Caricabatterie unico, è scontro tra Apple e l’Ue

CARICABATTERIE

È scontro tra Apple e l’Unione Europea sul caricabatterie unico: la Commissione, lo sappiamo, vuole far diventare l’Usb-C obbligatorio per la ricarica di tutti i dispositivi elettronici. Una previsione che non piace ad Apple, l’unica azienda che utilizza il connettore Lightning e che, quindi, dovrebbe adattarsi alle nuove previsioni.

In un documento depositato presso la Commissione, l’azienda di Cupertino ha chiaramente affermato che “l’uso inappropriato degli standard soffoca l’innovazione e mina l’obiettivo di un’ampia interoperabilità”. Gli standard vengono aggiornati su base continuativa, nota l’azienda, ma “la procedura per l’aggiornamento del testo giuridico comporterà ritardi significativi nel portare innovazioni e miglioramenti al mercato europeo”.

Secondo, la proposta non consente di portare gli attuali modelli al fine vita. “La maggior parte dei prodotti ha lunghi cicli di sviluppo – si legge –. La modifica dei connettori ha un impatto significativo sulla progettazione del prodotto e sull’ecosistema, richiedendo sforzi pluriennali. Quando la proposta entrerà in vigore, solo i nuovi modelli con Usb-C saranno disponibili per l’acquisto da parte dei consumatori europei. Di conseguenza, i consumatori saranno privati della possibilità di acquistare modelli meno recenti compatibili con i loro accessori e caricabatterie, con conseguente obsolescenza precoce dei caricabatterie e degli accessori non Usb-C”.

Terzo e ultimo punto, le nuove regole disorienterebbero i consumatori. “I requisiti per un’etichetta fisica sulla confezione del prodotto non sono chiaramente definiti nella proposta e possono variare all’interno del mercato dell’Ue, il che creerà confusione tra i consumatori europei”, è la posizione di Cupertino.

L’iter della legge europea comunque è ancora lungo. Oltre a una porta unica prevede anche di uniformare la soluzione di ricarica rapida dei dispositivi (a cui i produttori potranno aggiungere anche uno standard proprietario) e di vendere i dispositivi senza caricabatterie (Cosa che molti già fanno). I prossimi passi prevedono che la proposta della Commissione venga adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, presumibilmente nel 2022, e poi ci sarà un “periodo di transizione” di due anni per dare “all’industria tutto il tempo per adattarsi prima dell’entrata in vigore della legge”. Presumibilmente nel 2024.

 

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