti studi stanno cercando di capire se abbia reali effetti benefici sui pazienti che soffrono di ipertensione e obesità.

In un articolo scientifico del 2019 sono contenuti i risultati di una raccolta di studi pubblicati dal decennio precedente fino a quella data negli archivi PubMed, Scopus e Google Scholar. Questa analisi ha condotto a una revisione dei risultati secondo i quali il consumo di caffè arricchito con acido clorogenico porterebbe a una riduzione significativamente maggiore del peso corporeo e del BMI (indice di massa corporea). Buona parte dei soggetti testati avrebbe registrato un calo medio del peso di quasi 5 chili dopo 14 settimane di studio e monitoraggio. Tuttavia, brevi periodi di integrazione inferiori a 4 settimane, non garantirebbero alcun effetto contro l’obesità.

Uno studio indiano pubblicato nel 2021 conferma questa ipotesi, che però tale resta, e comunque non avvalorata dalle autorità di salute alimentare.

Altri esperti nutrizionisti come la dottoressa Chiara Saccomani del Palazzo della Salute di Milano hanno escluso che il caffè verde possa stimolare il metabolismo facendo dimagrire, in mancanza di conferme scientifiche.

I benefici del caffè verde

Questa bevanda o il consumo di caffè verde non tostato possiede altre proprietà nutrizionali garantendo benefici confermati dalla scienza.

Sicuramente:

  • È ricco di antiossidanti;
  • Contiene vitamine del gruppo B;
  • Possiede diversi sali minerali, tra i quali zinco, potassio e magnesio importanti per chi svolge attività fisica o fa sport
  • Non fa miracoli ma è meglio del caffè nero (“La caffeina contenuta in quello verde viene assorbita più lentamente e rilasciata in modo più graduale, per cui dà meno problemi a livello di tachicardia e contiene meno caffeina”, osserva l’esperta Saccomani).

Fa bene alla pressione sanguigna?

Più ottimisti e possibilisti sono gli ultimi studi riguardo gli effetti positivi che il caffè verde (e gli alimenti con acido clorogenico) avrebbe sulla pressione sanguigna . L’estratto di caffè verde riduce la pressione sanguigna nell’organismo umano, grazie ai polifenoli e all’acido ferulico, un metabolita vasoreattivo. Gli studi clinici condotti su centinaia di persone ipertese hanno dimostrato tali effetti, ma anche su questo non ci sono ancora chiare conferme scientifiche. Occorrono ulteriori studi di meta-analisi.

E il cuore?

L’acido clorogenico potrebbe anche ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Ma anche in questo bisognerebbe restare nell’ambito delle ipotesi dato che le ricerche associano questa conseguenza ai presunti effetti benefici sulla riduzione del peso corporeo.

Quanto acido clorogenico si può assumere?

La dose di assunzione raccomandata di acido clorogenico supplementare, quindi con integratori, varia da 240 a 3mila milligrammi al giorno.

L’assunzione alimentare, secondo gli studi condotti fino a oggi, sembra essere ben tollerata. Ma, per quanto riguarda le interazioni farmacologiche, questa sostanza potrebbe potenziare gli effetti dei farmaci ipoglicemizzanti e ridurre l’assorbimento di zinco.

Quindi, può causare problemi in pazienti che assumono:

  • Farmaci ipotensivi;
  • Farmaci ipoglicemizzanti.

Meglio consultare il proprio medico prima di assumere tutti gli integratori in generale.

Troppo caffè (anche verde) fa male

Troppo caffè (pure verde) comunque non fa bene, anche perché contiene caffeina. L’assunzione quotidiana consigliata di acido clorogenico è di 120/300 mg. Una bevanda a base di caffè verde da 20 ml contiene già 135 mg di questa sostanza. Una dieta equilibrata e completa, associata a una regolare e adeguata attività fisica, garantisce il giusto apporto di questo antiossidante.

Andrebbe evitato in caso di:

  • Gravidanza e allattamento;
  • Omocisteina alta;
  • Colesterolo alto;
  • Disturbi d’ansia (contiene pur sempre caffeina);
  • Disturbi della coagulazione;
  • Diarrea;
  • Diabete;
  • Pressione sanguigna alta;
  • Glaucoma.

I cibi con acido clorogenico e dai numerosi benefici

 

  • La mela

Dal punto di vista nutrizionale, oltre che nella sua polpa, i migliori micronutrienti si concentrano soprattutto nella buccia. In una mela c’è l’apporto di circa 64 calorie. Inoltre, contiene anche flavonoli, catechine, florizina e, nelle varietà a buccia rossa, antocianine. Il consumo di succo di mela può ridurre l’assorbimento di alcuni farmaci come la fexofenadina. Durante le cure a base di questo farmaco, dunque, è bene evitare di bere succo, anche lontano dall’assunzione del farmaco.

La mela è utile alla salute del sistema cardiovascolare grazie al suo limitato apporto di grassi e di sodio. Grandi sono i benefici apportati dalle fibre e dai fitonutrienti presenti in questo frutto.

La pectina e le fibre solubili aiutano a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e a normalizzare i livelli di insulina e zuccheri. La pectina è utile anche in presenza di diarrea.

Le fibre insolubili facilitano invece la mobilità del cibo nell’apparato digerente e per questo favoriscono la regolarità intestinale e sono utili in caso di stitichezza, diverticolite e di alcuni tipi di cancro.

Viene consigliata anche in caso di diabete, dissenteria, febbre, costipazione, malattie cardiache, tumori e verruche.

Sembra esercitare funzioni antiossidanti e antinfiammatorie.

Si può soffrire di allergia alle mele, che si manifesta attraverso la sindrome orale allergica, l’asma o l’orticaria. L’allergia può riguardare solo alcune varietà di mele. È bene evitare di ingerire in gran quantità i semi di mela perché contengono acido cianidrico, pericoloso per la nostra salute.

 

  • Prugne o susine

Le prugne, chiamate anche susine, contengono fitonutrienti come l’acido clorogenico e quello neoclorogenico. Promuoverebbero la buona funzionalità dell’intestino e proteggendo l’organismo grazie alla presenza di questi acidi.

La vitamina C agevola l’assorbimento del ferro, favorisce il buon funzionamento delle difese immunitarie e protegge il colesterolo dall’ossidazione.

Le fibre contribuiscono a tenere il colesterolo e gli zuccheri nel sangue sotto controllo oltre che a mantenere il peso nella norma. Sono fonti di ossalati, sostanze che possono favorire la formazione di calcoli. Le prugne secche sono considerate ottime per la salute delle ossa e in particolare per prevenire l’osteoporosi.

Il consumo può creare interferenze con l’azione di alcuni farmaci, tra cui i diuretici e il linezolid.

 

  • Il mate (alternativo al tè e al caffè)

Il mate, detto anche matè, è una bevanda ricavata dall’infusione di foglie di erba mate, una pianta originaria del sudamerica. Contiene acido clorogenico ma può essere una buona alternativa al caffè, soprattutto quando quest’ultimo è controindicato, perché contiene meno caffeina.

È una bevanda versatile da bere calda e che si sposa tanto con cibi dolci, quanto con quelli salati. Tradizionalmente questa infusione si beve calda.

Sulle Ande è noto per gli effetti benefici contro il soroche, il mal di montagna. Il mate è lievemente eccitante a causa del suo contenuto in caffeina, circa il 2% nelle foglie giovani che scende a circa 1,20% con la conservazione, e il suo consumo ha effetti diuretici.

Per i particolari fermenti in esso contenuti, si consiglia di non accompagnarlo con prodotti a base di lievito.