Parodontite, cos’è la malattia ai denti che colpisce 8 cani su 10

parodontite

La malattia parodontale, conosciuta anche come parodontite, è una malattia infiammatoria irreversibile che colpisce in generale i cani anziani. Causata da diversi fattori, interessa i tessuti delle gengive fino ad arrivare all’osso

Attorno al dente si depositano i batteri responsabili di placca e tartaro che a lungo andare usurano le gengive che perdono la loro funzione di sostegno. I primi sintomi della malattia sono dolore, alito cattivo, problemi nella prensione e nella masticazione. Proprio per questo è consigliabile, appena il cane manifesta fastidi alla bocca o a livello del cavo orale, rivolgersi al proprio veterinario per scongiurare il decorso grave della malattia, ovvero la perdita dei denti.

La malattia parodontale è una malattia irreversibile che colpisce la bocca del cane, nello specifico si tratta di un’infiammazione profonda che interessa le gengive e causa dolore, scialorrea, ovvero una salivazione massiccia, alito pesante e nei casi più gravi, la perdita dei denti. All’origine di questa malattia c’è una produzione di tartaro eccessiva che se non viene asportata periodicamente, genera questa forte infiammazione.

La placca batterica, infatti, accumulandosi in corrispondenza dell’orletto gengivale, scatena un’infiammazione, la gengivite, che rappresenta il primo stadio della malattia.

Tra le malattie, la parodontite, è quella che presenta un’incidenza più alta fra i cani. Circa l’80% presenta i segni di almeno una malattia dentale, che spesso venendo trascurata, sfocia in una vera e propria forma di parodontite.

Questa malattia, colpisce generalmente, soggetti superiori a due anni di età e può essere prevenuta con una corretta igiene dentale quotidiana. Si tratta di una malattia facilmente curabile, ma se trascurata, può portare alla caduta dei denti e a gravi infezioni che arrivano a coinvolgere il fegato, i reni e il cuore.

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Le cause della parodontite nel cane

La parodontite è causata dall’eccessiva riproduzione di alcuni batteri presenti normalmente nella bocca dei cani. Questi batteri provocano la formazione di placca che, se non viene rimossa, dà luogo ad una fastidiosa infiammazione delle gengive: la gengivite che se non viene curata in tempo, progredisce trasformandosi in parodontite.

Quando la malattia è ancora allo stadio di gengivite può essere curata completamente. La parodontite, invece, non può essere curata ma solo gestita attraverso la terapia medica ed una buona igiene orale che permette di bloccarne la progressione.

Nei casi più gravi, questa infiammazione, invece, porta alla perdita dei denti e del tessuto osseo della mandibola.

Come detto, la paradontite evolve in maniera irreversibile, alcuni fattori più di altri concorrono al suo peggioramento, come ad esempio la razza del cane, la taglia, l’età, la risposta individuale alla malattia, la presenza di malocclusioni, nonché fattori scatenanti, come le cattive abitudini alimentari o di gioco, la scarsa igiene orale.

La malattia parodontale, infatti, attecchisce su una bocca in cui, i residui di cibo e batteri si raccolgono lungo il bordo gengivale formando la placca che se non viene rimossa si mineralizza e forma una sorta di cemento che si attacca ai denti. Paradontale significa proprio intorno al dente.

La placca è causa delle infiammazioni gengivali: gengiviti nei casi meno gravi; paradontiti, nelle situazioni più gravi, in cui le gengive non sono solo arrossate ma presentano delle tasche dove si depositano i batteri. Questa situazione irreversibile può portare alla caduta dei denti.

I sintomi della parondotite

Se il tartaro non viene rimosso, si accumula sotto le gengive, che separandosi sempre di più dai denti, creano delle “tasche”, nelle quali si depositano i batteri. Una proliferazione massiccia di germi causa la cosiddetta malattia paradontale che colpisce non solo i cani ma anche gli esseri umani.

La malattia parodontale è irreversibile, può essere solo trattata per evitare una degenerazione che porterebbe alla caduta dei denti. Può essere molto dolorosa e si accompagna a sintomi come alitosi, infezioni ricorrenti, problemi nella prensione e nella masticazione, formazione di ascessi fino ad arrivare alla corrosione dell’osso.

Le cause di questa infiammazione

Numerosi fattori giocano un ruolo nella formazione della placca e del tartaro, e conseguentemente nello sviluppo della malattia parodontale.

L’età e lo stato di salute generale del cane possono influire sulla malattia parodontale che colpisce più comunemente i cani anziani.

Il modo in cui l’animale mastica e l’abitudine a masticare. I giochi creati appositamente per la masticazione, ad esempio, che favoriscono la formazione degli enzimi salivari, riduce, la possibilità di formazione del tartaro.

