In estate, il sole e il mare mettono a dura prova i nostri capelli che hanno bisogno di una cura extra. In nostro soccorso vengono le maschere per capelli ristrutturanti che hanno proprio i compito di idratare a fondo la nostra chioma. Peccato che a volte hanno tra i loro ingredienti sostanze tutt’altro che sicure. Il test su 42 cosmetici
Le maschere ristrutturanti hanno il compito di ridare brillantezza alla chioma che in questo periodo dell’anno è messa sotto stress dal sole, dal cloro e dall’acqua salata. Non tutte le maschere sono uguali, come ci insegna il test che Oko Test ha esecuto su 42 maschere per capelli ristrutturanti. Tra “naturali” e tradizionali, i nostri colleghi tedeschi hanno messo alla prova i cosmetici sotto vari aspetti. Hanno, infatti, valutato la presenza di profumi, Peg/derivati, altri ingredienti che considerano sgraditi perché poco sicuri,  composti plastici nella composizione e il contenuto di plastica della confezione di plastica.
Dove e Pantene: bocciati
abbiamo detto che Oko Test ha analizzato 42 cosmetici: curiosi di sapere che posto occupano le maschere che troviamo anche nel nostro paese? Iniziamo col dire che tra le 17 referenze “naturali” tutte superano a pieni voti il confronto: tra queste la maschera Weleda si può acquistare anche nel nostro paese.
Tra le 25 maschere tradizionali che troviamo anche in Italia, Garnier Fructis alla papaja è l’unica che ottiene un giudizio molto buono. Appena sufficiente L’Oréal Elvive Total che, oltre a profumi e allergizzanti, contiene clorexidina digluconato, un conservante troppo aggressivo.
Bocciate, invece, due maschere molto popolari nel nostro paese: Dove maschera ristrutturante e intensiva e Pantene Pro V alla cheratina. Il primo ha ricevuto un giudizio insufficiente per la presenza di CIT, il conservante clorometilisotiazolinone. Il laboratorio incaricato da Oko Test ha rilevato questa sostanza nel trattamento per capelli Dove e in altri due prodotti testati (che non sono disponibili sul nostro mercato).
Questo conservante può irritare la pelle e gli occhi e ha un potenziale allergenico particolarmente elevato. Nell’Ue, quindi, può essere utilizzato solo in prodotti cosmetici che vengono risciacquati dalla pelle.
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Questa sostanza è quindi consentita nei trattamenti per capelli. Tuttavia, i nostri colleghi tedeschi ritengono che i produttori dovrebbero farne a meno e utilizzare un conservante diverso nell’interesse della protezione preventiva dei consumatori.
Pantene Pro V, infine, ha ricevuto un giudizio negativo per la presenza, nella sua composizione di peg e altre sostanze allergizzanti.