Le microplastiche alle quali siamo esposti attraverso il cibo e l’acqua possono danneggiare il tessuto cellulare fino a provocare la morte delle cellule. A questa conclusione è giunto uno studio condotto dalla Hull York Medical School in Gran Bretagna – pubblicato sul Journal of Hazardous Materials – che ha preso in esame 17 lavori precedenti che hanno esaminato gli impatti tossicologici delle microplastiche sulle linee cellulari umane.
I ricercati hanno confrontato il livello di microplastiche a cui è stato causato il danno alle cellule con i livelli consumati dalle persone attraverso l’acqua potabile contaminata, i frutti di mare e il sale da cucina e hanno scoperto che tipi specifici di danno – morte cellulare, risposta allergica e danni alle pareti cellulari – erano causati dai livelli di microplastiche che le persone ingeriscono.
Evangelos Danopoulos, della Hull York Medical School ha guidato la ricerca e ha spiegato al Guardian: “L’impatto sulla salute delle microplastiche sta esplodendo. Siamo esposti a queste particelle ogni giorno: le mangiamo, le inaliamo. E non sappiamo davvero come reagiscono con i nostri corpi una volta che sono entrate”. La ricerca futura potrebbe consentire di identificare gli alimenti più contaminati ed evitarli, ha proseguito il ricercatore, ma la soluzione definitiva è fermare la perdita di rifiuti di plastica: “Una volta che la plastica è nell’ambiente, non possiamo davvero eliminarla”.
La ricerca ha anche mostrato che le microplastiche di forma irregolare causano più morte cellulare rispetto a quelle sferiche. Danopoulos ha affermato che il passo successivo per i ricercatori è stato quello di esaminare gli studi sui danni alla microplastica negli animali da laboratorio. A marzo, uno studio ha mostrato che minuscole particelle di plastica nei polmoni di ratti gravidi passano rapidamente nel cuore, nel cervello e in altri organi dei loro feti.