Erano pronti ad esultare gli ambientalisti che da anni lottano contro la pesca irregolare nei mari europei, che contribuisce a impoverire le riserve ittiche del Mediterraneo e degli altri bacini del continente. Invece, grazie anche all’opposizione del centrodestra italiano, la stretta Ue sulle sanzioni è saltata. A determinare il corso della votazione è stata l’approvazione di una obiezione dell’atto delegato con cui la Commissione aveva proposto di rivedere il sistema di sanzioni nel settore. Il Parlamento europeo ha così di fatto bloccato il provvedimento.
Lega e Federpesca esultano
A spingere per lo stop, soprattutto la Lega, come spiega l’eurodeputata del Carroccio e capogruppo di Identità e democrazia in commissione pesca al Parlamento Europeo, Rosanna Conte: “Il lavoro di squadra che ho richiesto di attivare quando per prima ho lanciato l’allarme su questo provvedimento ha funzionato. Se l’atto delegato fosse passato – continua l’esponente del Carroccio, come riportato da Agrifood Today – si sarebbe finito per punire anche quei pescatori che commettono infrazioni di lieve entità, spesso dovute a meri errori burocratici, senza fare distinzione tra chi ha davvero fatto il furbetto e merita di essere punito, e i lavoratori onesti, i quali, anche per una infrazione involontaria, avrebbero rischiato di perdere i fondi Ue”. Esulta anche Federpesca che parla di centralità del Parlamento rispetto a “una politica miope e criminalizzante messa in atto in questi anni dalla Commissione europea”, e l’Alleanza delle cooperative della pesca, secondo cui “è stato fermato un accanimento punitivo nei confronti della categoria alle prese con problemi di ogni tipo, dalla mancanza di ammortizzatori sociali per i periodi di fermo, alla riduzione dei giorni annui di attività in mare, all’aumento dei costi di produzione”.
La rabbia degli ecologisti
“Rendere inammissibili ai fondi Ue del Feampa (dedicati alla pesca, ndr) le domande di imprese che commettono infrazioni gravi sarebbe stato un atto di giustizia” protesta invece Rosa D’Amato, eurodeputata dei verdi europei (Greens) – L’atto delegato proposto dalla Commissione, che il centrodestra ha voluto bloccare, aveva il duplice obiettivo di proteggere quei pescatori che rispettano le regole e di tutelare i soldi dei contribuenti. Basta fake news: lo stop ai fondi, secondo la proposta di Bruxelles che noi abbiamo appoggiato, sarebbe scattata per chi pesca senza licenza o in una zona proibita, o nei periodi di fermo. Chi fa populismo dicendo di difendere la categoria, in realtà protegge chi non rispetta le regole e le lobby dei grandi pescherecci, a danno dei piccoli pescatori onesti. Del resto, sono le stesse persone che hanno permesso di estendere il sostegno del Feampa ai pescherecci sopra i 12 metri, decisione alla quale noi ci siamo fermamente opposti. Gli stessi che non dicono che, bocciando questo atto delegato, si dovrà attendere un nuovo atto, facendo slittare molto probabilmente l’erogazione dei fondi per tutta la categoria. E che ancora una volta i furbetti toglieranno risorse alle imprese e ai lavoratori onesti, oltre che a tutti noi contribuenti”.