Era stata al centro di molte polemiche, la decisione a inizio anno di non rifinanziare il bonus psicologo, e forse anche per questo il parlamento ha deciso di metterci una pezza. Le commissioni riunite Affari costituzionali e bilancio hanno approvato il bonus psicologo, che ora passa alla Camera per l’approvazione, che però dovrebbe essere una formalità. Sono stati previsti 20 milioni di fondi da destinare alle strutture del Sistema sanitario nazionale. Di queste, 10 saranno destinati, nel 2022, al potenziamento delle strutture già esistenti e al reclutamento di professionisti sanitari e di assistenti sociali e altri 10 ai cittadini che, in base all’Isee, potranno chiedere il bonus per sedute di psicanalisi e terapie.
Cosa dice il testo approvato
Il documento approvato specifica che il bonus riguarda anche “l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali, e per fronteggiare situazioni di disagio psicologico, depressione, ansia, trauma da stress”. Nel dettaglio, il contributo servirà “per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti. Il contributo avrà un importo massimo di 600 euro a persona e sarà parametrato alle diverse fasce Isee al fine di sostenere le persone con Isee più basso. Sono escluse dalla platea dei potenziali beneficiari le persone fisiche con Isee superiore a 50mila euro”.
Una platea prevista di 16mila persone
Il documento fa anche un’ipotesi del tipo di contributo: “Nel presupposto che una tariffa minima relativa a una seduta di psicoterapia presso uno specialista privato si attesti intorno ai 50 euro, ogni contributo corrisponderà a un rimborso indicativo di 600 euro (50 euro per 12 sedute) e, pertanto, complessivamente il finanziamento previsto consentirebbe di soddisfare una platea approssimativa di 16mila soggetti“. un numero effettivamente risicato che spinge i promotori della petizione per il ripristino a dirsi non soddisfatti e a continuare a chiedere più fondi. Francesco Maesano, spiega a Repubblica: “La petizione ha superato e di molto le 300 mila firme. E non si fermerà. Spiega l’autore: “Volevamo più risorse e torneremo a chiederle. Ma la strada è tracciata ed è quella giusta. Continueremo ad aggiornare sui prossimi passi e a chiedere attenzione a chi ha deciso e deciderà di firmarla con due obiettivi: rinnovare e potenziare il bonus nei prossimi anni; chiedere a tutti gli attori del settore di impegnarsi per realizzare, davvero e nei fatti, il diritto all’accesso ai percorsi di benessere e salute mentale e psichica. Tutti. E per tutti”.
Quando sarà attivo?
A stabilire i dettagli per la domanda, sarà un decreto del ministro della Salute di concerto con il ministro dell’Economia entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge. Dunque presumibilmente nella seconda metà di marzo.
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