Olio venduto come extravergine ma di qualità ben più scadente. Carne non in regola o spacciata come italiana. Il report dei controlli eseguiti lo scorso anno dall’Icqrf mostra un campionario di irregolarità interessante. E spunta anche un olio con scaglie di “oro puro”
Informiamo di aver erroneamente indicato nella prima versione dell’articolo un prestigioso marchio dell’industria olearia, che però risulta estraneo ai fatti rappresentati. Ci scusiamo con la società interessata e con i nostri lettori
Con l’11,7% di irregolarità riscontrate e il 20,2% di campioni analizzati irregolari, l’olio extravergine è secondo solo alla carne (rispettivamente il 16,7% e il 22,6%) nella lista dei “cattivi” del report dei controlli dello scorso anno dell’Icqrf.
In particolare, l’olio extravergine di oliva irregolare è spesso risultato di categoria inferiore all’analisi chimica e/o organolettica, ma non sono mancati casi di contraffazione di noti marchi commerciali e sofisticazione di olio ottenuto miscelando olio di semi con olio di oliva “verdone”. Va segnalata in questa attività, l’operazione Verum et oleum condotta con la Guardia di finanza in tutta Italia che ha portato al sequestro di 2,3 milioni di litri di falso extravergine e a 10 indagati per frode in commercio.
Peggio, come dicevamo, è andata per l’attività di controllo nel settore delle carni. Qui i carabinieri del ministero delle Politiche agricole hanno trovato nelle loro ispezioni suinetti nati in Germania e irregolarmente commercializzati nella GDO come nati in Italia/Sardegna, carne di pollo surgelata con tenore in acqua superiore al limite consentito, mancato adempimento degli obblighi di rintracciabilità della carne, oltre all’usurpazione o evocazione delle denominazioni di origine o indicazioni geografiche di salumi e insaccati.
I numeri di un anno di controlli
Più in generale nel 2021 l’ICQRF ha eseguito 61.756 controlli (49.511 controlli ispettivi e 12.245 analitici). Sono stati verificati 33.404 operatori e controllati 62.316 prodotti.
Le irregolarità nel complesso hanno riguardato il 15,9% degli operatori, l’11,6% dei prodotti mentre il 9,0% dei campioni analizzati sono risultati irregolari.
Operazioni che hanno portato alla segnalazione all’autorità giudiziaria di 186 soggetti e a 4.699 contestazioni amministrative.
Nel corso dell’attività operativa sono stati sequestrati prodotti agroalimentari per circa 5,5 milioni di kg per un valore superiore a 8,1 milioni di euro, a cui va ad aggiungersi oltre un milione di euro di beni mobili e immobili, per un totale del valore dei sequestri di circa 9,2 milioni di euro.
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Terra dei Fuochi e olio con scaglie d’oro
L’ICQRF ha eseguito anche operazioni di controllo presso la filiera di allevamenti zootecnici, aziende alimentari e caseifici siti nelle aree di Caserta e Napoli, nell’ambito dell’attività coordinata dalla cabina di regia “Terra dei fuochi”, operativa presso la Prefettura di Napoli.
Gli Ispettori dell’ICQRF hanno controllato aziende di prodotti alimentari surgelati e di prodotti trasformati da forno dove sono stati prelevati campioni di farina per la verifica della tracciabilità dei prodotti.
Intensa è stata l’attività di controllo interforze sugli allevamenti e finalizzata a contrastare il fenomeno della macellazione clandestina, nonché l’attività di controllo dei caseifici.
Nelle attività di vendita sono stati sequestrati dei prodotti caseari rinvenuti anonimi e mancanti di qualsivoglia indicazione e tracciabilità.
Sono stati infine diffidati alcuni operatori del settore alimentare per informazioni ingannevoli fornite ai consumatori, in merito alla tipologia e all’etichettatura degli alimenti. Ad esempio, si faceva riferimento a mozzarelle DOP, pur non essendo prodotti a denominazione di origine protetta.
Nel settore oleario, è stata sequestrata una partita di “olio extra vergine di oliva con scaglie di oro puro al 99,6%”, avente denominazione commerciale “NOBIL OLIO GOLD 24K”, per aggiunta di additivi non consentiti negli alimenti.