Dall’antico impero romano abbiamo ereditato molte basi del diritto e della giurisprudenza. Uno degli istituti giuridici che perdura nei secoli è la fideiussione. Quello che bisogna sapere nel caso bisogni ottenerla
Fideiussione deriva dal latino “fideiussio”, che significa “dare sicurezza”, “fare da garante”. Molto semplicemente la fideiussione è una garanzia accreditata e sicura offerta da un garante per chi contrae un debito.
Nel diritto è un negozio giuridico con il quale un soggetto, chiamato fideiussore, garantisce un’obbligazione altrui (ad esempio garantisce per un debitore), obbligandosi personalmente nei confronti del creditore, ossia di chi deve ricevere il denaro (o un altro bene) prestato.
Come funziona la fideiussione
Un tipico esempio di fideiussione è quella che viene richiesta quando si contrae un mutuo per l’acquisto della casa. In questo tipico caso accade che per la banca non è sufficiente l’ipoteca sulla casa che acquisterà il debitore richiedente un mutuo (un prestito). A questo punto entra in scena un terzo compartecipe del debito contratto dal mutuario: il fideiussore.
Questa opzione viene richiesta quando il mutuario (chi chiede il mutuo) non soddisfa gli standard di reddito richiesti dalla banca che deve concedere il mutuo. Accade in particolare quando la somma richiesta in prestito supera l’80% del valore della casa di ipoteca. Perciò viene aggiunta anche la fideiussione come ulteriore garanzia per la banca.
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In questa fattispecie il fideiussore si impegna a restituire la somma di denaro prestata al debitore in caso di insolvenza di quest’ultimo. Nel caso il debitore non dovesse riuscire a pagare le rate del mutuo, o dovesse ritardare con i pagamenti, la banca si rivarrà sui beni del fideiussore. Accade anche quando il debitore presenta documenti falsi per l’accesso al mutuo.
Il fideiussore è quindi responsabile rispetto alla banca quasi quanto lo è il debitore. Per questo gli esperti suggeriscono di prestare maggiore attenzione e valutare attentamente la situazione prima di sottoscrivere un contratto di fideiussione.
Quanto costa una fideiussione bancaria
La fideiussione prevede un costo che deve essere sostenuto dal debitore, nel nostro esempio chi chiede il mutuo alla banca. Un contratto di fideiussione bancaria ha un costo medio dell’1% della somma totale richiesta in prestito, a cui vanno aggiunti i tassi di interesse variabili. La fideiussione, infatti, prevede dei tassi di interesse che possono incidere fino al 3% sul costo totale.
Chi può essere fideiussore?
Il fideiussore può essere una banca o una società finanziaria che preveda nell’oggetto sociale la possibilità di prestare fideiussioni.
Può anche essere un soggetto fisico, ad esempio il parente di una persona che ha chiesto il mutuo in banca, che risponde del debito di questa persona.
Anche lo Stato può fare d fideiussore, assumendosi costi e responsabilità a garanzia di un debitore. Ma solitamente lo fa per grandi imprese, quando sono in gioco dei posti di lavoro e investimenti per il futuro. In questo caso, lo scopo della garanzia da parte dello Stato è di far ottenere il prestito bancario a tassi inferiori a quelli altrimenti concessi al debitore.
Da parte dello Stato non avviene alcun pagamento, finché e se il debitore paga regolarmente le rate del debito a completa restituzione. L’erogazione effettiva di denaro è invece fatta dalla banca, secondo le ordinarie regole di mercato. Le parti quindi sanno che lo Stato, come fideiussore, è il garante del rapporto tra l’azienda, che è il debitore, e la banca, che è il creditore.
Differenza tra garante e fideiussore
Il fideiussore ha un vincolo accessorio: è responsabile allo stesso modo del debitore e risponde totalmente del debito. Il contratto autonomo di garanzia invece è un contratto atipico, perciò il garante si obbliga a tenere indenne il creditore dalla mancata restituzione del debito, ma non è debitore negli stessi termini in cui lo è il fideiussore. Non ha gli stessi obblighi.