Cosa succede quando la direttrice di un ufficio postale intasca i soldi dell’eredità di un correntista fingendo di non saperne nulla? Anche se sembra una storia assurda, è capitato veramente ad Antonio, un consumatore del salernitano, che insieme alla sua famiglia, si è trovato vittima di un caso di appropriazione dei soldi che solo grazie all’intervento del legale di Konsumer Italia andrà nella direzione giusta: un rimborso dei 104mila euro sottratti ingiustamente.
Una storia assurda
“Quando è morta mia suocera, mia moglie è andata alle poste, dove la madre aveva depositato oltre centomila euro tra libretto e buoni postali, per cambiarne l’intestazione”. invece, la direttrice dell’ufficio postale, da una iniziale disponibilità, prende tempo, fino a quando, siamo nel 2008, Antonio la affronta: “Le ho chiesto che fine avevano fatto i nostri soldi, e lei. che nel frattempo era andata in pensione, dice di averli presi perché ne aveva bisogno a causa di un ricatto subito, e che li avrebbe restituiti quanto possibile”. La famiglia denuncia l’accaduto, e le forze dell’ordine scoprono a casa dell’ex direttrice di filiale altri libretti di risparmio (secondo le ricostruzioni sarebbero una decina le persone che hanno subito la stessa sorte di Antonio).
La prescrizione
La direttrice dell’ufficio postale per gli stessi fatti, perpetrati ai danni di diverse persone, viene sottoposta a processo penale che si conclude con un non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato di appropriazione indebita. Dopo una lunga battaglia, iniziata nel 2008, è arrivata la sentenza del Tribunale di Roma che accoglie integralmente le richieste di restituzione di somme e risarcimento danni portate avanti dall’Avvocato Maria Antonietta Cenciarelli della Konsumer Italia, questa volta nei confronti di Poste Italiane.
Poste condannata a pagare
L’avvocato Maria Antonietta Cenciarelli ha dichiarato: “È un ottimo risultato, conseguito dopo lunga battaglia in cui sono state integralmente recepite le nostre istanze. Si è trattato del riconoscimento di una responsabilità oggettiva in capo a Poste Italiane, senza precedenti, ed è per questo che il Tribunale di Roma ha condannato Poste Italiane a restituire le ingenti somme sottratte ai ricorrenti per fatto attribuibile a un proprio preposto che aveva sottratto tutte le somme giacenti sui conti di deposito e sui libretti postali. Konsumer Italia è molto soddisfatta, perché ancora una volta è riuscita a tutelare al meglio il cittadino consumatore”. In altre parole, Poste Italiane deve rispondere del danno arrecato ai propri correntisti da un proprio dipendente anche se il danno deriva da un fatto illecito imputabile solo a lui.
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