Per i suoi mobili Ikea disbosca le foreste della Romania

Ikea

Non solo Amazzonia. Anche la foresta rumena rischia di scomparire e la colpa sarebbe di Ikea che con i suoi mobili low cost sta mettendo in ginocchio il polmone dell’Europa

A dispetto delle dichiarazioni che pubblica on line, Ikea sarebbe complice del disboscamento di gran parte della foresta della Romania: la sua catena montuosa dei Carpazi, che avvolge come una cintura di sicurezza la parte centrale del paese, ospita almeno la metà della vegetazione europea rimanente al di fuori della Scandinavia, e circa il 70% delle foreste vergine del continente. Il paese è riuscito a superare indenne la deforestazione che ha caratterizzato l’era industriale ma nulla ha potuto nei confronti di Ikea, il colosso dell’arredamento low cost.

Come Ikea ha disboscato la foresta rumena

Almeno secondo il reportage per The New Republic, in cui Alexander Sammon ha indagato sulla dipendenza di Ikea dal legname rumeno, insieme alla dilagante deforestazione della zona e alla violenta attività di disboscamento illegale che si verifica nel paese. Secondo Sammon, l’organizzazione ambientalista rumena Agent Green avrebbe denunciato Ikea per aver commesso irregolarità nella gestione delle foreste romene, ottenendo vantaggi dal mercato illegale di legname. Si parla di prove fotografiche che la società “stava tagliando senza autorizzazione e senza valutazione del conseguente impatto ambientale in una foresta secolare”.

La risposta di Ikea

Sul sito web, l’azienda svedese sostiene che oltre il 98% del suo legname viene raccolto in modo sostenibile, ovvero riciclato o certificato dal Forest Stewardship Council.

In nessun caso – ci fa sapere Ikea – l’azienda accetta legno tagliato illegalmente. “Abbiamo sviluppato un sistema di due diligence completo con molteplici misure di salvaguardia, che prevede requisiti rigorosi per la documentazione dell’origine del legno da parte dei nostri fornitori diretti, un team globale di specialisti dell’approvvigionamento del legno e della silvicoltura che esegue oltre 200 audit all’anno, e revisori terzi che controllano la nostra catena di approvvigionamento con particolare attenzione ai paesi ad alto rischio. Come misura aggiuntiva, utilizziamo anche la certificazione Fsc” si legge nella nota.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Ikea – continua –  apprezza il lavoro che sia i media che le ONG svolgono. La violenza non è mai accettabile, contro qualsiasi gruppo. Per decenni abbiamo lavorato per migliorare la gestione delle foreste e le pratiche di approvvigionamento in Romania. Lo abbiamo fatto insieme a più stakeholder che combinano diverse competenze in materia, tra cui ambientalisti, partner governativi e commerciali. Sono stati registrati dei progressi che includono lo sviluppo di soluzioni di tracciabilità del legno e lo sviluppo e l’aggiornamento regolare delle valutazioni di rischio nazionali. Inoltre, abbiamo anche contribuito all’identificazione, alla mappatura e alla protezione delle foreste ad alto valore di conservazione, con particolare attenzione alle foreste antiche. “La Romania è un paese che continua ad affrontare alcune sfide relative alle pratiche forestali e noi ribadiamo l’impegno a usare la nostra presenza per migliorare ulteriormente la situazione” conclude la nota.

Il precedente

Non è la prima volta che Ikea viene accusata di rifornirsi di legno illegale. Lo scorso anno un rapporto condotto da Earthsight aveva messo in luce come la multinazionale avrebbe usato per la sua produzione legno proveniente dal disboscamento illegale di foreste protette, principalmente russe.