Mancata distanza di sicurezza e uso del telefono cellulare si sommano agli altri comportamenti scorretti alla guida. Nel 2021 comunque i dati segnano un calo di sinistri e mortalità sulle strade rispetto agli anni passati. Ecco come fare in caso di pericolo
Il 2021 si è concluso con un aumento degli incidenti stradali. Più che nel 2020, anno però più critico della pandemia per via delle chiusure imposte per il contenimento della diffusione del virus. E infatti, il periodo del lockdown più duro coincide anche con un calo (anche se non consistente) delle emissioni nell’aria di sostanze inquinanti rilasciate dallo scarico dei veicoli e mezzi stradali.
Con il ritorno a una nuova “normalità”, il sangue, purtroppo, ha ripreso a scorrere sulle strade. Dal bilancio annuale della Polizia Stradale, il dato complessivo degli incidenti ha segnato un aumento del 26,7% (64.162 incidenti contro i 50.625 del 2020). Gli incidenti mortali sono stati 1.239, mentre le vittime 1.313, con aumenti rispettivi del 15,5% e del 14,1%. Gli incidenti stradali con lesioni (26.022) e persone ferite (37.268) sono cresciuti del 26,9% e del 25,7 per cento.
Questi dati andrebbero analizzati rispetto a una tendenza più a lungo termine. Ad esempio, confrontati con la media degli anni 2017-2019 (prima della pandemia), risultano comunque in calo. Nel 2021 gli incidenti stradali sono diminuiti del 22,5% rispetto a quel triennio. Il dato dei deceduti è calato del 19,8% e i feriti sono risultati in diminuzione del 27,6%.
Le principali cause degli incidenti stradali:
- Guida distratta o andamento indeciso (23.802 sinistri; il 15,7% del totale);
- Mancato rispetto di precedenza o semaforo (21.985 sinistri; il 14,5% del totale);
- Velocità eccessiva (15.194 sinistri; il 10% del totale);
- Mancato rispetto della distanza di sicurezza (13.148 sinistri, l’8,7% del totale);
- Manovre irregolari (11.294 sinistri, il 7,5% del totale);
- Mancata precedenza al pedone (4.838 sinistri, il 3,2% del totale);
- Comportamento scorretto da parte del pedone (4.252 sinistri, il 2,8% del totale).
Le principali contravvenzioni elevate dalle forze dell’ordine:
- Mancato rispetto dei limiti di velocità (oltre 2,2 milioni di sanzioni);
- Uso del cellulare alla guida (circa 120.000 sanzioni);
- Guida in stato di ebbrezza (25.902 sanzioni);
- Guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (3.831 sanzioni).
Incidenti in bici e monopattini
Nel 2020 sono state 175 le vittime in bicicletta e una in monopattino. Da maggio 2020 sono stati 564 gli incidenti rilevati con il monopattino elettrico: 98 feriti ogni 100 incidenti. Il tema è stato più volte ricorrente sui giornali. Il 28 ottobre 2021 il quotidiano La Stampa scriveva che questi “mezzi simbolo della micromobilità urbana, possono diventare pericolosi se usati in modo irresponsabile”.
Quale distanza di sicurezza adottare?
L’Aci (Automobile club d’Italia) spiega che la distanza di sicurezza è il distacco che ogni veicolo deve mantenere da quello che lo precede, per potersi arrestare, quando necessario, senza tamponarlo. Nella valutazione della distanza di sicurezza è importante tenere in considerazione alcuni fattori:
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
- La prontezza dei riflessi del conducente;
- Il tipo e lo stato di efficienza del veicolo;
- La velocità;
- La visibilità e le condizioni atmosferiche;
- Le condizioni del traffico;
- La pendenza della strada e le caratteristiche e condizioni del manto stradale e l’entità del carico.
Tenuto conto che al raddoppio della velocità corrisponde uno spazio di frenata quadruplo, è prudente non scendere mai (neanche nella fase iniziale di un sorpasso, quando cioè si inizia ad uscire dalla “scia” del veicolo che precede) al di sotto delle seguenti distanze dal veicolo che precede:
- Se due veicoli viaggiano a 50 Km/h, la distanza di sicurezza minima deve essere di 25 metri (Lunghezza equivalente a due autobus).
- Se due veicoli viaggiano a 90 Km/h, la distanza di sicurezza minima deve essere di 40 metri (Lunghezza equivalente a più di due camion).
- Se due veicoli viaggiano a 130 Km/h, la distanza di sicurezza minima deve essere di 130 metri (Lunghezza equivalente a un campo di calcio).
Se i freni non sono perfettamente efficienti, i pneumatici sono consumati, il veicolo è molto carico, lo spazio di frenata si allungherà di molto, e sarà quindi necessario aumentare le distanze almeno della metà.
Tali valori non devono essere considerati per la guida in caso di nebbia, quando invece devono valere altre considerazioni.
Guida nella nebbia
La nebbia ha la pessima caratteristica di assorbire e disperdere la luce (l’accensione dei proiettori di profondità crea solo un pericoloso “muro luminoso”), di diminuire il contrasto e la differenza dei colori e quindi la visibilità degli oggetti. Per questo, è meglio non illudersi troppo sull’efficacia dei fendinebbia anteriori: sono ottimi per migliorare la visibilità delle strisce di margine o di corsia, ma potrebbero essere insufficienti per la percezione di ostacoli. Con la nebbia diventa anche più difficile la valutazione della differenza di velocità con il veicolo che precede.
