I Pfas si annidano anche nella polvere di casa

PFAS

Anche la polvere che si annida negli angoli di casa può essere contaminata da Pfas, quella famiglia di sostanze che oltreoceano chiamano “forever chemicals” ad indicare una delle caratteristiche principali delle sostanze per e polifluoroalchiliche: essere altamente persistenti. Il nuovo studio  condotto dai ricercatori della Yale School of Public Health e pubblicato il 5 gennaio su Current Environmental Health Reports, aumenta la comprensione da parte dei ricercatori degli specifici composti Pfas che si trovano spesso nella polvere e da dove possono provenire, nonché le loro potenziali implicazioni per la salute umana.

Le sostanze per e polifluoroalchiliche (Pfas) sono state utilizzate per decenni per creare moquette antimacchia, imballaggi impermeabili, pentole antiaderenti e altri prodotti di consumo. Ma mentre i forti legami di carbonio e fluoro che si trovano nei composti Pfas si sono dimostrati utili in queste applicazioni, la loro resistenza alla degradazione significa anche che possono rimanere nell’ambiente molto tempo dopo, contaminando l’acqua potabile e peggiorando la qualità dell’aria.

 

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Gli studi hanno dimostrato che l’esposizione ai Pfas è stata collegata al ritardo dello sviluppo cerebrale nei bambini, al cancro della tiroide e al danno epatico e renale. E, secondo alcuni ricercatori, i composti Pfas possono accumularsi nella polvere depositata negli spazi interni, dove i bambini corrono un rischio ancora maggiore di inalare o ingerirli.

“La polvere raccolta dalla parte superiore degli stipiti delle porte o delle finestre o dai tappeti può essere un veicolo all’esposizione“, ha affermato Krystal Pollitt, assistente professore di epidemiologia (Scienze della salute ambientale) presso YSPH e autore dello studio. “La polvere depositata è particolarmente rilevante per neonati e bambini che trascorrono lunghi periodi a terra dove possono inalare o ingerire la polvere”.

Il team di ricerca ha compilato un elenco di alcune delle fonti che potenzialmente contribuiscono alla presenza di Pfas nella polvere, come identificato da altri scienziati. L’elenco è lungo: tappeti e moquette, imballaggi per alimenti, cosmetici, prodotti di carta, abbigliamento, insetticidi e altro ancora.

Misurare e tracciare diverse fonti di esposizione ai Pfas è difficile perché la famiglia di sostanze chimiche è molto ampia. Le metodologie che possono spiegare l’ampia varietà e diversità di composti possono essere costose e richiedere molto tempo. Ciò significa che gli studi alla ricerca di determinati composti in contesti specifici possono trascurare completamente centinaia di altri, complicando notevolmente la ricerca.

Questo studio è la conferma di una conclusione cui era giunta una ricerca dello scorso anno  pubblicata su Environmental Health Perspectives: lo studio di 46 campioni di polvere provenienti da 21 edifici presso un’università degli Stati Uniti ha scoperto che tutti i 46 campioni contenevano le sostanze perfluoro alchiliche.