Anche la razza e la conformazione dei denti, hanno un peso nella possibilità di contrarre la malattia. I cani di piccola taglia e le razze brachicefale sono spesso più a rischio di malattia parodontale, dal momento che hanno denti molto più ravvicinati fra loro e questo porta ad una maggiore formazione di placca.

La cura quotidiana dell’igiene orale con la spazzolatura dei denti, riduce il rischio di malattia parodontale. Infatti, evitare l’accumulo di placca è il primo passo per scongiurare la parodontite.

Un altro fattore determinante per la malattia è l’ambiente che si forma in bocca, un cane che tende a respirare a bocca aperta, avrà più tartaro a causa della disidratazione del cavo orale.

I rimedi alla parodontite

Il numero ed il tipo di batteri presente nel cavo orale influenza in modo sostanziale l’evoluzione della malattia parodontale ed anche i tempi. Per decidere il trattamento, il veterinario deve stabilire la gravità del problema.

In base allo stadio della malattia, infatti, si decide il tipo di trattamento.

Si distinguono quattro stadi della malattia, gengivite, parodontite lieve, parodontite moderata e parodontite grave, in rapporto al grado di coinvolgimento delle strutture parodontali, in particolare del legamento e dell’osseo alveolare.

La diagnosi di parodontite prevede un’accurata anamnesi, volta ad indagare le abitudini alimentari, eventuali vizi comportamentali, difficoltà nella prensione e masticazione del cibo, per passare poi ad una prima valutazione che si esegue con un accurato esame visivo del cavo orale, durante il quale, il veterinario, esaminare la presenza di deformazioni, tumefazioni, perdita di saliva, eventuali lesioni in corrispondenza delle giunzioni muco-cutanee e successivamente alla valutazione dello stadio di avanzamento della malattia.

La gravità del problema viene accertata con una visita clinica in anestesia, per avere una visione completa ed accurata della cavità orale ed eventualmente per rimuovere la placca e il tartaro dai denti, nonché procedere con la pulizia del margine gengivale.

Infatti, il trattamento della parodontite, dipende dal grado di coinvolgimento e distruzione dei tessuti parodontali: nei primi stadi della malattia, il trattamento si avvale della rimozione della placca e del tartaro tramite ablatore ad ultrasuoni e successiva lucidatura con pasta abrasiva dei denti, mentre i gradi più avanzati della malattia, possono avvalersi, quando possibile, della chirurgia parodontale volta a salvare i denti oppure, nei casi più gravi, all’estrazione dell’elemento dentale.

Nel caso si effettui il trattamento chirurgico, il cane dovrà seguire anche a casa una serie di cure necessarie alla completa guarigione, come una terapia antibiotica associata all’utilizzo di analgesici ed antiinfiammatori sistemici.

Ovviamente il trattamento chirurgico non è risolutivo ma consente di mantenere stabile la situazione ed evitare la perdita di altri denti. Dev’essere cura del proprietario del cane, una volta a casa, prendersi cura dell’igiene del cavo orale e della bocca, per mantenere il più a lungo possibile il risultato ottenuto.

Una buona igiene orale può essere ottenuta non solo con lo spazzolamento quotidiano dei denti, ma anche con l’utilizzo di appositi gel a base di clorexidina oppure con dentifrici ad uso veterinario. Un aiuto arriva anche dall’alimentazione, modificando la dieta ed introducendo integratori per uso orale che possono ridurre la formazione della placca e del tartaro.

Come già detto, anche l’abitudine a masticare prodotti appositi sotto forma di giochi o di barrette, possono aiutare a prevenire la parodontite.

Come prevenire la malattia parodontale

Una volta eseguito il trattamento professionale, l’unico mezzo per allontanare le conseguenze più gravi della malattia è educare il proprietario all’importanza di una corretta alimentazione e delle cure domiciliari, al fine di mantenere una corretta igiene del cavo orale.

La prevenzione è lo strumento più importante per limitare i danni della parodontite, che non riguardano solo i denti ed il cavo orale ma sono anche sistemici, ovvero, la continua diffusione di batteri dal cavo orale al resto dell’organismo, può provocare a distanza di tempo, alcune malattie, come disturbi cardiovascolari, epatici o renali.

Proprio per scongiurare queste complicazioni è necessario seguire attentamente le cure igieniche domiciliari, pulendo i denti tutti i giorni, aiutandosi anche con prodotti specifici e con l’alimentazione giusta.

L’obiettivo dev’essere quello di limitare l’accumulo della placca e la formazione del tartaro, che come abbiamo visto, sono i responsabili del deterioramento delle gengive e della conseguente malattia paradontale.