La nebbia è un nemico mortale. Ogni anno sono centinaia le vittime di imprudenze durante la guida con nebbia, spesso in colossali tamponamenti a catena ma anche in uscite di strada, impatti con alberi, pali, spallette di ponti o in scontri frontali. Valutate obiettivamente le vostre necessità di mobilità con l’automobile; se potete, rinunciatevi e preferite il treno. Con la nebbia, la vostra incolumità è condizionata non solo dal vostro comportamento, ma soprattutto dal comportamento (e dagli errori) degli altri.
La tecnologia propone dispositivi, alcuni ancora sperimentali, che si dichiarano in grado di assistervi o di informarvi nella guida nella nebbia; se ve ne siete dotati, apprezzandone l’utilità, non affidatevi tuttavia solo ed interamente ad essi. Rimane il rischio di essere coinvolti in incidenti di chi non ne è provvisto, o di malfunzionamenti o mancate risposte del dispositivo per situazioni anomale.
Il consiglio fondamentale è: diminuire la velocità e rendersi visibili.
La velocità dovrà essere mantenuta nei limiti imposti dalla visibilità di oggetti non emettitori di luce. Occorre infatti mettersi nella condizione di poter percepire in tempo la presenza di un ostacolo e di poter poi arrestare il veicolo. Su alcune autostrade situate in zone particolarmente soggette alla formazione di nebbia sono posti dei cartelli indicatori che segnalano la velocità da non superare in base alla percezione di visibilità da parte del guidatore di alcuni indicatori appositamente dipinti sull’asfalto.
Guida in caso di pioggia
- L’aquaplaning e i fattori che lo influenzano.
L’aquaplaning indica il “pattinamento” del veicolo su uno strato d’acqua raccoltosi sul fondo stradale anche per cause diverse dalla pioggia; davanti allo pneumatico si forma un “cuneo” di acqua che gli intagli sul battistrada non sono più in grado di “pompare” lateralmente, finché lo pneumatico perde completamente aderenza. Il fenomeno aumenta in proporzione allo spessore dello strato d’acqua, all’usura del battistrada, alla velocità del veicolo. A parità di questi elementi, viene esaltato dalla pressione dello pneumatico inferiore al normale o dalla condizione di veicolo scarico (diminuisce la pressione sul suolo).
- La strategia fondamentale (riduzione della velocità, ricalcolo della distanza di sicurezza).
In caso di pioggia occorre procedere guidando con attenzione mantenendo una velocità moderata, evitando brusche accelerazioni, decelerazioni e improvvise sterzate. Si ricorda che in caso di pioggia e di precipitazioni atmosferiche in genere i limiti di velocità sono ridotti a 110 km/h sulle autostrade e 90 km/h sulle strade extraurbane principali. Particolarmente insidiose possono essere le pozzanghere, quando – come spesso accade – non se ne conosce la profondità. Alcuni tratti di strada possono essere seriamente allagati: affrontarli a velocità eccessiva implica la certezza della assoluta ingovernabilità del veicolo. La ridotta aderenza rende necessario aumentare in modo consistente la distanza di sicurezza, dal 20 all’ 80% a secondo delle condizioni.
Nelle frenate di emergenza con blocco delle ruote, su terreno bagnato, occorre affrontare un duplice rischio: l’allungamento dello spazio di arresto e la ingovernabilità del veicolo, che non risponde ai comandi dello sterzo.
Entrambi sono il risultato della scarsa aderenza, e possono essere favorevolmente risolti dall’ABS, ma solo entro certi limiti.
Sosta di emergenza
- Rendersi visibili e segnalare l’ingombro.
In caso di sosta di emergenza bisogna fermarsi, in condizione di sicurezza, fuori della carreggiata, segnalando il veicolo o rendendolo comunque visibile. Per segnalare l’ingombro è necessario utilizzare, di giorno, il triangolo, di notte, le luci di posizione o di emergenza, o, se queste non funzionano, l’apposito segnale (il triangolo), collocato in posizione stabile ad almeno 50 metri dalla parte posteriore del veicolo.
- In caso di scarsa visibilità.
In condizioni di scarsa visibilità, la sosta di emergenza e l’esecuzione di operazioni quali la sostituzione di uno pneumatico possono esporre a gravi rischi.
In questo caso è di fondamentale importanza fermarsi il più lontano possibile dalle corsie di transito e accentuare con tutti i mezzi possibili la visibilità del veicolo: accendete anche le luci posteriori antinebbia e i fari anteriori, oltre che le luci di emergenza. Talvolta sui veicoli queste luci sono fissate sul portellone posteriore, che viene lasciato aperto in alto, ad esempio dopo l’estrazione della ruota di scorta, rendendole quindi invisibili: ricordate di richiudere il portellone.
- Rendersi sempre visibili.
Anche chi esegue operazioni di emergenza deve rendersi il più possibile visibile, indossando, come prescritto dal Codice della Strada, il giubbotto o le bretelle ad alta visibilità; durante le operazioni, è importante tenere d’occhio anche i veicoli sopraggiungenti, in modo da percepire con anticipo situazioni di pericolo per poter tentare di schivarle.
- Fare uscire tutti.
In caso di sosta di emergenza a lato della carreggiata, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità, è opportuno che gli occupanti escano dal veicolo e si dispongano quanto più possibile sul margine destro della stessa, per evitare potenziali tamponamenti da parte dei veicoli sopraggiungenti.